“In questi anni molti Paesi, con il nostro in prima fila, hanno investito sulla qualità dell’olio Evo, su tracciabilità e certificazioni. Per questo davanti alla vicenda Coi, unico organismo rappresentativo del comparto a livello globale, tutti abbiamo chiesto di non rinnovare i vecchi vertici”. Lo dichiara Susanna Cenni, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera, a proposito dell’articolo di Italia oggi sulle irregolarità denunciate da Israele sulla nomina dei vertici dell’organismo.
“Questo – continua – perché occorre dare rappresentanza al nostro Paese e alle produzioni olivicole che hanno investito su tracciabilità e qualità. Nonostante la posizione di molti Paesi produttori, si è andati avanti a colpi di accetta, tagliando fuori l’Italia anche da ruoli non di primo piano e imponendo la riconferma degli uscenti. Quanto emerge oggi dalle pagine di ‘Italia Oggi’, aggiunge alla gravità di un processo che taglia fuori il nostro Paese, possibili e gravi irregolarità”.
“C’è un solo modo per sanare questa situazione: chiedere l’azzeramento delle nomine. Il governo, con il ministro Centinaio ed i nostri rappresentati in Europa si attivino per questo”, conclude.