"Quello che si sottovaluta della vicenda Santanchè è il messaggio a milioni di cittadini italiani in difficoltà, che fanno fatica a mettere il pranzo con la cena. Non c’entra nulla il garantismo, come evoca la destra da più parti. Il rischio è che passi l’idea che l’esercizio disinvolto nella gestione dei soldi di tutti sia tutto sommato un peccato veniale. Se sei un eletto, un amministratore o un futuro ministro non puoi usare i fondi pubblici destinati alla Cassa integrazione per far lavorare i dipendenti della tua azienda. Significa abusare di una legge dello Stato oltre che mettere i lavoratori in una condizione di sudditanza oggettiva. Se sei in cassa integrazione - pagata dallo Stato - non devi lavorare. Punto. Lo dice la norma, ma anche il buonsenso. Se invece l’impresa decide che la produzione non si ferma, tocca all’impresa pagare i lavoratori e non allo Stato e quindi ai contribuenti. Questa vicenda è paradigmatica di quale sia l’etica della responsabilità di un pezzo della classe dirigente di questo paese. Che magari va in tv e fa la fustigatrice sul reddito di cittadinanza, ma non si guarda mai allo specchio. Come se i potenti fossero in fin dei conti “legibus solitus”. Noi chiediamo un passo indietro della Ministra Santanchè per queste ragioni. Non abbiamo nessuna volontà di sostituirci a un tribunale sul caso Visibilia". Così in una nota il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in Commissione Lavoro.
“Amnesie e silenzi sono la prerogativa costante della presidente Meloni che rivendica di essere una donna al potere ma poi lo dimentica quando si tratta di stare dalla parte delle donne. Sui social di fratelli d'Italia vengono indirizzati insulti ed improperi alla deputata Elena Boschi sol perché avrebbe rivendicato la parità di genere nella scelta dei componenti del Csm e avrebbe segnalato che una simile battaglia dovrebbe essere fatta in primis dalle donne. La reazione è quella tipica della destra che impugna il manganello e si lascia andare ad offese sessiste e piene di odio. La presidente Meloni continua a guardare altrove. Oggi due volte: prima dopo il rinvio a giudizio della sua Ministra Santanchè ed ora con lo squadrismo parolaio dei suoi militanti. Da parte nostra piena solidarietà alla deputata Boschi”.
Lo dichiara il deputato del PD, Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera.
“Le dimissioni di Josefa Idem sarebbero auspicabili. La politica deve dare l’esempio”, twittava Giorgia Meloni. “Idem? Se fosse successo a una di noi del centrodestra, saremmo già state cacciate”, aggiungeva Daniela Santanché. Ora che proprio Daniela Santanché è stata rinviata a giudizio per aver truccato i bilanci di Visibilia per sette anni, attendiamo fiduciosi le doverose dimissioni. Perché ci saranno. Giusto, presidente Meloni?” Così sui social il deputato democratico Marco Furfaro.
Ha manomesso per anni i bilanci della sua azienda: è un’accusa gravissima che la magistratura ha rivolto alla ministra Santanchè e per la quale ora dovrà affrontare un processo. Per questo non può rimanere al suo posto e deve dimettersi. Anche la Premier Meloni deve pretendere che lasci. Sarebbe davvero uno strano governo, quello dei “patrioti” che umilia e offende le istituzioni.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
“La notizia del rinvio a giudizio della Santanchè sul caso Visibilia ci colpisce. Avevamo chiesto da tempo le sue dimissioni, prima che si esprimesse la procura. Vale sempre la presunzione di innocenza, ma reputiamo che una Ministra della Repubblica che avrebbe utilizzato la Cassa Covid in maniera inappropriata non può rappresentare le istituzioni della Repubblica. Ci aspettiamo che la Presidente Meloni le chieda di fare un passo indietro”.
Così il capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Nuova inchiesta Report dimostra sua insensibilità per lavoratori
“Dopo l’ennesima inchiesta di Report, mi domando come una ministra - che contratta il dimezzamento dello stipendio dei propri dipendenti a parità di ore lavorate - possa essere ritenuta attenta alle condizioni dei lavoratori italiani, soprattutto in un settore delicato come quello del turismo. Tant’è che anche in questa legge di bilancio non ha esitato a spingere per la liberalizzazione del lavoro notturno in quel settore, scaricando i costi sulla fiscalità generale. Chi ha l’onore di giurare sulla Costituzione dovrebbe sempre avere come bussola la funzione sociale dell’impresa. Daniela Santanchè non perde occasione per confermare la sua totale insensibilità nei confronti di chi vive del proprio lavoro, come dimostrano oltretutto le inchieste che la riguardano dove avrebbe usufruito della cassa Covid continuando a far lavorare i dipendenti di Visibilia. Il suo rifiuto di farsi da parte davanti a situazioni sempre più gravi e’ inquietante”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"Ancora caos sulle concessioni balneari: il governo non è ancora in grado di fornire i pareri sugli emendamenti al decreto infrazioni e il settore viene gettato ancora una volta nell’incertezza" dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi, che sta seguendo il provvedimento alla Camera. "La tanto sbandierata norma, concordata da Fitto con la Commissione europea, che concede tempo fino al 2027 per concludere le gare, non risolve i problemi , vacilla alla prova parlamentare. Se il decreto Salva Infrazioni con le norme sulla Bolkestein rimarrà come è non accogliendo nessuna proposta migliorativa come abbiamo chiesto e presentato, per il turismo balneare italiano si aprirà un ulteriore fase di caos. Non c è visione e spinta verso la riqualificazione delle coste e investimenti per la sostenibilità del turismo balneare; il governo apre le porte, ora davvero, a grandi gruppi stranieri (e con rischi di penetrazione di criminalita organizzata) facendo saltare il tessuto articolato delle piccole medie imprese italiane, mettendo in difficoltà i comuni su cui ricadranno tutte le lacune del decreto. Quanto sta accadendo - conclude il democratico - conferma l’incapacità di intervenire in modo ordinato in relazione alle specificità diverse degli 8000 km di costa e non fornisce neanche risposte certe a regioni, comuni e ai numerosi operatori, che si troveranno nuovamente nell’incertezza. Da Salvini alla Santanche da Fitto alla Meloni è bene che si vadano a rivedere le promesse perentorie che facevano . La verità è il rischio che per i prossimi tre anni l’intero settore rimanga bloccato da qualsiasi investimento e riqualificazione e perda competitività con Francia Spagna Grecia e i paesi dell‘Adriatico”.
“Ieri il governo ha bocciato un ordine del giorno del Pd in cui chiedevamo risposte sui numeri dell’uso illecito della cassa Covid di alcune imprese. Oggi l’Inps chiede di costituirsi parte civile nel processo che vede Daniela Santanchè imputata per aver preso i soldi della cassa Covid continuando a far lavorare i propri dipendenti. Insomma, l’Inps fa una cosa e la ministra Calderone fa esattamente l’opposto pur di salvare la sua collega in Consiglio dei Ministri. Chiediamo spiegazioni: sui soldi dei contribuenti il governo non può scherzare”. Così il deputato dem Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro.
“Dopo l’annuncio di chiudere i porti, adesso il ministro Salvini chiude davvero e prima del tempo le spiagge di tutta Italia. C'è, dunque, coerenza nel titolare del dicastero delle Infrastrutture che con circolare emanata ad agosto, in piena stagione, dai propri uffici, costringe gli operatori balneari a smontare entro lo scorso 22 settembre, ‘mangiandosi’ oltre un mese di pacchetti vacanze completi. Sarebbe utile spiegare a Salvini che, oltre alle modalità 'fuori tempo massimo' dei suoi inattesi provvedimenti 'ammazza spiagge', che ormai in tutta Italia, e soprattutto in Romagna, il tema della spiaggia vissuta tutto l'anno, con il mare d'inverno e la destagionalizzazione della proposta turistica, è parte integrante di un'offerta che muove miliardi di euro e centinaia di migliaia di lavoratori”.
Così il deputato democratico, Andrea Gnassi.
“E’ l'ennesima 'perla' di un governo - aggiunge - che su una delle tre principali industrie del Paese, il turismo appunto, si è distinto o per il nulla, o per provvedimenti inopportuni e con conseguenze negative. Dai due anni di silenzio sulle spiagge, alla presa in giro sulla Bolkestein, dalla ridicola campagna Open to Meraviglia, all'assenza di qualunque strategia, fino agli annunci di vendita delle spiagge libere perché frequentate da ‘barboni e tossici’ (copyright ministra Santanché): stiamo raschiando il fondo del barile. Occorre salvare il salvabile, al di là delle appartenenze politiche, perché di turismo, in Romagna e in Italia, si vive in tanti territori. Salvini e Santanchè - conclude - provino a parlarsi e chiarire bene i contorni del provvedimento ‘chiudi tutto’ e per favore la smettano con gli slogan e riaprano subito le spiagge d'Italia, che con il turismo balneare rappresentano oltre il 30% del totale del turismo italiano”.
“Sarebbe ora di passare dalle promesse alle risposte concrete. Basta con il dare la colpa all’Europa perché si è incapaci di dare soluzioni ed esercitare il ruolo di governo. E’ così sui balneari, sulle concessioni delle spiagge e sulle coste italiane. Sono ormai due anni che il Pd chiede al governo Meloni e ai suoi ministri di fare una legge quadro offrendo proposte puntuali per disciplinare la direttiva Bolkestein. Una legge quadro che non porti il Paese al deferimento davanti alla Corte di giustizia europea con conti salatissimi da pagare per tutti gli italiani. Una legge quadro che consenta un ordinato svolgimento di gare di evidenza pubblica per le concessioni demaniali marittime. Una legge quadro che con il coinvolgimento di regioni e comuni , il confronto con le parti economiche e sociali possa individuare criteri per le assegnazioni, in grado di leggere le specificità delle coste italiane. Il turismo balneare, colonna del turismo italiano, è invece lasciato completamente allo sbando”.
Così il deputato democratico, Andrea Gnassi.
“Il governo - aggiunge - non ha mai fatto né una legge sulla Bolkestein, ne’ ha trattato con l’Ue per disciplinare un settore che coinvolge 8mila km di coste. Quando un anno e mezzo fa abbiamo posto il tema, la ministra Santanché se ne uscì con una delle sue infelici e sprezzanti battute: ‘più che delle concessioni e della Bolkstein togliamo le spiagge libere in mano ai tossici’. Il governo Meloni, a partire dalla premier, ha raccontato una sequela di bugie: dall’annuncio di fantomatiche trattative risolutive con l’Ue, all’annuncio balla che l’Italia potesse sottrarsi dall'applicazione della Bolkestein, con il racconto alla comunità europea di inesistenti spiagge libere dove fare nuove gare per le concessioni. Ora - conclude - il governo non perda altro tempo e convochi Regioni, Comuni, mondo imprenditoriale e sindacale e faccia la legge quadro per le gare, individuando criteri trasparenti e chiari”.
“Ho presentato oggi due interrogazioni parlamentari, la prima riguarda le dichiarazioni del presidente del Coni Malagò sulle pressioni ricevute dall’atleta Angela Carini, in occasione del suo combattimento contro la pugile Imane Khelif, da parte dell’IBA, federazione pugilistica presieduta dall’oligarca putiniano Kremlev. I ministri che si sono espressi in quei giorni (oltre ad Abodi stesso, Salvini, Santanché e Roccella) erano a conoscenza di questo fatto? Hanno agito per eccesso di tifo o per qualche altro preoccupante motivo? La seconda interrogazione riguarda la Federnuoto. Cosa pensa Abodi delle parole del vicepresidente della Camera, on. Rampelli (FdI) che dopo essere stato estromesso dalla corsa alla presidenza della Federnuoto, il cui attuale presidente è l’on. Barelli (FI), ha affermato: “Sono elezioni come in Corea del Nord”? Il ministro chiarisca al più presto”.
Così il deputato democratico e responsabile Sport del Pd, Mauro Berruto.
Casu: Italia spaccata a metà, disservizi e disagi stanno colpendo milioni di persone
“Treni in ritardo drammatico, intere linee ferroviarie cancellate senza preavviso, persone esauste sotto un caldo insopportabile, assenza di adeguate informazioni e servizi sostitutivi. Se il ministro Salvini uscisse dalla sua bolla e guardasse la realtà che si sta vivendo in queste ore in Italia, smetterebbe di provocare e deridere gli italiani con affermazioni insulse che confermano quanto il ministro sia disconnesso dalla vita reale. Oggi non è una giornata unica, come dice Salvini, e purtroppo non è neanche l’unica: è l'ennesima giornata disastrosa caratterizzata da disservizi e caos a cui il governo sta condannando il Paese” così il vicepresidente della commissione trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu, promotore dell’interrogazione parlamentare con cui il gruppo del PD della Camera chiede al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e alla Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, di conoscere le iniziative messe in campo dal governo per superare i disagi conseguenti alla decisione di bloccare la circolazione ferroviaria nel Cilento per lavori legati all’incidente del 9 luglio. “Sono passate due settimane, ci sarebbe stato tutto il tempo per un intervento ordinato, il governo non si è mosso né ha monitorato e la rete ferroviaria italiana è oggi letteralmente divisa a metà. Invece di tagliare nastri e fare propaganda, Salvini dovrebbe venire in Parlamento a riferire sulla drammatica situazione dei trasporti del mezzogiorno”.
Come Partito Democratico, insieme al collega Casu, primo firmatario, ho presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, e alla Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per conoscere i dettagli delle eventuali iniziative messe in campo dal governo per superare i disagi e le conseguenze dell’incidente del 9 luglio scorso quando, nei pressi di Centola, sulla ferrovia Tirrenica Sud, un treno merci che trasportava container con materiali pericolosi è deragliato. Dopo quasi due settimane ancora si registrano difficoltà sulla linea ed è stata paventata la possibile interruzione o limitazione della circolazione nelle prossime ore. Sono evidenti le ripercussioni sulla stagione turistica e sulla mobilità, eppure mancano le informazioni necessarie e tutti i chiarimenti di cui hanno bisogno residenti, operatori e turisti per evitare o limitare i forti disagi e disservizi che si preannunciano.
“Oggi apprendiamo da Repubblica che il ministero del Turismo avrebbe firmato un accordo con l’Aci: 20 milioni di euro per l’attivazione di “percorsi di formazione e riqualificazione del personale del settore turistico nonché iniziative per favorire l’inserimento nel mercato del lavoro”.
Una spesa che non trova né un senso né una qualsiasi giustificazione di tipo tecnico. Per non dire surreale appare una decisione, se confermata, davvero incomprensibile, considerando che i servizi che eroga l'ACI, nulla hanno a che fare con il turismo; nello specifico nulla hanno a che fare con l’accoglienza, con la promozione e con la commercializzazione del sistema Italia; un ente l’ACI che non ha neanche una specializzazione nel campo della formazione professionale turistica. Forse
Santanchè pensava di tenere tutto molto riservato invece dovrà spiegare come abbiamo chiesto in un’interrogazione parlamentare, come sia possibile quest’ennesimo progetto che non avendo nulla di plausibile dal punto di vista tecnico e di merito non lascia che far pensare a una sorta di “amichettismo“ verso l‘ente e la sua governance, il tutto con spesa pubblica ingiustificabile. Così in una nota Andrea Gnassi, deputato del Pd.
Casu (Pd) presenta interrogazione parlamentare a Salvini e Santanchè
Il vicepresidente della commissione trasporti della Camera, il deputato democratico Andrea Casu, ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e alla Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, per conoscere quali iniziative sono state messe in campo dal governo per superare i disagi conseguenti all’incidente del 9 luglio scorso quando, nei pressi di Centola, sulla ferrovia Tirrenica Sud, un treno merci che trasportava container con materiali pericolosi è deragliato. “Sono passati dieci giorni e ancora si registrano forti disagi e difficoltà sulla linea Salerno-Paola ed è stata annunciata anche la possibile completa interruzione della linea Battipaglia-Sapri da lunedì 22 a venerdì 26 luglio con evidenti ripercussioni sulla stagione turistica” denuncia il democratico Casu. L’interrogazione chiede al Governo di avere informazioni più precise, anche da parte di Trenitalia, sull’eventuale completa interruzione della linea, da cui seguirebbero gravi danni per la stagione turistica in corso.
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