30/11/2022 - 18:06

"La destra boccia la mozione presentata dal Pd alla Camera e dice chiaramente che il 'salario minimo' non serve. Noi la pensiamo diversamente e crediamo che questo sia un provvedimento centrale per ridare dignità al lavoro e promuovere la giustizia sociale. Perché le disuguaglianze non sono solo inaccettabili ma rappresentano anche un freno ad ogni prospettiva di crescita e sviluppo. Continueremo a lavorare per introdurre il salario minimo anche in Italia, uno dei 5 Paesi europei che non lo hanno. Provando a creare convergenze con tutte quelle forze parlamentari e non che sono pronte a battersi per ottenerlo. Nell'interesse delle persone e di chi sta peggio".

Lo scrive su Facebook Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della commissione Lavoro della Camera, commentando la bocciatura della mozione sul salario minimo da parte della maggioranza di centrodestra.

30/11/2022 - 14:22

Il no alla nostra mozione per l’introduzione del salario minimo dimostra la distanza della maggioranza di governo a una questione cruciale per la nostra società. Dicono infatti no a una scelta in grado di restituire dignità al lavoro, di combattere inaccettabili disuguaglianze e che darebbe vita a una competitività capace di dare impulso a uno sviluppo reale e non basato sulla contrazione del costo del lavoro. La nostra battaglia per un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese non si ferma certo qui.

Così in una nota il Gruppo Pd-Idp della Camera.

29/11/2022 - 16:02

Dichiarazione di Mauro Laus, deputato Pd

 
“È giusto che nel nostro Paese ci siano lavoratori che percepiscono una retribuzione pari a 4 euro e 70 l’ora e poi, dopo un anno, si arrivi a  5 euro e 19 e dopo due anni si stabilizzano a 6 euro e 50? Lo trovate giusto ed equo?” Così il deputato del Partito Democratico Mauro Laus, intervenendo in Aula sulle mozioni riguardanti l’introduzione del salario minimo. Laus, “provocando” il parlamento ha chiesto ancora se “sia  giusto che tanti di questi lavoratori, anche laureati,  percepiscano meno di un percettore pieno del reddito di cittadinanza”. Per Laus “è profondamente ingiusto che un giovane lavoratore sappia in anticipo che percepirà una pensione da fame, perché oltre alla discontinuità lavorativa e spesso al part time involontario si ritrova a   versare contributi  veramente risibili.”  “E chiedo – ha sottolineato Laus-  se deve essere, come spesso accade,  un giudice a risolvere le problematiche dovute alla manifesta incapacità politica”. “Anche perché – precisa Laus-  se si esclude il salario minimo legale , resta esclusivamente la soluzione di una legge sulla rappresentanza, così come hanno previsto i padri costituenti con l’art 39.  E non come avviene oggi tramite accordi privatistici  che non hanno nessun valore giuridico. Diventa pertanto necessario applicare gli artt. 39, 36 e 3 della Costituzione”.  Per Laus, inoltre , appare davvero singolare che  “al Consiglio Nazionale del lavoro siano depositati circa 1000  contratti e molti di questi  si candidano a regolamentare le stesse attività merceologiche.” Per il parlamentare del Pd  “è profondamente ingiusto che sia lo Stato, con tutte le sue articolazioni, nel beneficiare dei salari bassi  negli appalti e nei sub appalti. “A queste domande  - ha concluso Laus-  rispondo che non è giusto  e mi aspetto da questo governo e da questa  maggioranza un sussulto di responsabilità. Noi del Pd chiediamo che la cifra oraria non possa scendere sotto i 9 euro e 50, e la riteniamo per niente   una richiesta propagandistica  come è stata invece definita da qualcuno nella maggioranza".

29/11/2022 - 15:56

“Dopo una crescita ininterrotta fra il 1995 e il 2010, l’ultimo decennio ha visto un decremento drammatico del potere d’acquisto dei salari che oggi si traduce nella presenza di circa un milione e mezzo di lavoratori poveri. Parliamo di donne e uomini che guadagnano fra 550 e 820 euro al mese. L’11,8% dei lavoratori. Se consideriamo soltanto i lavoratori più giovani, la quota sale al 15,6%. Gli ultimi governi, quindi anche quelli con il PD in maggioranza, sono già intervenuti per ridurre il peso del fisco sulla busta paga. La riforma dell’Irpef del governo Draghi ha inglobato e allargato questo sgravio. Ma dal lato della contrattazione e imprese, invece, non sono stati fatti passi avanti. Dopo una fatica incomprensibile, grazie anche al ministro Orlando, si era arrivati a un accordo coi sindacati. Ma la caduta del governo Draghi ha fermato tutto. Cari amici dei 5stelle, resta incredibile come abbiate sottovalutato un passaggio fondamentale per dare salari dignitosi a milioni di persone”.

Così la deputata dem e vicepresidente della commissione Lavoro, Chiara Gribaudo, intervenendo in Aula per illustrare la mozione del Pd sul salario minimo.

“Ma io - ha aggiunto - voglio fare una un’opposizione costruttiva con due proposte per eliminare illegalità e sfruttamento: la prima, la ripresa e la rilegittimazione della contrattazione sindacale; la seconda, appunto, il salario minimo. Le strade per raggiungere l’obiettivo sono due: riuscire ad approvare una legge sulla rappresentanza, creando le condizioni per l’efficacia erga omnes dei contratti collettivi; e stabilire un salario minimo per legge, che può integrarsi o meno con la contrattazione. Ma entrambe le soluzioni sono inutili se non lavoriamo su politiche per la crescita e la produttività. Abbiamo bisogno di crescita non debito, di produttività non evasione: l’opposto della destra. Affrontare il tema del lavoro povero - ha concluso - non è una battaglia della sinistra. È un investimento sul futuro dell’Italia”.

29/11/2022 - 15:15

Il deputato Pd, membro della Commissione Lavoro: "Oggi parlo di questo tema alla Camera, occorre dare tutele ai lavoratori in un momento storico di profonde instabilità”

"L'attuale contesto storico, sociale ed economico, segnato da profonde instabilità e incertezze, ci pone davanti a un'evidenza: i lavoratori hanno bisogno di tutele importanti e tempestive. Il salario minimo è una misura di cui il nostro Paese non può più fare a meno. Il precariato è un problema ancora enormemente diffuso, spesso sommerso, che pone oggi migliaia di cittadini senza un contratto collettivo di lavoro di riferimento, con retribuzioni al di sotto di quella prevista dai contratti nazionali e costretti quindi in condizioni di povertà". 
Lo afferma Emiliano Fossi, deputato Pd e membro della Commissione Lavoro.

"Oggi parlo di questo tema alla Camera. A fronte anche dell'aumento dell'inflazione e di molteplici costi a carico delle famiglie, ritengo sia necessario dare una risposta concreta. Dobbiamo introdurre una retribuzione minima legale, in linea con i contratti collettivi nazionali, da applicare a tutti i lavoratori, nessuno escluso, e intervenire con particolare attenzione su quei settori non ancora coperti dalla contrattazione collettiva. Per contrastare non solo la povertà ma anche il progressivo impoverimento dei ceti medi - aggiunge Fossi - occorre una misura di responsabilità, basata su una matura consapevolezza delle difficoltà attuali nel mondo del lavoro che non possono essere ignorate ma affrontate con una strategia permanente di lungo temine".

29/11/2022 - 12:57

“Il salario minimo è e sarà una delle battaglie identitarie del Pd. In Italia esiste ormai una questione sociale non più rinviabile e questa crisi la sta aggravando. Ci sono diseguaglianze economiche che hanno raggiunto livelli non più accettabili dal punto di vista etico. La forbice tra chi ha e chi non ha continua ad allargarsi. Una politica che riaffermi una nuova giustizia sociale, che vada nella direzione di una redistribuzione delle ricchezze ma anche delle opportunità, è per noi prioritaria”. Così il deputato dem Marco Sarracino, intervenendo in Aula per illustrare la mozione Pd sul salario minimo.

“La manovra di Bilancio varata da questo governo purtroppo non va in questa direzione, anzi. Sul tema del lavoro non c’è praticamente nulla. Noi invece riteniamo fondamentale in questo momento affrontare con urgenza la questione salariale. In Italia, troppe persone, nonostante lavorino risultano essere sotto la soglia di povertà, soprattutto giovani e donne al Sud. Il salario medio di un under 35 nel nostro Paese è inferiore a 1000 euro al mese. Come può un ragazzo progettare un futuro in quelle condizioni? Voi parlate dell’immigrazione, ma non vedete che il principale problema in Italia è l’“inverno demografico”. È arrivato il tempo di istituire un salario minimo con una sua quantificazione a 9,50 all’ora. Puntiamo subito alla definizione della retribuzione minima legale, facendo innanzitutto riferimento ai principali contratti collettivi nazionali sottoscritti dai datori e prestatori di lavoro più rappresentativi. Ma prevedendo che il trattamento economico corrisposto ai lavoratori non possa essere inferiore a 9 euro e 50 all’ora, al lordo degli oneri contributivi e previdenziali. Perché esiste una soglia sotto la quale non si tratta più di lavoro, ma di sfruttamento. Per questi motivi, con questa mozione, il Pd impegna il governo ad avere una road map in grado di giungere al recepimento della direttiva comunitaria in tempi brevi. Siamo convinti che il senso di responsabilità che dovrebbe accompagnare tutte le forze politiche ci guiderà in questo percorso non facile, ma necessario”.

26/11/2022 - 09:57

“Con questa legge di bilancio le promesse della destra si infrangono con la realtà. È una manovra inefficace e iniqua che colpisce le fasce più deboli, le famiglie e i lavoratori più fragili. E non affronta adeguatamente l'emergenza dell’aumento del costo della vita. I 21 miliardi previsti bastano a coprire solo per tre mesi la crisi energetica. E dopo? Nulla. Tutto questo di fronte a un già assodato aumento della benzina da dicembre. Sul lavoro era necessario uno sforzo maggiore rispetto a quanto previsto. Serviva un taglio del cuneo fiscale del 5-6% per ridare potere di acquisto alle famiglie, con almeno un mese in più di stipendio a fine anno. E ancora, nessuna traccia dell’indispensabile salario minimo di fronte al dramma di oltre 4 milioni di lavoratori poveri. Per non parlare delle contraddizioni su flat tax e pensioni. Misure diverse da quelle annunciate in campagna elettorale, realizzate però facendo cassa sui più deboli, tagliando tra qualche mese il reddito di cittadinanza ad oltre 600.000 percettori e riducendo l'aumento delle pensioni per oltre 4 milioni di persone. Infine, nulla per la crescita e nessuna parola sul Mezzogiorno. Una Manovra sbagliata che non aiuta il Paese, alla quale ci opporremo in Parlamento e in Piazza”.  Così Piero De Luca, vice capogruppo Pd alla Camera, intervenendo stamattina a Settegiorni su Rai1.

22/11/2022 - 13:47

“La volontà di non affrontare, nell'ambito della legge di bilancio, il tema della giusta retribuzione e del salario minimo, spaventa e preoccupa. Spaventa perché vuol dire non avere consapevolezza dello stato di salute in cui si trova il nostro Paese e soprattutto della gravità della situazione in cui vivono migliaia di famiglie. L'assenza di questo tema dall'agenda economica del governo è ingiustificabile, soprattutto alla luce di un'inflazione che tutto è, tranne che democratica, visto che ad essere colpiti dall'aumento dei prezzi sono proprio quei cittadini a cui da anni non viene riconosciuta una paga giusta e dignitosa”. Lo dichiara il deputato del Pd e capogruppo in commissione Lavoro di Montecitorio, Mauro Laus.

16/11/2022 - 16:30

“Il salario minimo e una giusta retribuzione sono priorità da affrontare con rapidità ed efficacia perché riguardano un tema centrale di giustizia sociale e di sviluppo. Per questo oggi in commissione Lavoro alla Camera come Gruppo del Partito democratico abbiamo sostenuto la necessità di mettere subito in calendario le proposte di legge che hanno queste norme in oggetto. Sono certo che dall’esame in commissione risulterà chiaro che si tratta di un obiettivo sul quale tutte le forze parlamentare si impegneranno e il cui conseguimento sarà il frutto di un lavoro comune”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro della Camera Mauro Laus.

09/11/2022 - 11:49

“La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2022 presentata dal governo è carente, presenta molte lacune, e non risponde alle aspettative concrete del Paese. Per queste ragioni abbiamo presentato una risoluzione che impegna il governo a destinare a lavoratori, imprese e famiglie maggiori risorse. Riteniamo fondamentale che l’esecutivo si impegni nella riduzione strutturale del cuneo fiscale, nel rafforzamento dell’assegno unico, nell’introduzione del salario minimo, nel proseguimento dell’azione di contrasto dell’evasione, nella salvaguardia della progressività e dell’equità orizzontale e verticale del nostro sistema fiscale. In materia di pensioni, riteniamo necessario introdurre, per le nuove generazioni, una pensione di garanzia, e consentire l’accesso alla pensione a condizioni più favorevoli a chi ha svolto lavori gravosi o usuranti o lavori di cura in ambito familiare, rendendo strutturali Ape sociale (da estendere agli autonomi) e Opzione donna. Il governo deve inoltre sostenere le imprese nella transizione ecologica, un tema invece uscito dai radar della maggioranza, dando piena e rapida attuazione al Pnrr e garantendo la realizzazione delle opere messe a bando, anche prevedendo lo stanziamento di ulteriori risorse a copertura dei rincari dei prezzi dei materiali”.

Così il deputato dem, Ubaldo Pagano, primo firmatario della risoluzione presentata dal Pd alla Camera.

07/11/2022 - 18:00

Dichiarazione di Marco Sarracino, deputato Pd

"Nella narrazione del Governo è del tutto assente una riflessione seria sul lavoro povero. Cosa vuol dire accettare un lavoro a qualsiasi costo? Vuol dire forse proseguire sulla strada del lavoro sottopagato, sfruttato, discontinuo con paghe da fame, con contratti pirata? Non si può approfittare della disperazione delle persone, soprattutto dei più giovani. Se questo è il modello della destra di Salvini chiediamo che il Ministro Calderone, già commissariata dal furore ideologico della Lega su reddito di cittadinanza e pensioni, e la Premier Meloni, battano un colpo per difendere i lavoratori. Per quel che ci riguarda non possono più esistere lavoratori poveri. Per questo ci siamo fatti carico di una proposta di legge per il salario minimo e per questo riteniamo prioritario aumentare i salari. E' così che si combattono povertà, precarietà e sfruttamento, non con proposte vaghe e in qualche caso anche umilianti nei confronti delle persone". Lo scrive in una nota il deputato Pd Marco Sarracino.

20/10/2022 - 16:21

“Dinanzi a una destra distinta e distante dai nostri valori, il ruolo del Partito Democratico deve essere quello di combattere realizzando l’opposizione in Parlamento e, soprattutto, nella società. L’Italia che ha in mente il Pd è un’Italia con meno diseguaglianze sociali, in cui il punto centrale è il lavoro, i suoi diritti e la lotta allo sfruttamento. Non è un caso che una delle nostre prime proposte presentate, che ho firmato anch’io, riguarda il salario minimo. Se hai uno stipendio di 850 euro al mese, c’è qualcosa che non va. Occorre superare i contratti di lavoro eticamente inaccettabili. Purtroppo in questa campagna elettorale non siamo stati ritenuti credibili. Scontiamo ancora quanto fatto nel passato, dal jobs act alla buona scuola, fino alla cosiddetta rottamazione. Noi siamo cambiati molto in questi anni, ma non abbiamo avuto il tempo sufficiente per dimostrarlo. Oggi è necessario un patto generazionale che dia forza, a prescindere dall’età anagrafica, a chi è in grado di svolgere una seria battaglia politica e su questa capacità compiere la selezione dei gruppi dirigenti: con messaggi chiari, netti e radicali”.

Così il deputato del Partito Democratico, Marco Sarracino, intervistato da Radio Immagina.

Pagine