• 21/06/2018

“Al Senato la montagna ha partorito un topolino. Tutti i proclami pre e post elettorali si infrangono nel primo vero banco di prova di questo governo: la questione terremoti. E questo sarebbe il ‘governo del cambiamento’? Prima delle elezioni ascoltavamo annunci fuoco e fiamme e ora? Solo tanti, troppi, rinvii. L’impianto del decreto rimane quello iniziale di un governo che operava solo per funzioni ordinarie. Le proroghe vanno benissimo, ma bisogna entrare nel merito. In particolare sulla questione della restituzione delle tasse sospese nel post 2009 in Abruzzo. Facile sollecitare paure sui rifugiati e fare la voce grossa in Europa. Mentre invece per i terremotati del 2009 in questa fase non si è fatto ancora nulla. Non va bene. Non c’era una parola sui terremoti nel discorso di insediamento del presidente Conte e la questione delle imprese aquilane che rischiano di soccombere non è stata presa nella giusta considerazione. Infatti questo governo appare forte con i deboli e debole con i forti. La verve anti europeista si squaglia per i terremotati aquilani. Il de minimis va alzato a 500mila euro. La proroga è insufficiente. Se nemmeno in Aula l’emendamento dovesse passare, mi batterò qui alla Camera. Occorrerà un’azione decisa per cambiare verso a queste scelte. Nel ringraziare i senatori che si sono battuti dai banchi dell’opposizione, a cominciare da D’Alfonso e Verducci, annunciamo che riprenderemo la battaglia a Montecitorio”.

Così la deputata Dem Stefania Pezzopane, dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd.