Lettera aperta al presidente Verna perché intervenga
“Si è aperto in questi giorni un dibattito sul caso nato dall’annuncio che un’associazione No-Vax, nel tempo messasi in luce per gravissime e molto pericolose tesi antiscientifiche sui vaccini, verrà ospitata nella Sala stampa della Camera dei Deputati. La questione è chi abbia dato credito e autorizzato l’ingresso nella terza sede istituzionale della Repubblica a un gruppo promotore di teorie che mettono a rischio la salute pubblica”. Lo scrive Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico, in una lettera aperta al presidente.
“L’Ufficio stampa della Camera – continua - in una nota senza firma, precisa che si trova impossibilitato a intervenire dal momento che l’iniziativa si svolge in Sala stampa - e dunque in uno spazio gestito dai singoli deputati e non dalla Camera – facendo anche intendere che un diniego rappresenterebbe un attacco alla libertà di espressione e di stampa. Un modo per scaricare le responsabilità che non fa onore alla presidenza della Camera. A questo proposito pare opportuno far notare all’Ordine dei giornalisti e a tutti i suoi iscritti che l’iniziativa rappresenta una palese violazione dell’art. 6 del Testo unico dei doveri del giornalista, che al comma 2 e 3 indica tra i doveri professionali quelli di “evitare nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate” e di “diffondere notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche”.
“In un momento così delicato per l’Ordine, fatto oggetto di attacchi e minacce provenienti da ogni parte, appare fondamentale non tentennare e far rispettare in modo rigoroso le regole che gli stessi giornalisti si sono dati. E’ il modo migliore per confermare la propria autorevolezza e contrastare l’accusa di una perdita di credibilità”, conclude.