• 25/02/2019

Considerava la politica l’altra faccia della medaglia del suo impegno come grande cardiologo. Per questo la morte di Fulvio Camerini lascia un vuoto, ma anche un esempio di passione civile e dedizione incondizionata. Ho avuto il privilegio di conoscerlo, di essergli amico, di apprezzare le sue qualità di uomo di scienza, di mediazione e di interesse intenso per la sua terra. In Senato a Roma, come in Comune a Trieste, lavorò sempre per unire il centrosinistra, partecipando attivamente alla stagione dell’Ulivo, e per tenere vive le sue origini: dobbiamo a lui la legge per gli indennizzi e per la tutela delle minoranze.

A Trieste Camerini lascia l’eredità più grande: la comunità dei suoi pazienti che ricorderanno sempre l’umanità e l’empatia, e la vocazione scientifica di una città complessa, dove mare e confine non potevano esaurire tutte le sue potenzialità. A lui si deve la nascita dell’unità di cardiologia, luogo di avanguardia a livello internazionale che rimarrà un punto di riferimento per gli studi e la cura delle malattie del cuore.

Sono certo che continuerà ad essere un modello per le giovani generazioni e per tutti coloro che credono nell’impegno per l’integrazione, la tolleranza e il lavoro per il bene comune.

Lo ha scritto su Facebook il Vice Presidente della Camera, Ettore Rosato.

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