“Con la riduzione del numero complessivo dei Parlamentari, si passerebbe alla Camera dei Deputati da 630 a 400 e al Senato da 315 a 200. Tutto questo influisce ovviamente anche con un taglio sugli eletti delle Circoscrizioni Estere, passando da 12 ad 8 Deputati e da 6 a 4 Senatori. Questa decisione è una profonda ferita per la democrazia. Dimostra una inaccettabile indifferenza verso i 6 milioni di italiani residenti all’estero e gli oltre 70 milioni di nostri concittadini di seconda, terza e quarta generazione. Limitare la rappresentanza di questa Italia fuori dai confini nazionali e zittire la sua voce inciderebbero anche sulla credibilità del Paese e sull’immagine dell’Italia nel mondo. Preoccupa il completo disinteresse con cui sono state accolte le proteste di Parlamentari eletti nelle Circoscrizioni Estere. Incrementa, poi, il malcontento dei tanti connazionali che lavorano all’estero e per l’estero e contribuiscono al successo del Sistema-Paese. Questi italiani che originano ricchezza, contribuiscono a produrre oltre due punti percentuali di Pil e garantiscono un solido incremento dell’export. Questo è un danno che avrebbe seri contraccolpi sulla economia e salute sociale della Repubblica e della democrazia”. Lo dichiara in una nota il deputato Pd, Nicola Carè.