Libertà per oppositori a follia sanguinaria Putin
“Qualche giorno fa è iniziato il secondo processo contro Aleksej Navalny, che sta avendo luogo a porte chiuse, senza la possibilità che ne prendano parte neanche i suoi familiari più stretti. Navalny è apparso magrissimo, per qualche minuto, perché poi i giudici hanno chiesto di chiudere telecamere a circuito chiuso, quindi non c’è nessuna traccia di quello che succede. Le accuse nei confronti di Navalny, che rischia 30 anni di carcere, sono accuse molto dure per un regime che ormai condanna a decine di anni di carcere chiunque abbia detto una sola parola contro la guerra di Putin contro l’Ucraina. Mi auguro che il nostro Paese voglia interessarsi anche di questo, con la presenza dell’ambasciata a questi processi e con l’attenzione della nostra politica estera alle condizioni carcerarie e alla libertà di tutti gli oppositori di Putin, a partire da Vladimir Kara-Murza, da Ilya Iashin. Ci sono due vittime della follia sanguinaria di Putin: la prima vittima è il popolo ucraino, la seconda tutti quei cittadini russi che si oppongono a quella guerra e che vorrebbero vivere in un Paese libero e democratico”.
Così Lia Quartapelle nell’Aula della Camera sull’ultimo processo contro Aleksej Navalny con l’accusa di “estremismo”, dopo gli interventi di fine seduta al Senato dei senatori Pier Ferdinando Casini, Ivan Scalfarotto e Giulio Terzi di Sant’Agata, che hanno espresso la stessa richiesta al Governo.