“Occorrono nuove risorse per sostenere le imprese della filiera suinicola che hanno subito danni indiretti dall'applicazione dei provvedimenti sanitari attivati per l'adozione di misure di prevenzione, eradicazione e contenimento dell'epidemia di peste suina africana (Psa) e dal blocco delle esportazioni dei prodotti trasformati. E’ l’impegno chiesto al governo e votato dall’Aula di Montecitorio attraverso un ordine del giorno alla manovra finanziaria presentato dal gruppo Pd della commissione agricoltura della Camera. Ci aspettiamo ora che il governo valuti al più presto questa indicazione poiché c’è da dare risposte ad una situazione di grave criticità che interessa in particolare le regioni Emilia-Romagna, la Liguria, la Lombardia e il Piemonte, con quasi centomila maiali abbattuti ai quali si aggiungono i problemi legati alla mancata movimentazione degli animali”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd della Commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“La trasformazione delle carni suine in salumi - aggiunge - fattura 9,5 miliardi ogni anno. In Italia vengono allevati circa 10 milioni di maiali e le restrizioni all'export imposte dalle normative per il contenimento della peste suina hanno fatto perdere all'Italia tra i 20 e i 30 milioni di euro al mese. È necessario garantire la tutela di uno dei settori strategici fondamentali per la nostra economia e la nostra sovranità nazionale. Per questo abbiamo chiesto precisi impegni al Governo”.
“Desidero sottolineare il valore della scelta di Andrea Orlando di concludere il suo mandato in Parlamento dopo le elezioni regionali in Liguria. Un gesto che riflette il rispetto per la volontà dei cittadini e la sua coerenza politica. Questa decisione non solo testimonia il legame profondo con il territorio, ma conferma anche la consapevolezza dell’importanza delle prossime sfide liguri. Negli anni ho apprezzato la professionalità di Andrea e la sua capacità di collaborare in modo costruttivo, doti che saranno ancora più significative nel suo nuovo incarico nazionale, con un ruolo decisivo per le politiche industriali” così il deputato democratico, Stefano Graziano.
“Desidero ringraziare Andrea Orlando per la sua scelta di lasciare il Parlamento dopo le elezioni regionali in Liguria, rispettando così la volontà degli elettori. Si tratta di un gesto di grande coerenza e serietà, che dimostra ancora una volta il suo profondo legame con il territorio e il suo senso di responsabilità. In questi anni, ho avuto modo di apprezzare la sua competenza e collaborazione, che non mancheranno di essere preziose anche a livello nazionale, soprattutto alla luce del ruolo significativo per le politiche industriali che gli è stato assegnato dalla segretaria. La sua presenza in Liguria sarà fondamentale per affrontare le prossime scadenze importanti: la scelta di Andrea Orlando rappresenta un atto di amore verso il territorio”. Così la deputata democratica, Debora Serracchiani
"Le dimissioni di Andrea Orlando da deputato per dedicarsi pienamente all’attività del Consiglio Regionale della Liguria sono un gesto importante di rispetto verso le istituzioni e verso le tante persone che l’hanno votato nella difficile sfida per la Presidenza della Regione.
Ad Andrea i migliori auguri di buon lavoro". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Da Andrea Orlando una scelta di serietà politica, che dimostra ancora una volta il suo valore. Con il suo apporto rafforzerà la proposta dell'opposizione in Liguria, contribuendo a costruire un’alternativa per il futuro della nostra regione. Sono certa che non farà mancare il suo contributo a livello nazionale a partire dalle politiche industriali e del lavoro che lo vedono protagonista nel Partito Democratico”, così la deputata e vicepresidente del Gruppo PD alla Camera Valentina Ghio.
Grazie ad Andrea Orlando che, con grande serietà e senso delle istituzioni, prosegue il suo impegno nel Consiglio Regionale della Liguria. Continua così sul territorio il lavoro importante e prezioso che ha mobilitato intorno a lui tante forze ed energie.
Lo ha scritto su X Andrea De Maria, deputato Pd.
La decisione di Andrea Orlando di continuare a lavorare in Liguria è l’ennesima prova del suo senso di responsabilità e di rispetto delle istituzioni. Orlando è un dirigente del nostro partito che ha sempre messo sé stesso, la sua intelligenza e il suo sapere a disposizione di un progetto collettivo e lo fa anche oggi per dare un futuro alla sua regione.
Del resto Andrea è uno di quei politici che dove va fa bene perché la passione abbraccia competenza, studio e dedizione.
Colgo l’occasione per ringraziarlo per il contributo che ha dato in questi anni al lavoro del Gruppo del Partito Democratico. Sono certa che continueremo a lavorare insieme anche da postazioni diverse per realizzare un’alternativa forte alla destra e costruire un paese più giusto.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Ritardi, treni soppressi, ore e ore di attesa, l'odissea vissuta ieri dai viaggiatori che dalla Liguria dovevano raggiungere Milano e la Lombardia sono stati enormi. Ancora una volta, a causa di diversi guasti alla linea, in particolare a Voghera, il traffico ferroviario è andato in tilt, nel silenzio assordante del Ministro Salvini.
I passeggeri sono stati lasciati soli, senza informazioni, senza indicazioni da Trenitalia, senza nessuna certezza e bus sostitutivi arrivati dopo ore di attesa. Un'altra giornata di ordinaria follia nei trasporti ferroviari, in cui per i cittadini il ritorno a casa o nel luogo di studio o di lavoro, si è rivelato un vero incubo.
La gravità della situazione in cui versa il trasporto ferroviario è ormai sotto gli occhi di tutti. Ho presentato questa mattina un'interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti, soprattutto sulle ragioni per cui i passeggeri non hanno avuto servizio sostitutivo dopo un'intera giornata e serata di blocco della linea Genova Milano, con alcuni di loro lasciati in mezzo al nulla.
I disservizi non sono più tollerabili e accettabili. Soprattutto non è più accettabile il silenzio del Ministro dei trasporti e la sua mancanza di azione. Salvini intervenga, i guasti alla linee ferroviarie sono ormai all'ordine del giorno", così la vicepresidente e componente Commissione trasporti Valentina Ghio che ha presentato un'interrogazione al Ministro Salvini, firmata insieme a Barbagallo, Bakkali, Casu e Morassut, e per i guasti che hanno interessato ieri la linea Genova Milano e che hanno causato innumerevoli disagi a viaggiatori, studenti e lavoratori.
“Insieme ai colleghi della Commissione trasporti ho richiesto una audizione urgente con il viceministro Rixi perché venga in Commissione a riferire sui contenuti della riforma, che da notizie a mezzo stampa dovrebbe essere presentata al CIPOM entro metà mese.
In Commissione, in questa legislatura, sono state presentate diverse risoluzioni sui temi oggetto della riforma e nelle varie audizioni il cluster portuale ha sollevato anche preoccupazioni sul suo impatto con l'organizzazione consolidata del lavoro portuale. Ci sembra inusuale e poco rispettoso di quel lavoro parlamentare apprendere dell'avvio dell'iter senza che ne vengano esplicitati i principi guida e le impostazioni prima in Commissione.
Un primo passaggio fondamentale che deve andare di pari passo con la chiarezza sulle competenze. Ad oggi infatti non è chiaro quale Ministero deciderà sulla riforma, se quello del mare con a capo Musumeci o quello dei Trasporti di Salvini, in un rimbalzo di competenze, che genera confusione e risultati contraddittori.
Viene fatto cenno a un super ente nazionale ma senza alcuna chiarezza sulle competenze in rapporto con le Autorità di sistema. Non sappiamo se ci saranno eventuali interventi sulla modifica dello stato giuridico delle autorità o se la riforma andrà a modificare l'equilibrio raggiunto nel sistema del lavoro portuale.
Chiediamo al Governo idee chiare su un tema cosi strategico per il Paese e adeguata informazione e trasparenza sulle commissioni parlamentari competenti.
Cosi come chiediamo chiarezza e rapidità nelle nomine dei nuovi Presidenti della ADSP. La Liguria aspetta da troppo tempo di avere un Presidente nella piena operatività: ci sono partite strategiche fondamentali ferme, su cui non si hanno risposte. Mentre si evidenziano grandi contraddizioni tra il Presidente Bucci, che annuncia il presidente del porto entro pochi giorni e il viceministro Rixi, che parla di fine gennaio ed emergono scenari spartitori con FDI e Lega che giocano a risiko con i porti di La Spezia e Genova, i ritardi evidenziano la difficoltà a trovare la quadra su figure autorevoli che da subito possano entrare nel vivo dell’attività e portare avanti tutte le risposte che il Porto di Genova aspetta da tempo. Peraltro le nomine devono passare nelle Commissioni di Camera e Senato, ma non essendo stato ancora avviato l’iter, temiamo che il tempo si allunghi in modo preoccupante.
Non è più il tempo delle dichiarazioni, ma il momento di dare le risposte che i porti aspettano da tempo, a partire dall'illustrazione in Parlamento del disegno della riforma, se esiste, e dell'inserimento in manovra delle questioni che il lavoro portuale aspetta da tempo: proroga dei fondi 199, riconoscimento del lavoro portuale come usurante, sblocco del fondo per l'incentivo all'esodo, più risorse su ferrobonus, ripristino del fondo amianto. Queste sono alcune delle risposte concrete che il settore aspetta ” così Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera e componente Commissione Trasporti dopo le dichiarazioni di Rixi e Bucci al Forum dello Shipping
“La sentenza del TAR Liguria, che annulla l’affidamento diretto alla Rai dell’organizzazione del Festival di Sanremo a partire dal 2026, getta una forte ombra di incertezza su quello che rappresenta il più grande evento mediatico del servizio pubblico e la principale fonte di incasso pubblicitario della Rai. Anche se l’edizione del 2025 è salva, questa decisione rischia di avere un impatto devastante sui conti dell’azienda e sull’identità culturale dell’evento stesso. È fondamentale che l’Ad Rossi venga immediatamente a riferire in Commissione di Vigilanza per chiarire come intende affrontare questa situazione e garantire che il Festival di Sanremo rimanga un pilastro del servizio pubblico. Perdere il Festival sarebbe un colpo durissimo non solo per l’equilibrio economico della Rai, ma anche per la promozione della musica italiana e la tradizione culturale che questo evento rappresenta”. Così una nota dei componenti democratici della vigilanza Rai che sottolineano che Rossi da quando si è insediato ancora non si è mai presentato in vigilanza.
"I risultati dell'Umbria e dell'Emilia Romagna ci riempiono di gioia e sono la dimostrazione non solo che la destra si può battere, ma che non è vero, come racconta Meloni da due anni, che la maggioranza degli italiani è con lei. Dove vince, come in Liguria, vince per il rotto della cuffia.
Ma non è solo un buon risultato per la coalizione di centrosinistra, è un ottimo risultato per il PD che si conferma il principale partito dell'opposizione dal quale non si può prescindere. E lo è grazie all'impegno delle candidate e dei candidati, delle amministratrici e degli amministratori locali, ma anche e soprattutto grazie alla linea della segretaria Schlein. Lo dimostra il 40 per cento in Emilia Romagna e il 30 per cento in Umbria percentuali che portano il PD ad essere il primo partito in entrambe le regioni.
Da queste vittorie ripartiamo per costruire un'alternativa seria e credibile per tutto il Paese". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“La Ugolini in confusione: si complimenta con Bucci, che lascia il ruolo di sindaco di Genova per assumere la guida della Regione Liguria, e critica De Pascale, che da sindaco di Ravenna si candida a presidente della Regione Emilia-Romagna. È vero che la Ugolini ha iniziato la campagna elettorale definendo “lager” le strutture sociosanitarie per anziani dell’Emilia-Romagna, salvo poi scusarsi. Tuttavia, concludere la campagna in modo ancora più confuso di come era iniziata è già una notizia: solitamente ci si migliora col tempo. Attaccare De Pascale, accusandolo di cercare “poltrone” (sic!) solo perché, al termine di due mandati come sindaco straeletto dai cittadini di Ravenna, si candida a presidente della Regione, mentre si elogiano le scelte di Bucci, passato da sindaco di Genova alla presidenza della Liguria, rivela un vuoto di argomenti, scarsa lucidità e confusione.
A questo punto, dietro il rifiuto della Ugolini di confrontarsi con gli altri candidati, sembra davvero nascondersi un’impreparazione di merito, che si sottrae di fronte a un giovane sindaco competente. L’Emilia-Romagna avrebbe meritato di valutare anche le proposte della Ugolini, anziché soltanto assistere a dichiarazioni che, peraltro, finiscono per ritorcersi contro di lei” così in una nota il deputato democratico Andrea Gnassi.
“Il governo dica con chiarezza se vuole difendere gli uffici postali o se ha intenzione di farli chiudere”, lo chiede la vicepresidente PD alla Camera e componente Commissione Trasporti Valentina Ghio dopo le ultime notizie di stampa che a Genova parlano del rischio di chiusura di cinque uffici postali.
“Il 25 settembre scorso durante un’audizione in Commissione Trasporti alla Camera l’amministratore delegato di Poste presentando il Piano industriale, aveva assicurato, a nostra specifica domanda, che non erano previste chiusure di sportelli, ma al massimo una rimodulazione sulla base di richieste precise. Ora invece scopriamo che non è così, sicuramente per la Liguria, e ci chiediamo se anche in altre regioni si stanno pianificando nuove chiusure. La preoccupazione per le scelte che il governo sta portando in questi mesi su Poste è grande, dopo la conferma di un ulteriore ingresso di privati in Poste, scelta che ha generato apprensione tra lavoratori e sindacati, che in prima battuta non sono neanche stati coinvolti nelle decisioni.
Gli sportelli postali sono fondamentali non solo perché erogano un servizio importante, ma perché rappresentano un presidio per i territori, sia nei piccoli paesi a rischio di spopolamento, sia nei quartieri delle grandi città, che spesso hanno una mobilità congestionata e poco praticabile, soprattutto per gli anziani. Ho presentato un’interrogazione alla Camera, insieme ai deputati Orlando, Barbagallo, Bakkali, Casu, Morassut, Pastorino, per chiedere al governo di parlare in modo chiaro del futuro di Poste italiane e scongiurare ulteriori chiusure a un servizio necessario e vitale per i cittadini”, conclude Ghio.
Sette mesi per l'attività ispettiva: senza un quadro chiaro si rischia la paralisi. Quella che doveva essere un’operazione urgente e celere è diventata un’operazione lumaca”
Nessuna risposta concreta dal Vice Ministro Rixi sull’esito delle ispezioni dei commissari nel Porto di Genova. Il governo prende tempo e rimanda la scadenza a fine anno. Quella che doveva essere un’operazione urgente, da risolvere in tempi brevi - vista anche l’importanza del settore per la Liguria e per il Paese - a oltre cinque mesi dall’avvio, è ancora in alto mare e si ipotizza una prima risposta a fine anno, dopo sette mesi.
Bisogna superare questa incertezza giuridica ed economica al più presto, per tutelare lavoratori e imprese. L'urgenza con cui era partito il lavoro della commissione, evidenziato dalle dichiarazioni del MIT, che annunciava un percorso in tempi rapidi per non pregiudicare lavoro e scadenze, ne dimostra l'importanza, ma proprio la rapidità è quella che è stata più disattesa.
Non vorremmo che il ritardo dell'esito dell'ispezione diventasse un pretesto per rinviare scelte e mantenere lo status quo della stagione precedente.
È necessario definire al più presto il quadro, per superare il rischio di paralisi delle attività portuali. Bisogna adoperarsi perché emerga in modo chiaro e trasparente quelle che sono le prospettive future perché non ci siano incertezze rispetto alle prossime scadenze e investimenti in atto e soprattutto per la tutela di tutti i lavoratori. Così la vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente commissione trasporti Valentina Ghio, dopo la risposta del vice Ministro Rixi alla sua interrogazione sull’esito dell’attività della commissione ispettiva nel Porto di Genova dopo l’inchiesta giudiziaria
“Marco Bucci ha vinto le elezioni in Liguria perdendo nella “sua” Genova e recuperando i voti di scarto nel feudo di Scajola, quello che viveva in una casa senza sapere chi gliela aveva regalata”. Lo scrive su X il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.