“Ha fatto bene la Presidente Alessandra Todde e la Giunta della Regione Sardegna a dichiarare lo stato di emergenza per la siccità” . Lo afferma il deputato Dem Silvio Lai secondo il quale “è l’unico modo per formalizzare l’impegno del Governo che sinora si è girato dall’altra parte nonostante i dati disponibili, anche richiamati da ISTAT nella recente audizione in commissione bicamerale per l’insularità che aveva reso chiari.”
“Il tema dell’efficienza delle reti idriche - prosegue Lai- è di particolare rilevanza per le Isole, in ragione della loro maggiore esposizione al rischio di siccità e desertificazione legato ai cambiamenti climatici. Si osservano, infatti, sempre più frequentemente, criticità dovute al perdurare di lunghi periodi di precipitazioni scarse e a un apporto sempre più ridotto della risorsa idrica ai corsi d’acqua e alle falde acquifere. nel 2022, per esempio, i giorni consecutivi senza pioggia sono stati 46 in Sicilia e 74 in Sardegna (27 in Italia).” Lai osserva inoltre che “come si evince dalla relazione ISTAT che in questo contesto l’inefficienza delle reti idriche è un fattore di grande rilevanza: non tutta l’acqua immessa in rete arriva infatti agli utenti finali, determinando forti disagi. Nel 2020 la dispersione di acqua potabile dalle reti di distribuzione dei comuni isolani è pari al 52,5% dell’acqua immessa in Sicilia e al 51,3% in Sardegna, superiore alla media nazionale (42,2%) e del Sud (48,4%). Nel 2022 in Sicilia il 32,6% delle famiglie ha denunciato, inoltre, irregolarità nella distribuzione dell’acqua, oltre il triplo del valore medio nazionale (9,7%), mentre in Sardegna il livello, pari al 10,7% delle famiglie, è inferiore a quello del Sud.”
“Come si vede - conclude il deputato Pd “sono dati di una straordinaria evidenza che richiedevano un’attenzione del Governo che abbiamo richiamato più volte, anche con la mozione a prima firma del deputato Dem Stefano Vaccari, ma che sono finite tra le tante risposte inesistenti del Governo, che sull’emergenza idrica in Italia, e in particolare nel mezzogiorno e nelle isole, è solo in grado di fare propaganda, perchè i cittadini si accorgono della realtà e non possono credere alle bufale. Con questa decisione della Giunta Regionale, anche la Sardegna pone il Governo di fronte alle sue enormi responsabilità.”