“Dopo trent’anni l’Italia finalmente introduce il reato di tortura nel suo codice penale. Oggi il nostro Paese dà un segno concreto di civiltà e di allineamento all'Europa, anche per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani”. Lo ha dichiarato nell’Aula della Camera il capogruppo Pd in Commissione Giustizia Walter Verini, durante la dichiarazione di voto sul ddl tortura.
“Le forze dell’ordine - ha spiegato Verini - sono garanti della nostra sicurezza. Ogni giorno la nostra convivenza civile, la nostra sicurezza, il nostro diritto a manifestare liberamente sono difese da queste forze. A delegittimarle sono i pochi comportamenti illegali di qualcuno. E giustamente, quando si verificano, uno Stato serio chiede scusa, punisce i colpevoli, risarcisce le vittime, evita che accadano di nuovo”.
“Abbiamo scelto di connotare il reato di tortura come reato comune e non come proprio – ha continuato il capogruppo Pd - perché la tortura può essere purtroppo praticata da chiunque. Ce lo dicono le cronache quotidiane, che riguardano spesso vittime che sono anziani, bambini, infermi, donne. E abbiamo previsto un’aggravante speciale se il reato è compiuto da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio”.
“Ci auguriamo che l'ultimo passaggio al Senato sia rapido e che il nostro Paese, anche in questo modo, sia più forte e sicuro, più democratico e civile, più europeo”, ha concluso Walter Verini.