"Oggi si è capito in che cosa consisteva il cambiamento promesso da Salvini e Di Maio: invece che in Parlamento il Governo sembrerebbe nato in casa di un immobiliarista". Lo dichiara Franco Vazio, deputato del Partito democratico, a proposito delle notizie di stampa su una cena tra Parnasi, Lanzalone e Giorgetti nel marzo scorso.
"Dalle intercettazioni - spiega - emerge che il braccio destro di Salvini e il manager che decideva ogni nomina in quota grillina, si incontravano in segreto in casa di un costruttore romano - poi arrestato per corruzione - per 'fare il governo'. L'inquietante corrispondenza tra i nomi fatti e le nomine ministeriali poi divenute realtà fa accapponare la pelle. Immaginavamo che i Ministri non li avesse proposti il Presidente Conte, ma scoprire che il Ministro della Giustizia Bonafede e quello per i rapporti con il Parlamento Fraccaro scaturiscano, per così dire, da intuizioni di persone finite in carcere capovolge le regole istituzionali e mette al centro, o meglio sulla 'tavola', solo interessi e poteri forti. Ce n'è abbastanza per far crollare in un solo colpo tutta la retorica della trasparenza, dell'onestà e della lotta ai poteri finanziari sbandierate dai giallo-verdi in campagna elettorale. Bisogna fare immediatamente chiarezza per restituire dignità e trasparenza alle istituzioni. Il solo sospetto che il governo giallo-verde non sia nato per fare l'interesse degli italiani ma quello di un costruttore romano è di per sé gravissimo".
"Ha nulla da dire in proposito Grillo, il rivoluzionario che intendeva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno? L'inchiesta di Roma ha intanto aperto il “Governo”. E dentro non c'è del tonno, ma solo del materiale maleodorante", conclude.