• 10/03/2021

“Si è parlato in questi giorni della proposta da parte della sottosegretaria Borgonzoni di creare una Direzione Generale Musica Contemporanea all'interno del ministero della Cultura, su cui credo occorra fare chiarezza anzitutto a livello terminologico. Escludendo l'inverosimile ipotesi che l'intenzione fosse quella di ricomprendere nel concetto di ‘contemporaneo’ anche la valorizzazione della musica ‘di ricerca’ e ‘di sperimentazione’ immagino sia più probabile ci si volesse riferire genericamente solo a quella prodotta ed eseguita nei live club, segmento che di recente, insieme ad esecutori ed interpreti, è stato sostenuto con 50 milioni. Posto che il comparto dello spettacolo è uno dei settori più colpiti dalla pandemia, credo sia più urgente pensare a una strategia complessiva e d'insieme, che rilanci l’intero settore, senza parcellizzazioni o distinzioni. Più che di una ‘Direzione generale sulla musica contemporanea’, credo sia più opportuno tornare a parlare dell’importanza dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e ad auspicare la creazione di un Ufficio Speciale per i ‘beni’ musicali, capace di creare un raccordo ineludibile con tutte le attività musicali”. 

Così in una nota Michele Nitti, deputato del Partito democratico e componente della commissione Cultura.