"La lettera inviata a Giorgia Meloni con le proposte del Patto per un nuovo welfare spero siano ascoltate dal governo perché ad ora il lavoro dell’esecutivo è insufficiente, fatto di propaganda e annunci vuoti sulla pelle degli anziani. Dalla pandemia in poi è stata chiara a tutti l’urgenza di un intervento per assicurare agli anziani la possibilità̀ di avere percorsi di cura dignitosi e il più possibile fatti di assistenza domiciliare. Servizi che nel nostro Paese o mancano o sono completamente insufficienti. Il governo invece di seguire la legge delega costruita dal Governo Draghi e intervenire su questi punti ha costruito una misura, come la prestazione universale, che universale non è. Si tratta di una sperimentazione spot che arriverà a poco più di 25mila persone. Con l’aggravante che oltre ad essere non autosufficienti bisogna pure essere poveri. Un provvedimento che doveva essere una riforma di sistema invece è una scatola vuota fatta senza coinvolgimento delle organizzazioni che rappresentano gli anziani, senza un’idea di fondo e con requisiti ferrei escludenti. Arrivano persino a legare la disabilità al reddito solo per evitare che il provvedimento sia più largo e preveda più risorse. Le politiche di un nuovo welfare avrebbero bisogno di risorse (in Italia spendiamo 270 euro l’anno per un non autosufficiente contro una media Ue di 584), ma soprattutto di politiche serie sui servizi domiciliari e su prestazioni davvero universali. Qui siamo solo alla propaganda". Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale del Pd.