“In base a quale legge il Campidoglio posto come condizione per il rinnovo degli abbonamenti con le agenzie di stampa che queste ultime comunichino l’organigramma di tutti i loro dipendenti o dichiarino eventuali rapporti di parentela di questi ultimi con i dipendenti del Comune?”. Lo dichiara Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, a proposito della richiesta contenuta nel bando di gara del Comune di Roma.
“E’ evidente – spiega – che non solo non esiste alcuna norma italiana che giustifichi una richiesta del genere ma che essa si configura come una grave violazione della privacy dei soggetti interessati. Si fa, tra l’altro, fatica a comprendere la logica di una documentazione del genere. Quale conflitto di interessi potrà mai esserci se la moglie di un giornalista di un’agenzia, per esempio, fosse impiegata nell’ufficio anagrafe del Campidoglio? Considerato che stiamo parlando di un rinnovo contrattuale, e cioè della continuazione di un rapporto di collaborazione che va avanti ormai da anni, la pretesa del Comune diventa ancora più assurda”.
“Presenterò per questo un’interrogazione, coinvolgendo anche Agcom e Garante per la Privacy, per capire quale sia il senso dell’iniziativa del Campidoglio e, soprattutto, se i dati richiesti non rappresenti una violazione dei regolamenti sulla privacy”, conclude.