“Questa lettera conferma che purtroppo, all'epoca, le impressioni erano giuste: i comportamenti erano segnati da una strategia affinata e da una contiguità imbarazzante e improponibile tra l'azienda di servizio pubblico e il governo”. Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, commentando la notizia della lettera inviata nel 2010 dal consigliere Rai Antonio Verro a Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio.
“Non esiste lo statuto della sfiducia, ma credo che, per molto meno, chiunque altro si sarebbe dimesso - prosegue Peluffo - Sento questa vicenda sulla pelle perché l'ho vissuta dall'interno e oggi dimostra ancora di più quanto sia urgente la riforma dei meccanismi di nomina dei vertici aziendali e quanto sia importante l'impegno del presidente del Consiglio di intervenire sulla materia”.