“Giornata importante oggi in commissione Cultura, dove è cominciato il ciclo di audizioni per l’indagine conoscitiva sulla diffusione degli Nft in ambito culturale. Dal direttore generale Musei del Mic, Massimo Osanna, è giunta la proposta che ci sentiamo fortemente di condividere di valutare la possibilità di creare internamente all’amministrazione un sistema che metta a frutto, senza sfruttare, l’enorme potenzialità del nostro patrimonio. Stiamo parlando, in particolare, dell’immenso patrimonio ‘sommerso’ contenuto nei nostri depositi. Circa 4,5 milioni di pezzi, cioè il 90% del totale delle opere d'arte del nostro Paese. Soprattutto con l’arrivo dei finanziamenti previsti dal Pnrr, sarebbe un’occasione da non perdere la mission di mettere in rete tutto questo prezioso materiale. Sarebbe un modo straordinario per valorizzare anche la rete museale di prossimità, tutti quei piccoli musei prezioso fiore all’occhiello dei nostri territori. Aprirsi a questa prospettiva, inserendo anche nelle linee guida per gli Nft la possibilità per lo Stato di rivalutazioni a precise scadenze temporali, evitando di drogare il mercato, potrebbe essere un’occasione unica per rilanciare tutto il mercato artistico italiano, migliorando gli introiti dello Stato e accrescendo l’occupazione diretta e indotta di giovani e di nuove professionalità. Insomma, agire bene e subito sarebbe la migliore risposta del Parlamento a chi in passato ha avuto il coraggio di dire, in Italia, che con la ‘cultura non si mangia’”.
Così il deputato dem Paolo Lattanzio, a margine delle audizioni in commissione Cultura per l'indagine conoscitiva sull'uso dei certificati digitali di unicità (non fungible token - Nft) nell'arte.