“L’utilizzo del Pnrr da parte del governo per giustificare lo stravolgimento del Servizio Civile Universale non è accettabile. Non è la prima volta che si usano misure europee per raggiungere comuni valori e obiettivi del servizio civile ma, nel proficuo confronto con gli enti, si è sempre trovato il modo di conciliare i tempi europei con gli obiettivi dei giovani e degli enti”. Lo dichiara la deputata dem Francesca Bonomo, prima firmataria di un’interrogazione in commissione alla ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone.
“Come è noto – precisa l’esponente dem - il Servizio Civile Universale è finalizzato alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all’educazione alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica. Valori che come ci dimostra l’attuale scenario di guerra in Ucraina non si possono mai dare per scontati ma vanno di giorno in giorno costruiti, soprattutto con le nuove generazioni, non solo a livello nazionale ma anche nel contesto europeo. Tuttavia, per ottenere questo risultato, come recita il capo III del Dlgs 40 2017, serve una collaborazione paritaria tra lo Stato, le Regioni e le provincie autonome, gli enti di servizio civile universale e i rappresentanti dei volontari attraverso la consulta. Vediamo sempre più spesso invece un’imposizione unilaterale: prima con la soppressione dei programmi annuali inserita per decreto, poi con la nascita del Centro Nazionale a L'Aquila di cui ancora ad oggi non capiamo le finalità; la drastica quanto insostenibile riduzione dei tempi del bando per la selezione dei volontari, che ha portato per la prima volta gli enti ad avanzare ricorso al Tar e la conseguente empasse di tutto il sistema. Infine la presentazione di un disegno di legge delega governativo che non ci risulta essere frutto dell'ascolto e del confronto reale con i giovani, gli enti, le rappresentanze strutturate ma nemmeno di una forza politica come il Partito Democratico che ha proposto la riforma del servizio civile universale nel 2017 e che ora è in maggioranza al governo.
“Alla luce di tutto ciò - conclude Bonomo - non possiamo ritenerci soddisfatti della risposta fornita dalla ministra Dadone, pertanto chiediamo al governo il pieno coinvolgimento delle generazioni più giovani e del mondo del Terzo Settore e il ripristino di quella prassi del proficuo confronto e collaborazione con la Consulta, gli enti e i rappresentanti degli operatori volontari, nel rispetto delle norme istitutive del Servizio civile e nell’interesse delle finalità che hanno da sempre ispirato tale istituto”.