“Abbiamo chiesto l’audizione di Petrecca direttore di Rainews24. Sarà il primo direttore di testata audito dopo i vertici Rai, a seguito della vicenda di Catania”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, a margine dell’ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza, il quale aggiunge: “È necessario che si faccia chiarezza al più presto per una corretta e trasparente informazione pubblica”.
“Quanto accaduto ieri sera è preoccupante. Rainews24 ha trasmesso da Catania il comizio di chiusura della campagna elettorale del centrodestra in Sicilia. E le altre amministrative? Le altre città? Chiediamo che il direttore di Rainews24 Paolo Petrecca venga immediatamente a riferire in commissione. La tv all news pubblica non deve e non può in alcun modo essere la tv di regime, bensì deve rimanere servizio pubblico di tutta la collettività e quindi deve rispettare la par condicio e il pluralismo dell’informazione di tutte le forze politiche”. Lo dichiarano in una nota i componenti Pd della commissione di Vigilanza sulla Rai.
“La settimana scorsa è toccato a Fabio Fazio che, dopo decenni di onorato servizio in Rai, si è dimesso. Ieri è stata la volta di Lucia Annunziata. La Rai sta perdendo i volti, e le menti, più prestigiose, travolte dall’epurazione della destra di governo. Un governo, quello di destra guidato da Giorgia Meloni, che ha dato una violenta spallata e ha occupato con i propri uomini, tutti e solo uomini, i vertici del servizio pubblico nazionale. Con queste nomine, la maggioranza al governo ha intrapreso un percorso, diretto o indiretto, di epurazione verso coloro che erano considerati scomodi o indomabili.
Così facendo si limita la libertà di pensiero, il confronto e si impoverisce la cosa pubblica perché si perdono figure di alto livello culturale ma anche di grande rilevanza economica.
È un metodo che spaventa e lancia un forte allarme sul modo che questa destra ha nel gestire la cosa pubblica”. Lo dichiara la deputata dem Ouidad Bakkalì, componente della commissione di Vigilanza RAI.
“L’arrivo della destra al governo ha prodotto lo smantellamento di Rai 3. Questo è il frutto di una modalità di gestione del potere che vive con l’ossessione di occupare ogni spazio disponibile e che non si pone il problema del futuro del servizio pubblico televisivo. La Rai, dopo gli addii di due professionisti del calibro di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, è un prodotto culturale ancora più debole e politicamente più allineato”.
Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione di Vigilanza Rai, Stefano Graziano.
Importante mobilitazione questa mattina a Napoli organizzata da Cgil, Cisl e Uil.
“I sindacati, che conoscono bene i problemi del nostro tessuto sociale e operaio, presentano proposte ponderate per affrontare le sfide del futuro: tutela dei redditi, riforma del fisco, promozione dell'occupazione, sicurezza sul lavoro, riforma del sistema previdenziale” ad affermarlo è il capogruppo in vigilanza Rai del Pd Stefano Graziano a margine della manifestazione dei sindacati a Napoli.
Le contestazioni dei sindacati” - continua Graziano - “si oppongono apertamente alla proposta di Calderoli in materia di autonomia differenziata che finirebbe per aggravare il divario tra le regioni, compromettendo l'equilibrio territoriale e limitando le opportunità di crescita per le aree più bisognose.”
“Lo sciopero indetto dai sindacati il 26 maggio è molto preoccupante. Ancora più preoccupante è il voler levare il canone dalla bolletta. Il Governo ci dica chiaramente se vuole che la Rai chiuda o meno. Il canone rappresenta i 2/3 del bilancio della Rai”. Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, a margine dell’audizione dei sindacati in commissione Vigilanza Rai.
“La maggioranza appare divisa - aggiunge Graziano - e in confusione, Lega e Fdi e Fi sembrano non andare nella stessa direzione e questo crea molto sconcerto. Per questo abbiamo chiesto che venga al più presto audito in commissione il ministro dell’Economia”.
“Per noi è fondamentale avere il servizio pubblico”, conclude Graziano.
"Fabio Fazio che va via dalla Rai è segno di impoverimento televisivo e di qualità della Rai. Un fiore all’occhiello che la Rai non ha voluto trattenere. Non è nu juorn buon". Lo scrive su Twitter il capogruppo del PD in commissione di Vigilanza Rai Stefano Graziano.
“Unico scopo governo è epurare la Rai”
Caro Filini siamo ancora in attesa che ci spiegate perché il governo Meloni ha dovuto fare un decreto ad hoc su Fuortes, perché è chiaro che il provvedimento sui teatri lirici serve per un solo scopo: epurare la Rai.
Così Stefano Graziano, capogruppo del Pd in Commissione di Vigilanza Rai.
"Ma strategia governo è di mettere le mani sulla Rai"
A fronte di un amministratore delegato che ha appena approvato il bilancio della Rai, che viene messo in discussione da mesi dalla maggioranza di governo e che oggi dichiara che non ci sono più le condizioni per andare avanti per i continui attacchi politici, il ministro Lollobrigida non può fischiettare e far finta di niente. Il suo goffo quanto vano tentativo di cancellare le impronte non riesce a nascondere la strategia del governo Meloni che è chiara fin dall'inizio: mettere le mani sulla Rai.
Così il deputato del PD Vinicio Peluffo, della commissione di Vigilanza Rai.
“Per la sete di poltrone il governo rischia di fare pasticci. La norma sulla riforma della governance delle fondazioni lirico-sinfoniche rischia di far saltare molti sovrintendenti gettando nel caos le fondazioni. Secondo questo decreto i sovrintendenti attualmente in carica che abbiano più di 70 anni entro il prossimo 10 giugno dovranno tout court cessare il loro incarico, senza una vera e propria motivazione. Suona veramente assurdo.
Anche la parte che riguarda le società quotate per i cda sembra essere piuttosto contorta. Non si comprende inoltre come mai ci sia questa discriminazione fra fondazioni liriche ed altri teatri e spazi della cultura. Per non parlare della Rai. Insomma sembrerebbe un altro modo da parte della destra al governo di far saltare direttori e dirigenti a loro non graditi”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai e Sandro Ruotolo, responsabile Informazione e Cultura del partito.
“Salvini ne spara una al giorno. Oggi apprendiamo a mezzo stampa che vorrebbe diminuire e dunque eliminare definitivamente il canone Rai. Ebbene siamo tutti contenti degli slogan elettorali del ministro, ma a questo punto ci dovrebbe anche dire come intende procedere. Vorrebbe finanziarlo con i fondi dello Stato? Oppure si vuol far credere che una azienda imponente come la Rai possa sussistere senza i fondi che provengono dal canone?”. Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, Stefano Graziano, che aggiunge: “La Rai nasce con il canone e ad esso si aggiunge la pubblicità. Senza canone non è Rai e toglierlo dalla bolletta e’ far morire la Rai data la difficoltà storica a recuperare il canone. La Rai ha bisogno di entrate certe”, conclude Graziano.
"A seguito dell'audizione del ministro Urso quel che è emerso forte e chiaro è che il centrodestra vuole occupare la Rai. Peccato però che la Rai non sia soggetta a spoil system ed ha un cda nel pieno delle sue funzioni. Auspichiamo quindi che si faccia rapidamente il piano industriale e si firmi il contratto di servizio in modo da mettere la Rai nelle condizioni di programmare e svolgere al meglio le proprie attività". Lo dichiara Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, il quale aggiunge: "Il Governo renda noto come intenda garantire le risorse per il servizio pubblico radiotelevisivo attraverso l'abbonamento, poiché al momento sembra avere poche idee e confuse".
L’atteggiamento di fratelli d’Italia nei confronti di Lucia Annunziata è insopportabile. Ricordo che l’art. 21 è scolpito nella costituzione e Annunziata svolte da anni al meglio il suo lavoro. A lei e alla redazione di Mezz’ora tutta la mia solidarietà . Così Stefano Graziano , capogruppo Pd in vigilanza Rai
“Dopo l’approvazione del bilancio, ci aspettiamo che la Rai possa svolgere la sua azione senza ritardi o addirittura blocchi. Esiste un cda nel pieno delle sue funzioni, e la dirigenza di un’azienda come la Rai non può conoscere soste e in questo, come in altri casi, lo spoil system non deve essere una regola. La maggiore impresa culturale del Paese deve essere in ogni momento nelle condizioni di svolgere la sua funzione e di programmare al meglio la sua attività. Si faccia finalmente il piano industriale e si firmi il contratto di servizio per dare stabilità all’azienda, al persole che ogni giorno si impegna dedizione. Fondamentale inoltre, visti i recenti dati dell’Osservatorio di Pavia, garantire il pluralismo del servizio pubblico”. Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione di Vigilanza Rai Stefano Graziano.
“Buon lavoro alla presidente e a tutto l’ufficio di presidenza”
“Oggi in commissione di Vigilanza si è concluso un importante lavoro che dà finalmente avvio ai lavori. Per quanto ci riguarda, siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto e auguriamo alla presidente e a tutto l’ufficio di presidenza gli auguri di buon lavoro. Il nostro impegno per garantire equilibrio dell’informazione e indipendenza del servizio pubblico sarà determinato e costante, convinti che questo debba essere il ruolo della commissione e di tutti i suoi componenti”.
Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione di Vigilanza Rai Stefano Graziano.