“Noi abbiamo sempre detto che questo accordo Italia Albania era inutile perché di fatto non fermerà il numero degli sbarchi e troppo costoso perché sono previsti 800 milioni di spesa. Abbiamo avuto ieri la prova che si è trattato solo di un tentativo da parte del governo Meloni di finanziare con 800 milioni la campagna elettorale per le europee, tentativo fra l’altro mal riuscito perché non c’è assolutamente niente di pronto nel territorio albanese. Quindi chiediamo alla presidente del consiglio di ritirare questo accordo e di investire questi 800 milioni sulla sanità pubblica così come abbiamo chiesto presentando la legge Schlein”. Lo ha detto Simona Bonafè vicepresidente vicaria del gruppo pd alla camera a margine della conferenza stampa del PD ‘fermiamo l’accordo Italia Albania’.
“Finalmente, dopo 24 ore, la maggioranza ritrova la parola sui centri fantasma in Albania. L'ingrato compito spetta a Foti che fa esattamente quanto avevamo annunciato. Rivendica i lavori nel centro portuale (che peraltro abbiamo documentato ed esposto). Peccato che come spiegò proprio Giorgia Meloni, quel centro senza il secondo è completamente inutile e inutilizzabile. Insomma Foti conferma involontariamente quanto abbiamo detto: si buttano 800 milioni di euro sottratti alla sanità e al welfare per finanziare uno spot elettorale”. Così in una nota il deputato democratico, Matteo Orfini.
“Un progetto fallimentare 800 milioni una spesa abnorme per fare una violazione anche di quelli che sono i basilari diritti dei migranti. Noi chiediamo alla presidente Meloni di fermarsi di ragionare e soprattutto di rivedere quella che è una mera propaganda sull’immigrazione che non solo è in umana ma è anche troppo costosa in una fase in cui i beni pubblici italiani sono sotto attacco come per esempio la Sanità”. Lo ha detto il deputato del PD e capogruppo in commissione Esteri di Montecitorio, Vincenzo Amendola, a margine della conferenza stampa PD ‘fermiamo l’accordo Italia Albania’.
“Siamo andati in Albania come delegazione PD per svelare il bluff della presidente Meloni che ha provato a costruire un centro per migranti in Albania prima della fine della campagna elettorale per le europee con evidenti finalità politiche ed elettorali. Noi abbiamo fatto più di un servizio pubblico dimostrando che questo era solo un bluff dimostrando tutta la strumentalità di questa destra”. Lo ha detto MATTEO MAURI deputato e responsabile sicurezza del PD a margine della conferenza stampa PD ‘Fermiamo l’accordo Italia-Albania’.
Spreco di risorse, vengano destinate a legge Schlein
“Chiediamo al governo Meloni di fermarsi di fronte a questo spot elettorale che è un grande fallimento e di destinare quegli 800 milioni per finanziare la legge Schlein sulla sanità. Chiederemo al governo di venire a relazionare in Parlamento perché non possiamo accettare questo spreco di risorse e questa risposta sbagliata e inumana ai problemi dell’immigrazione”. Lo ha detto la capogruppo del PD alla camera Chiara Braga a margine della conferenza stampa del PD ‘Fermiamo l’accordo Italia-Albania’.
Oggi conferenza stampa alla Camera con Braga e la delegazione dem che è stata in Albania
L’accordo Italia-Albania sui migranti, voluto dal Governo Meloni e venduto al Paese come la soluzione di tutti i problemi, è un bluff. Secondo la propaganda della destra doveva essere operativo dal 20 maggio. Ieri, 22 maggio, una delegazione di deputati del Pd si è recata in Albania dove ha constatato che nei luoghi destinati alla costruzione dei centri migranti ci sono solo ruspe. I dettagli del blitz verranno resi noti domani in una conferenza stampa a cui parteciperanno la capogruppo democratica, Chiara Braga e i 4 deputati della delegazione, Simona Bonafè, Enzo Amendola, Matteo Mauri e Mattero Orfini.
“800 milioni di euro di fallimento elettorale. Chiediamo che questi fondi siano ritirati e destinati alla sanità pubblica per potenziare il sistema sanitario nazionale, come previsto dalla legge Schlein” dichiarano i dem.
La conferenza stampa si terrà oggi, giovedì 23 maggio, ore 12, presso la sala Berlinguer del gruppo del Pd della Camera.
Ingresso Via Uffici del Vicario 21.
È necessario inviare un accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.
L’accordo Italia-Albania sui migranti, voluto dal Governo Meloni e venduto al Paese come la soluzione di tutti i problemi, è un bluff. Secondo la propaganda della destra doveva essere operativo dal 20 maggio. Oggi, 22 maggio, una delegazione di deputati del Pd si è recata in Albania dove ha constatato che nei luoghi destinati alla costruzione dei centri migranti ci sono solo ruspe. I dettagli del blitz verranno resi noti domani in una conferenza stampa a cui parteciperanno la capogruppo democratica, Chiara Braga e i 4 deputati della delegazione, Simona Bonafè, Enzo Amendola, Matteo Mauri e Mattero Orfini.
“800 milioni di euro di fallimento elettorale. Chiediamo che questi fondi siano ritirati e destinati alla sanità pubblica per potenziare il sistema sanitario nazionale, come previsto dalla legge Schlein” dichiarano i dem.La conferenza stampa si terrà domani, 23 maggio alle ore 12 presso la sala Berlinguer del gruppo del Pd della Camera.
Ingresso Via Uffici del Vicario 21.
È necessario inviare un accredito all’indirizzo pd.ufficiostampa@camera.it
“La politica sull’immigrazione del governo Meloni vive di propaganda e pugno duro contro i deboli e le Ong. Sulla propaganda brilla il caso dei centri per migranti in Albania. Dovevano aprire ‘non oltre’ il 20 maggio, per permettere ovviamente qualche passerella governativa prima del voto europeo. Ma in realtà nessuno ormai sa quando saranno operativi. Lo avevamo previsto mesi fa e adesso si sta verificando. Tanto che perfino esponenti di primo piano del governo ormai lo ammettono apertamente. Parliamo di oltre 650 milioni di inutile spesa a carico dei contribuenti italiani e di un buco nero per i diritti nella gestione dei migranti. L’ennesimo fallimento di un governo che sa fare solo demagogia e populismo”.
Così il deputato democratico ed ex vice ministro dell’Interno, Matteo Mauri.
"Rimaniamo esterrefatti dalle parole della sottosegretaria di Fdi, Wanda Ferro, sull'operazione contro il caporalato da parte delle forze dell'ordine in provincia di Livorno. Chi dovrebbe governare i flussi migratori per assicurare manodopera alle imprese italiane finanzia i lager in Albania con i soldi dei contribuenti; chi dovrebbe verificare la legalità e l'umanità nei Cpr e nei Cas si volta dall'altra parte; chi dovrebbe garantire il lavoro dignitoso affossa in ogni modo il salario minimo. Nonostante tutto chi rappresenta questo governo ha anche il coraggio di fare sciacallaggio sulla pelle degli immigrati sfruttati. Siamo di fronte a una vergogna senza limiti e consigliamo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di occuparsi dei problemi reali invece di continuare a fare e soltanto campagna elettorale”.
Lo dichiara il deputato Pd, Marco Simiani, annunciando che si recherà nei prossimi giorni nel Cas di Piombino per verificare la situazione.
“Solidarietà a tutta la redazione di Report accusata ingiustamente dalla presidente del consiglio di linciaggio. Per Meloni ogni voce fuori dalla propaganda di palazzo Chigi è un attacco alla sua leadership. Invece di spiegare agli italiani lo spreco immane di risorse per l’accordo Italia-Albania se la prende con il servizio pubblico” Così i componenti democratici nella commissione bicamerale di vigilanza Rai.
Continuiamo ad essere molto preoccupati per l'atteggiamento di insofferenza che il governo ha ormai da quando si è insediato nei confronti del Pnrr, un piano che doveva essere di rilancio e di ricostruzione del Paese. Innanzitutto non possiamo non rilevare l'assenza del ministro Fitto che aveva il dovere di essere qui ad ascoltare il dibattito parlamentare, che è stato compresso dalla decisione di mettere ancora una volta la fiducia. Il Pnrr era volto innanzitutto a recuperare i divari che esistono tra il Nord e Sud e a eliminare le diseguaglianze di genere e generazionali. Di tutto questo non c'è l'ombra nel vostro ennesimo decreto omnibus, dove avete inserito l'accordo con l'Albania e le norme pro Brunetta. Gli unici dati che ormai emergono chiari e netti, nonostante i vostri tentativi di camuffare, sono i tagli di un miliardo e due di investimenti per la sanità. Mancano all'appello 500 progetti di case ed ospedali di comunità già finanziati, centomila posti in asili nido e miliardi di euro di progetti destinati alla riqualificazione delle periferie. Noi oggi vi chiediamo una cosa semplice: recuperare le risorse che avete tagliato a investimenti già programmati in scuola, asili e sanità, servizi essenziali decisivi per i cittadini, ancor di più nelle aree del Mezzogiorno. E risparmiateci i vostri toni di entusiasmo e di euforia quando parlate del Pnrr, perché anche le tensioni di questi giorni tra i ministri Giorgetti e Fitto evidenziano le divisioni all'interno del governo, che stanno pesando come un macigno sul futuro del Paese.
Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue della Camera, intervenendo in Aula durante la discussione sul decreto Pnrr.
Finanziati progetti ingiusti e onerosi come Italia Albania e via libera ad associazioni anti-abortiste nei consultori norma oscena
"L'attuazione del Pnrr è indispensabile nel nostro Paese, come risulta persino da quel simulacro di Def che ci avete presentato, ma noi a questo provvedimento sconclusionato e pasticciato voteremo no.
Questo Pnrr è una rimodulazione dei finanziamenti, operata con un gioco complesso di finanziamenti e definanziamenti che a volte è un gioco delle tre carte in cui gli stessi fondi emigrano da una voce all'altra, ma spesso la somma non fa il totale. Assistiamo ad un taglio complessivo delle risorse che riguardano gli investimenti pubblici, con uno spostamento verso quelli privati e un forte appoggiarsi per i finanziamenti al fondo di sviluppo e coesione. Sono 5 miliardi sottratti al fsc - si legge 'presi in prestito' - e andranno a finanziare dei progetti che erano stati precedentemente definanziati. Ma la nostra richiesta di trasparenza e chiarezza sulla destinazione di questi fondi è stata bocciata. Siamo fermi alla relazione del giugno 2022. Totale mancanza di trasparenza di questo Governo. C'è un taglio molto forte alla sanità, di 1 miliardo e 200 milioni, tolti dai fondi per ospedali sicuri. E infatti tutte le regioni anche quelle di centrodestra hanno protestato e minacciato di rivolgersi alla corte costituzionale.
Il capitolo sicurezza sul lavoro è stato infilato dentro questo decreto Pnrr, nonostante avessimo chiesto un provvedimento ad hoc. Avete cercato di sopprimere la nostra proposta sul salario minimo, perché avevate paura ad affrontarlo ora sotto le elezioni, ma poi avete dovuto approvare il nostro emendamento che obbliga alla applicazione dei contratti più rappresentativi nella catena degli appalti.
Avete realizzato la patente a punti in un modo così pasticciato, in una notte, che ci avete poi chiesto una delega in bianco, per riscriverla con un decreto del ministero che deciderà cose essenziali come il recupero dei punti persi della patente.
Ci sono poi alcune chicche come l'accordo Italia-Albania, molto oneroso, che portate a 65 milioni dai 39 che erano per portare qualche migliaia di immigrati da un'altra parte per dire che siete i più bravi di tutti. E l'introduzione nei consultori familiari delle associazioni anti-abortiste, una norma irricevibile e oscena. E viene riproposta con la solita sfacciata arroganza maschile secondo cui le donne non sono capaci di decidere, di scegliere, di autodeterminazione nemmeno su una scelta così dolorosa come l'aborto. Ma questa norma potrebbe portare ad una eterogenesi dei fini perché c'è scritto che queste associazioni potranno essere coinvolte ma senza oneri per la finanza pubblica, voglio vedere come faranno le regioni come per esempio il Piemonte a contribuire come fanno adesso a far andare queste associazioni nei consultori e negli ospedali". Lo ha detto in Aula la deputata del Pd, Maria Cecilia Guerra, dichiarando il voto contrario del Pd al decreto Pnrr.
È stato bocciato l’emendamento del Pd che chiedeva la cancellazione della norma contenuta nel decreto Pnrr che raddoppia i costi per la costruzione di un Cpr in Albania nell’ambito dell’accordo sulla migrazione. Lo rende noto il capogruppo democratico nella commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano, che sottolinea “l’accordo Italia Albania è un progetto di per sé onerosissimo i cui costi stanno lievitando sempre di più. Non si comprende la scelta del governo di finanziare la costruzione del nuovo Cpr attraverso il Fondo esigenze indifferibili della Presidenza del Consiglio che permette di operare in deroga a tutte le procedure sugli appalti violando. Una gestione torbida di un provvedimento che critichiamo fortemente sia sul piano dei diritti che su quello dell’opportunità di spesa”.
“L’accordo Italia-Albania sull’immigrazione è un progetto costosissimo che avrà effetti dannosi per le casse dello Stato. A maggior ragione la creazione di centri per i migranti sul territorio albanese e un carcere comporterà un esborso economico per il governo molto elevato.
Oltre alle cifre già stanziate per l’Albania che ammontano a 635 milioni di euro, nell’ultimo decreto fatto ne hanno aggiunti altri 65 milioni, che riguardano alcune voci di spesa come la bonifica di ordigni bellici piuttosto che la creazione delle reti idriche e fognarie e collaudi vari. Nonostante tutti questi sprechi di denari, sarà molto poco probabile che i centri siano già attivi da maggio, come sostiene il governo.
Quindi alla fine dei conti questo accordo non è vantaggioso per l’Italia e provocherà una perdita economica e sottrazione di personale per l’Italia, togliendo fondi e risorse importanti ad altri investimenti e progetti prioritari per l’Italia, come i fondi destinati ai territori colpiti da terremoti e alluvioni, come abbiamo già denunciato fin dall’inizio”. Lo dichiara MATTEO MAURI deputato e responsabile sicurezza del PD.
Il governo aumenta ancora i finanziamenti per i centri in Albania
“L’accordo Italia-Albania sull’immigrazione è un progetto costosissimo che avrà effetti dannosi per le casse dello Stato. Lo avevamo sottolineato durante il dibattito alla Camera quantificandone il costo complessivo a circa 700 milioni di euro. Purtroppo ci eravamo sbagliati, i costi sono destinati a crescere ancora come dimostra il decreto Pnrr, che di fatto diventa una specie di omnibus in cui mettere anche i fondi per i rifugiati ucraini e per i centri per richiedenti asilo in Albania. Per quanto riguarda i centri in Albania, in particolare, dopo le insistenze delle opposizioni per avere chiarimenti, risulta che vi sia un aumento di circa 25 milioni di euro di cui quasi 16 vengono dal fondo per le esigenze indifferibili, cioè il fondo a cui si attinge per aiutare le persone in caso di disastri come i terremoti o le alluvioni, e 10 milioni da un fondo per la difesa. Un’enormità per un progetto pieno di lacune che viola le norme comunitarie e i diritti umani e che servirà solo alla campagna elettorale della presidente Meloni e che, come abbiamo visto, drena e sottrae anche risorse destinate alle emergenze che, in qualsiasi momento, possono colpire la popolazione italiana”. Così la deputata democratica, Laura Boldrini.