“Le bozze dei decreti attuativi delle deleghe previste dalla “buona scuola” accolgono quasi totalmente le condizioni espresse dalle commissioni parlamentari e su questo esprimiamo soddisfazione. Purtroppo ci rammarichiamo che il decreto sulla valutazione degli apprendimenti, che pure presenta molti elementi positivi, primo fra i quali la semplificazione degli esami di Stato, non recepisca alcuni punti qualificanti come il superamento della valutazione in decimi nelle scuola primaria e secondaria di primo grado. Dietro alla rappresentazione simbolica dei livelli di apprendimento di una bambina e di un bambino esiste una logica: la scuola non è migliore se fa prevalere la visione classificatoria rispetto alla funzione formativa ed orientativa della valutazione. Rimaniamo in attesa di vedere in quale forma concreta verrà restituito l’esito delle prove INVALSI. Non siamo contrari alla valutazione nazionale che va sicuramente potenziata e migliorata, vorremmo però che non si usassero strumenti nati per valutare il sistema e le scuole, per scopi differenti. Possiamo usare strumenti nazionali per contribuire alla valutazione delle competenze, ma prendiamoci il tempo giusto per definire gli strumenti adeguati”.
Lo dicono le deputate del Pd Mara Carocci e Grazia Rocchi componenti della commissione Cultura.