"Cara Presidente Giorgia Meloni, la sa qual è la differenza tra un sindaco che si fa una foto con due sconosciute incensurate e far lavorare le persone mentre sono in cassa integrazione da Covid?
Che la prima rimane una foto con due sconosciute, la seconda è un reato da perseguire e che porta alle dimissioni immediate perché ci rende ridicoli di fronte al mondo.
Siete campioni della presa in giro degli italiani, capaci di dire che piove mentre tirate sassi in testa alla gente. Una classe dirigente ipocrita e impresentabile, l'Italia vi presenterà il conto". Lo scrive su X Marco Furfaro, deputato e responsabile iniziative politiche nella segreteria nazionale del Partito Democratico.
“A che ora si dimette la ministra Santanchè?” Lo ha chiesto il deputato democratico dell’ufficio di presidenza del gruppo del Pd, Andrea Casu, intervenendo in aula alla Camera nell’ambito della discussione generale sulla proposta di legge sul conflitto d’interesse. “Non abbiamo sentito ancora nessuna parola da parte della presidente del consiglio Meloni sulle inquietanti notizie che riguardano la ministra. E dopo il danno, la beffa: a scrivere la nuova legge sul conflitto d’interesse dovrebbe essere proprio la Santanchè insieme agli altri ministri del Governo. Infatti – sottolinea Casu – come per le proposte di legge sul salario minimo e il voto per i fuori sede, ancora una volta, la maggioranza azzera il dibattito parlamentare con un emendamento che snatura una legge in quota alle opposizioni e delega il governo a legiferare entro due anni. In questo modo – conclude il democratico - la maggioranza si assume la responsabilità di chiudere il dibattito sulla legge sul conflitto d’interesse in questa legislatura”.
"Truffa ai danni dell'INPS per presunte irregolarità sulla fruizione della cassa Covid per 13 dipendenti" Queste le accuse gravissime per Santanché che ora ha una sola strada: dimettersi. È già tardi, ma lo faccia per dignità istituzionale, per un minimo di amor di patria” così la vicepresidente della commissione lavoro della camera e del Pd, Chiara Gribaudo.
Anche destra approvò odg su sanzioni illecito uso Cassa Covid
“Il 28 giugno del 2023 la Camera dei Deputati approvò l’odg del Pd che impegnava il Governo a sanzionare gli operatori che avevano usufruito illecitamente della Cassa Covid. Lo votó anche la destra. Una sfiducia tecnica della ministra del Turismo. Santanchè ne avrebbe dovuto trarre le conseguenze già allora. Mi aspetto adesso che sia Fdi a chiederne direttamente le dimissioni. Sarebbe un atto di coerenza”.
Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Opposizione contraria
“Governo in imbarazzo sul caso Sgarbi. La maggioranza va avanti a colpi di rinvii sperando che siano altri a decidere le sue sorti. Dopo Santanchè e Delmastro prosegue la difesa oltranza di chi mette in imbarazzo il Paese”. Così la deputata democratica, Irene Manzi, tra i promotori della mozione di sfiducia al sottosegretario Sgarbi che è stata “rinviata dal calendario della Camera dopo le richieste dei gruppi di maggioranza con il parere contrario delle opposizioni”.
“In modo assolutamente singolare la maggioranza interviene, maldestramente, soltanto sulle malcapitate guide turistiche applicando a singhiozzo, solo in questo caso, la cosiddetta direttiva Bolkestein sulle liberalizzazioni. L’intervento in materia di Turismo avrebbe meritato ben altro approfondimento visto il peso che questo specifico settore ha per l’intera economia italiana. Il testo del governo invece istituisce una guida generalista, lontano dal profilo e dalla competenza che tradizionalmente ha avuto la guida turistica nel nostro paese e non garantisce il rispetto concreto di standard professionali, culturali e linguistici adeguati all’esercizio della professione stessa. E’ un errore inoltre non rafforzare l’elemento della specializzazione territoriale anche nell’esame di abilitazione così come previsto dalle norme europee”. Lo ha detto il segretario regionale del PD Sicilia e deputato Dem, Anthony Barbagallo, intervenendo alla Camera dove è stato approvato il testo di riforma del Turismo voluto dalla ministra del Turismo, Santanchè.
“Serviva per altro – ha aggiunto Barbagallo - una riforma condivisa anche con le Regioni in virtù delle specifiche competenze assegnate dalla Costituzione. Le associazioni di categoria attendono da anni una riforma adeguata che possa riconoscere la giusta professionalità e la dignità che tutte le guide turistiche devono avere per esaltare l’eccezionale patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Ma l’apertura della categoria, così come previsto dalla maggioranza, a figure non specializzate comporta uno svilimento della guida turistica e un apertura verticale all’abusivismo di settore. Non si capisce poi con quali risorse e con quale personale - ha concluso - i comuni dovranno esercitare il controllo, così previsto dal testo del governo”.
“La cortina fumogena alzata con la vicenda del giornalista di Rinews24, Massimiliano Melilli, rappresenta solo un’arma di distrazione di massa per nascondere l’esito dell’assemblea di redazione della testata Rai chiesta dal Cdr al direttore, Paolo Petrecca, per ripresentare il piano editoriale. Occorre fare chiarezza: da un lato, riteniamo sia necessario che l’azienda non permetta più che un giornalista Rai, come denunciato anche dal Cdr, tramuti la rassegna stampa in uno strapuntino in favore del governo; dall’altro, l’azienda fa un pessimo servizio se lascia intendere ai suoi ascoltatori che l’obbligatorietà dell’azione penale nei confronti di Delmastro, Santanché o del figlio di La Russa sia una reazione della magistratura contro la riforma della giustizia voluta dall’esecutivo. Petrecca venga a riferire in commissione di Vigilanza sulle affermazioni di Melilli in rassegna stampa. La Rai al tempo della Meloni, con tagli alle risorse, fuga dei principali conduttori e crollo dell’audience, sembra ormai un simulacro di ciò che dovrebbe invece incarnare il servizio pubblico radio-televisivo”.
Lo dichiarano i deputati e senatori del Partito democratico della commissione di Vigilanza Rai.
“E’ indagata per bancarotta e falso in bilancio e l’inchiesta, nonostante lei lo abbia negato al Parlamento per ben due volte, va avanti, inesorabile. Oggi i giudici hanno chiesto un’ispezione sui bilanci della Visibilia, la società di proprietà di Daniela Santanchè. Sono stati i suoi ex soci a chiederla, evidentemente anche loro stupiti dall’allegra gestione. Dunque appare singolare il tentativo del governo di minimizzare il coinvolgimento della Ministra: è il momento che la premier Meloni, la prima a dover difendere le istituzioni, dica chiaramente che la Santanchè deve dimettersi”.
Lo di chiara il vice capogruppo del Pd alla Camera Toni Ricciardi
Decisione Tribunale conferma quadro torbido vicenda
“La decisione del Tribunale di avviare un’ispezione alla società Visibilia, di cui è stata amministratrice delegata la ministra Santanchè fino al gennaio 2022, è oggettivamente un fatto rilevante. La motivazione con cui verrà verificata la correttezza dei bilanci di Visibilia è molto forte e netta: ‘superata la soglia del mero e generico sospetto’. E viene sottolineato che ‘il nuovo organismo gestorio di Visibilia non può dirsi in discontinuità con quello precedente’. Ci troviamo davanti alla conferma di un quadro torbido che è stato più volte negato dalla ministra Santanchè e da tutti i partiti della maggioranza. Occorre che la Meloni dica se ritiene compatibile la permanenza di un esponente di governo accusato di atti così pesanti nella sua attività imprenditoriale nel suo esecutivo. Noi pensiamo che si debba dimettere immediatamente e chiedere scusa al Parlamento per le menzogne di cui si è resa protagonista”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Ha mentito al Senato. Due volte. E due sono le ragioni per cui la Ministra Santanchè deve dimettersi: la mancanza di rispetto verso le istituzioni che è alla base di ogni incarico pubblico. E l’inganno dei lavoratori, l’offesa più grande.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Crolla definitivamente il castello di menzogne costruito dalla ministra Santanchè. Le sue dimissioni sono inevitabili. Mostri un minimo di rispetto per le Istituzioni e per il Paese”.
Lo scrive su X il vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Toni Ricciardi, riportando la notizia della richiesta della Procura di Milano di fallimento per la società Ki Group.
“L'allergia ai controlli di questo governo, rischia di diventare una malattia incurabile per il Paese. La maggioranza ha infatti respinto un nostro ordine del giorno che chiedeva al governo di adottare ogni iniziativa utile, al fine di potenziare i controlli sull'utilizzo appropriato delle risorse previste dal decreto legge all’esame dell’Aula. Ma davvero questo Parlamento può votare contro i controlli sull'utilizzo appropriato delle risorse? Ma dove stiamo arrivando? Questo voto contrario è già gravissimo, ma è ancora più grave, perché appena due mesi fa, sempre su proposta delle opposizioni, praticamente un testo quasi identico ha avuto un parere favorevole da parte del governo. Cosa è cambiato in questi due mesi?”. Lo dichiarano i deputati dem Andrea Casu e Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro in merito al decreto Caldo in discussione alla Camera.
“Oggi – concludono Casu e Scotto - la maggioranza non è più d'accordo a potenziare i controlli? Sullo scandalo che colpisce la Visibilia editore e la ministra Santanché apprendiamo ogni giorno nuove inquietanti elementi e sarà la magistratura ad accertare le responsabilità ma politicamente è chiaro che questa brutta vicenda rappresenta purtroppo la punta dell’iceberg dello spreco di risorse che ha riguardato l’uso improprio della cassa Covid. Secondo uno studio dell'ufficio parlamentare di bilancio del 2020, 2,7 miliardi di euro di spesa si sarebbero potuti risparmiare in presenza di comportamenti corretti. Come è possibile votare contro i potenziamento dei controlli per evitare che il furto di risorse pubbliche possa ripetersi in futuro?”.
“La Corte dei Conti del Lazio apre un’inchiesta su Open to Meraviglia per possibile danno erariale allo Stato. E magicamente la Venere del Botticelli della Santanchè torna su Instagram. La ministra non solo sta collezionando figuracce una dopo l’altra ma ora dovrà spiegare come mai una campagna di comunicazione e promozione turistica sia costata ben 9 milioni di euro e non ci sia stata alcuna gara pubblica nell’assegnazione di tale campagna”. Lo dichiara Toni Ricciardi, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
“Interpellata sulla latitanza della Venere di Botticelli, costata 140mila euro, la ministra Santanchè ha detto che sarebbe tornata a fine agosto. Fine agosto è arrivato, la Venere no. Al suo posto, c'è un'inchiesta della Corte dei Conti. La Venere inseguita dai giudici. Complimenti!”.
Lo scrive su Twitter Emiliano Fossi, deputato e segretario Pd Toscana.
“L’estate della destra: interessi di Santanchè salvati; condoni ad evasori fatti; sconti alle società energetiche approvati; contrasto alla povertà abolito; 169mila famiglie lasciate per strada con un sms; salario minimo rinviato. ‘Pronti’, ma contro i più deboli”.
Lo scrive su Twitter il deputato Alessandro Zan, della segreteria nazionale del Partito Democratico.
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