“Abbiamo chiesto alla ministra Lamorgese quali valutazioni abbiano permesso lo svolgimento della manifestazione del Circo Massimo a Roma il 6 giugno 2020. Una manifestazione organizzata da ultras di destra, cui si sono uniti Forza Nuova, i fuoriusciti della Rete delle Comunità Forzanoviste, Avanguardia e Rivolta Nazionale. Una mobilitazione nata dagli ultras del Brescia della Brigata Leonessa, legata al network del Veneto fronte skinheads, e dagli Ultras della Lazio, collegati agli Irriducibili, e cresciuta sui social trovando consenso anche tra Lealtà Azione (presente nella curva nord dell'Inter) la veronese Fortezza Europa (vicina alla curva dell'Hellas), gli ultras del Varese, del Bologna, dell'Ascoli, della Juventus, della Roma; anche in considerazione del fatto che la manifestazione era stata preceduta da dichiarazioni di minaccia contro la classe politica, le Forze dell'ordine, i giornalisti. Inoltre, abbiamo chiesto alla ministra quali iniziative urgenti intenda adottare per assicurare che episodi simili non si ripetano nelle prossime iniziative che risultano già annunciate”.
Così Carmelo Miceli, deputato dem e responsabile Sicurezza del Partito Democratico, intervenuto in Aula per il Question time.
Nella replica affidata ad Emanuele Fiano, della Presidenza del Gruppo, è stato espresso soddisfazione per il lavoro della ministra Lamorgese “per come ha interpretato il suo ruolo, per l'intelligenza, la sensibilità ed il senso dello Stato che ha sin qui dimostrato e mostrato al Paese tutto. Noi - ha proseguito Fiano - sentivamo la mancanza, in quel palazzo, di questo senso dello Stato. La risposta alla nostra interrogazione è certamente corretta sotto il profilo della normativa vigente, o meglio é consentita dalla vigente normativa, e cioè la preferenza di un atteggiamento repressivo posteriore invece che preventivo rispetto allo svolgimento di una manifestazione, in ossequio all'articolo 17 della Costituzione, del quale però appare non rispettato, nel caso in esame, quell’avverbio ‘pacificamente’ così importante. L'impressione è che servano nuove norme penali per impedire che, chi si riunisce per esercitare violenza come fine programmato, non lo possa fare. Servono, inoltre, nuove norme penali più incisive per impedire l’apologia e la propaganda neofascista, associata nel caso in esame ad alcune delle sigle presenti. Così come pensiamo che vadano chiusi determinati movimenti legati a queste ideologie e a queste forme di violenza. Cosa che faremo con apposite proposte di legge”.