La vice presidente della Camera: eliminiamo l'invadenza della politica nella gestione quotidiana
“Un altro passo avanti, un altro segnale di cambiamento, anche sulla Rai, che speriamo al più presto diventi definitivo con il prossimo passaggio al Senato". Così la vice presidente della Camera commenta l’ok di Montecitorio alla riforma della governance Rai.
“Selezione e designazione dei componenti del Consiglio di amministrazione, che da nove passano a sette, dopo la pubblicazione dei nomi sui siti internet di Camera e Senato almeno sessanta giorni prima della nomina – elenca - scelta dell’Ad, proposto dal Governo, ma nominato dal Cda che ha anche il potere di revocarlo; trasparenza nei compensi pari o superiori ai 200.000 euro; affidamento dei contratti nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità”. “Stiamo correggendo il sistema attuale, eliminando l'invadenza della politica nelle gestione quotidiana e chiarendo le responsabilità dei vertici. Come in qualunque azienda, saranno i membri del Cda a scegliere l’Amministratore delegato che, come in qualunque azienda, è proposto dal socio di maggioranza. Nel caso della Rai, è il Tesoro ad avere questo compito e la Rai, in quanto servizio pubblico, può e deve giocare pienamente il suo ruolo di azienda per il sistema culturale del Paese. Chi grida alla dittatura e invita all’evasione fiscale – conclude Sereni - è, come sempre, rivoluzionario a parole per poi finire, nei fatti per schierarsi sempre a difesa dello status quo, contro ogni cambiamento e ogni riforma”.