"Nel "nuovo ordine" di Netanyahu non esistono né il diritto internazionale né il diritto umanitario internazionale. Cioè quell'insieme di regole condivise su cui la comunità mondiale ha fondato la sua esistenza dopo le due grandi guerre del '900.
Uno stato democratico persegue i criminali e i terroristi, li arresta e li processa nei tribunali preposti, che siano nazionali o internazionali.
Per questo abbiamo istituito la Corte penale internazionale e i tribunali ad hoc in casi come la ex Jugoslavia o il Rwanda. Ed è quello che andava fatto con Nasrallah e gli altri capi di Hezbollah, organizzazione classificata come terrorista dalla stragrande maggioranza dei Paesi.
Bombardare indiscriminatamente colpendo civili innocenti, fare saltare in aria le persone tramite i walkie talkie, rendere inusabili intere aree di altri paesi usando il fosforo bianco come ha fatto e sta facendo Israele in Libano, non ha niente a che fare col diritto internazionale e molto con il terrorismo che, invece, si dice di voler combattere.
E' la "dottrina Netanyahu" che ci riporta in un tempo senza diritti e senza garanzie democratiche. E' un sistema che cancella le differenze tra le democrazie e le organizzazioni terroristiche.
"La situazione è molto complicata" dice il ministro Tajani. E' vero. Lo è oggi più di quanto lo fosse mesi fa perché Netanyahu andava fermato prima, ministro, lo abbiamo chiesto in tante e tanti a gran voce, molte volte. Le esortazioni e gli appelli non servono, bisogna passare ad azioni concrete: non inviare più armi a Israele che le usa contro i civili, imporre sanzioni e sospendere l'accordo di associazione tra l'Ue e Israele". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.