“Con la pubblicazione del decreto relativo all’ammissione a contributo Fus per il triennio 2022-24 viene disegnata la nuova mappa del teatro italiano per i prossimi anni”.
Così in una nota i deputati del Pd, Michele Nitti, Flavia Piccoli Nardelli e Antonio Viscomi.
“Anzitutto - aggiungono - va segnalato molto positivamente il lavoro dello Stabile del Veneto che ottiene un’importante promozione e torna ad essere Teatro Nazionale; inoltre, sono numerosi i nuovi soggetti che accedono all’area della stabilità come Centri di produzione evidenziando quanto fermento artistico animi il nostro Paese, che si arricchisce di nuove realtà. La distribuzione geografica dei teatri stabili italiani, però continua ad evidenziare alcune gravi lacune territoriali, come del resto accade in quasi tutti gli ambiti culturali. Su questo tema serve uno sforzo collettivo: non è più sufficiente pensare solo a una premialità o ad un sostegno su esclusiva base territoriale. Se da un lato, infatti, va sostenuta e accresciuta la consapevolezza e la coscienza di quanto rilevante sia investire seriamente nella crescita culturale dei territori e delle comunità, dall'altro oggi, alla luce di questo ultimo decreto, sarebbe opportuno pensare a uno specifico progetto che permetta prioritariamente di formare operatori qualificati e competenti pienamente in grado di progettare e gestire attività di qualità all'altezza delle aspettative di sviluppo socio-culturale delle aree più penalizzate del Paese. Serve, insomma - concludono - un Progetto Speciale che, attraverso la collaborazione con i soggetti che già operano in modo virtuoso sui territori, sia precipuamente rivolto alla formazione degli operatori culturali che poi svolgeranno le loro attività nelle aree che oggi sono scarsamente rappresentate dalla presenza di istituzioni culturali”.