“Il ministro Lollobrigida volta le spalle alla pesca sportiva e ricreativa. Lo fa con un decreto ministeriale che riduce da 200 a 50 il numero complessivo degli ami dei palangari presenti a bordo e/o calati da ciascuna unità da diporto e che introduce il divieto di utilizzo dei verricelli salpa-reti elettrici o collegati a motori termici. Una scelta unilaterale, di nessun senso visto che le disposizioni precedenti erano in perfetta sintonia con le direttive comunitarie e le indicazioni della scienza. Semmai c’è da domandarsi perché il ministro abbia ritenuto di fare una scelta così drastica senza avvertire il bisogno di informare il Parlamento e di valutare le nuove disposizioni con le associazioni di categoria creando così un conflitto con il settore della pesca professionale, della quale ovviamente abbiamo il massimo rispetto e che avrebbe bisogno di altri interventi strutturali ed economici per risollevarsi dalla crisi in atto.
La pesca sportiva, nelle sue diverse articolazioni, rappresenta uno spaccato sociale che si coniuga con la storia e le tradizioni del nostro Paese e che coinvolge decine di migliaia di appassionati, difensori strenui dei nostri mari e della biodiversità. Per questo presenteremo una interrogazione per chiedere conto al ministro del decreto firmato e per ripristinare i diritti che sono stati cancellati”.
Lo dichiarano Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo Pd in Commissione Agricoltura e Commissione Ambiente della Camera.