“L’incredibile e imperdonabile catena di errori, sviste e omissioni che ha portato alla strage sfiorata di Torino l’altra sera, è la prova plastica dell’incapacità e della cialtroneria dei 5 Stelle quando, dalla speculazione politica, passano alla responsabilità di governo”. Lo dichiara Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera.
“Gli errori e la superficialità – spiega – che sono a monte dei 1527 feriti di sabato sera sono molti e diversi chiamano la diretta responsabilità della giunta di Chiara Appendino, anche considerato che quest’ultima si è tenuta per sé la delega alla Sicurezza e alla Polizia Municipale. La stragrande maggioranza dei feriti si è fatta male cadendo sul tappeto di cocci di bottiglie che non avrebbero dovuto essere lì. Per quale ragione, dunque, la sindaca Appendino non ha adottato un’ordinanza di divieto? Senza questa grave omissione, resa più grave dall’esistenza da un’ordinanza quadro per regolare gli eventi come quello di sabato, i danni sarebbero stati di certo molto più contenuti. Altrettanto sciagurata e superficiale è stata la scelta di prevedere non due, come nel 2015, ma uno solo grande schermo, per giunta a tappare l’unica vera via di fuga più vicina alla calca. Quella di sabato sera è stato, insomma, un dramma che poteva essere facilmente evitato. Bastava che, al posto dell’Appendino, ci fosse un sindaco capace. E dire che tutti consideravano la sindaca di Torino molto più preparata del più disastroso sindaco di Roma dalla fondazione della città, cioè Virginia Raggi”.
“Si potrebbe anche domandarsi come i Cinquestelle avrebbero reagito a parte invertite. Quando si è trattato di giudicare un sindaco del Pd, i grillini hanno chiesto le dimissioni per degli scontrini. Davanti al disastro dell’Appendino, il senatore Airola ha contestato non la sindaca ma i dati della prefettura. La prova definitiva che affidare ai Cinquestelle il governo di qualcosa è preparare il disastro”, conclude.