“Nel giorno in cui è stata data notizia dalla ministra Lorenzin che a gennaio sono stati due i morti per morbillo e dopo che nei giorni scorsi un’autorevolissima rivista scientifica come Nature h dato atto al governo che l’introduzione dell’obbligo vaccinale è stata l’unica scelta possibile, non si possono non ricordare alcuni passaggi fondamentali di questa vicenda”. Lo scrive su Facebook Michele Anzaldi, deputato del Partito Democratico.
“Innanzitutto - continua – non si possono dimenticare le persone morte di morbillo. Secondo i dati forniti dal Istituto sanitario di sanità, sono due, e a esse dobbiamo aggiungere i quattro casi di morti per complicanze. Insieme ai morti, è inevitabile far presente l’irresponsabilità di quelle forze politiche che, anteponendo i calcoli elettorali ai rischi per la vita delle persone, hanno assunto posizioni ambigue o addirittura contrarie all’obbligo vaccinale. Perché i numeri, se non bastassero gli scienziati, parlano chiari: opporsi ai vaccini significa esporre bambini e non alla morte. Infine, va ricordata la lunga battaglia, combattuta dal Pd in solitaria che, sempre secondo Nature, sta permettendo di ricondurre la situazione italiana nei binari della normalità. Tutto è cominciato l’8 aprile di anno fa, quando Matteo Renzi, come pochi altri avrebbero fatto, rinuncio a occuparsi del tema del momento, ovvero le primarie del Pd, per porre sotto gli occhi di tutti i problemi legati al calo della copertura vaccinale”.
“Gli studi dicono che l’intervento del governo quei problemi li ha risolti. Ma quelle soluzioni rischiano purtroppo di essere provvisorie. Che cosa succede nel caso in cui vadano al governo forze come Lega o M5S che combattono con più decisione l’obbligo a vaccinarsi che le malattie?”, conclude.