• 22/03/2019

“Noi non lasceremo sole le donne della Casa della Donna di Pisa, lavoreremo per avere tutti gli interventi utili a supportare il centro e costruiremo presenza grande e trasversale di tantissime donne a Pisa molto, molto presto”. Con queste parole Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, torna a intervenire sul caso delle minacce alla Casa della Donna di Pisa, dopo la risposta di oggi alla sua interpellanza urgente. Nell’interpellanza, sottoscritta dalle Democratiche e dalle colleghe Rossella Muroni e Laura Boldrini, si chiedeva al Governo di intervenire per tutelare l'autonomia delle associazioni impegnate contro la violenza e garantire la piena e libera prosecuzione delle loro attività. Associazioni, come la Casa della Donna di Pisa, che in questi mesi, è stata in prima linea nella protesta per chiedere le dimissioni dell’assessore alla cultura del Comune di Pisa, condannato per stalking nei confronti dell’ex fidanzata. Assessore che ha chiesto di rimuovere proprio i vertici dell’associazione che da oltre 30 anni lavora attivamente nel campo della prevenzione e del contrasto alla violenza a Pisa, minacciando di tagliare i fondi alla Casa della Donna, solo perché le attiviste hanno manifestato per chiedere le sue dimissioni.

“Il Governo, attraverso la risposta della viceministro Del Re - ha detto Cenni nella sua replica in Aula - ha confermato, con riferimenti a dati e norme in essere, che il Centro Casa della Donna di Pisa fa autorevolmente parte di una rete di associazioni riconosciute e impegnate contro la violenza a cui sarà mantenuto sostegno a livello nazionale e regionale, ma a quell’associazione deve essere soprattutto consentito di lavorare con serenità, garantendo quelle possibilità che a oggi sono minate dall’aperta ostilità dell’assessore Buscemi”.

“È chiaro che il Governo non può intervenire sulle prerogative di un sindaco di nominare un assessore, ma è altrettanto chiara l’inopportunità di questa nomina sulla quale hanno preso parola anche esponenti del Governo come la Ministra Bongiorno e la vice presidente della Camera Carfagna ha sempre ricordato Cenni - Se il Governo davvero vuole impegnarsi sul tema della violenza non bastano i provvedimenti repressivi, pur importanti, servono messaggi e fatti forti e chiari, per costruire una cultura contro la violenza e sinceramente ciò che sta avvenendo, anche con la Conferenza delle famiglie di Verona, non mi pare che vada in questa direzione”.