"Oggi abbiamo votato una legge importante, direi storica, non solo perché attesa da quasi settant’anni. Ma perché storica è l’assunzione di responsabilità che questo Parlamento si prende davanti ai cittadini. Non approviamo solo norme che regolano il funzionamento dei partiti, ma stiamo rafforzando la nostra democrazia. Conosciamo bene i mali di cui soffre, così come sappiamo che è dipeso dalla incapacità dei partiti di fare i partiti, di dare risposte alle richieste legittime dei cittadini. Ma sappiamo anche che i partiti rappresentano il tramite tra i cittadini e i loro rappresentanti nelle istituzioni. I nostri padri costituenti, quando scrissero la Costituzione, pensarono di attribuire ai partiti politici questo ruolo fondamentale di motore della democrazia. La legge approvata oggi si pone proprio quest’obiettivo: cercare di tessere con trasparenza e partecipazione la delicata trama che unisce i cittadini ai partiti, e i partiti alle istituzioni. Garantire ai cittadini, anche attraverso la rete, la possibilità di conoscere come funzionano, come decidono, come selezionano le candidature e, soprattutto, come amministrano le risorse. Ciò non significa intromettersi nella vita di un’organizzazione politica, ma avvicinare i cittadini alle istituzioni, riaffermando la necessità che sia applicato il principio democratico anche all’interno dei partiti. Perché possiamo decidere di chiamarli movimenti o meet up, ma si tratta sempre di associazioni, di luoghi di discussione in cui i cittadini si riuniscono per assumere decisioni. Crediamo che anche il M5S si debba porre questo problema, che debba discutere sulle modalità di elezione e nomina del direttorio, sul ruolo che le società private, come la Casaleggio Associati, hanno all’interno delle istituzioni. E, ora che sono chiamati ad amministrare anche alcune città, che si ponga il problema del rapporto tra i suoi eletti e i cittadini. I sindaci del M5s rappresentano i cittadini che vivono in quella comunità, non devono essere obbligati a rispondere a scritture private con imprecisati staff. Il tema della partecipazione politica, infatti, non è una questione privata, ma è questione pubblica. E la partecipazione può avvenire solo se garantiamo tutti modalità trasparenti di gestione dei partiti e delle istituzioni".
Lo ha detto Emanuele Fiano, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto finale sulla riforma dei partiti.