"Nei giorni scorsi il Sen. Castelli ha rilasciato a "La Verità" una serie di dichiarazioni sul tema della ricostruzione ("Terremoto per colpa del PD ricostruzione all'anno zero"), apparse stonate e prive di riscontro operativo. Il neo Commissario, che aveva assicurato di voler svolgere il mandato in rispettoso regime di neutralità, sferra invece un attacco incomprensibile sia contro il Partito Democratico che nei confronti della Struttura Commissariale. Questa uscita, peraltro, fa il paio con la recente partecipazione ad un’iniziativa politica di Fratelli d’Italia, che poco si addice al ruolo oggi ricoperto. Noi, molto semplicemente, crediamo che Castelli debba prendere atto dell’opera monumentale svolta, in primis, da Giovanni Legnini. Un impegno che, nonostante la vis polemica, lo stesso Castelli non può non riconoscere. Ciò che appare assolutamente fuori luogo, però, è il giudizio espresso sul tema delle opere e dei cantieri. Per valutare correttamente il processo di ricostruzione, è sufficiente prendere atto della mole di istanze autorizzate dalla Struttura Commissariale. Si tratta di migliaia di interventi cantierati e cantierabili, il cui numero è in progressivo e costante incremento. Certe dichiarazioni, dunque, offendono prima di tutto lo sforzo prodotto dai Sindaci e da tutte le risorse impegnate, con grande abnegazione, sul conseguimento dell’obiettivo finale della ricostruzione. A nostro avviso il neo Commissario ed ex Assessore Regionale, piuttosto, dovrebbe preoccuparsi del perché la Regione Marche, non ha ancora approvato il nuovo Piano delle Opere Pubbliche. Uno strumento essenziale, ai fini della ricostruzione, che tutte le altre Regioni del Cratere hanno adottato. Un’inerzia assolutamente incomprensibile, se si considera le ingenti somme già deliberate e messe a disposizione proprio dal precedente Commissario Legnini. Chiediamo a Castelli di dismettere la casacca partitica, evitando in futuro di abbandonarsi alla retorica dello scaricabarile, oramai inflazionata. La verità è che il nuovo Commissario, oggi, deve semplicemente limitarsi a non disperdere il patrimonio organizzativo e normativo messo in campo da chi l’ha preceduto. Anzi se è vero, come il Senatore asserisce, che questo ruolo ha natura fiduciaria rispetto al Governo, auspichiamo che usi tutta la sua influenza presso la Presidente del Consiglio. Prima di tutto per evitare che qualche decisione dissennata, possa realmente pregiudicare la bontà del lavoro svolto. Perché è paradossale che Castelli, ad esempio, sottolinei il problema dello smobilizzo crediti sul Superbonus, dimenticando che il suo Governo non ha messo in campo alcuna misura in tal senso, come del resto ha fatto anche sul tema dei mutui". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati del Pd, Augusto Curti ed Irene Manzi.