“Nove anni per la ricostruzione, questo il tempo che immagina il ministro Musumeci per la ricostruzione post-alluvione in Emilia Romagna. Sono dichiarazioni che lasciano senza parole e richiamano un orizzonte di tempo che preoccupa territori, aziende, famiglie, che da ormai un mese subiscono gli effetti degli eventi alluvionali che hanno colpito i nostri territori. Le persone chiedono concretezza e velocità. Le risorse inizialmente annunciate sono in realtà molte meno e non si avvicinano ai diversi miliardi che sono invece necessari per rimettere in piedi aziende, sostenere le famiglie, verso l’obiettivo del 100% degli indennizzi. Il tempo che si sta perdendo sulla nomina del Commissario rallenta la ricostruzione che non può essere disgiunta dalla gestione dell’emergenza e sulla quale bisogna essere pronti con interventi già a partire dal prossimo autunno. L’Emilia-Romagna ha già un modello di ricostruzione e di buone pratiche, consolidate nella filiera istituzionale guidata lavorando giorno e notte dal presidente Bonaccini insieme ai Comuni e con i numerosi governi che dal sisma si sono succeduti. Si deve ripartite subito senza perdere altro tempo”.
Così la deputata del Pd, Ouidad Bakkali.
“Ragionare su nove anni di tempo - ha aggiunto - significa non avere in animo l’ambizione di correre veloci. Tra poco il motto che il governo Meloni sentirà dai territori romagnoli non sarà più l’ormai noto ‘tin bota’, che voleva dare forza alle popolazioni colpite, bensì ‘Dasiv’na mosa’, ovvero ‘Fate presto!’. Nove anni è oltre misura un tempo che non possiamo pronosticare per questi territori e per il tipo di interventi necessari. Dobbiamo lavorare tutti - ha concluso - perché questo non accada”.
Nove anni per ricostruire? Serve subito il commissario
“Nove anni per la ricostruzione in Emilia Romagna? Ma in che pianeta vive il ministro Musumeci? Sindaci, regione, imprese e terzo settore sono ed erano già pronte per ripartire dopo nove giorni dall’alluvione, altro che nove anni. Nella definizione dei decreti per sostegni e infrastrutture occorre decidere ora, subito, coinvolgendo in maniera permanente enti locali e territori con il loro tessuto sociale ed economico. Sono loro che conoscono danni e azioni necessarie. Forse a Roma vorrebbero rifarsi alla ‘nefasta tradizione italiana’ dei rinvii e delle inefficienze. Occorre invece ripartire subito e serve una struttura commissariale efficiente, trasparente, che tenga insieme azioni e misure per l’emergenza e la ricostruzione, ed è evidente a tutti che alla sua guida deve esserci chi conosce bene il territorio”.
Così il deputato dem della commissione Attività produttive alla Camera, Andrea Gnassi.
“Ieri - ha aggiunto - la presidente del consiglio Meloni ha detto che bisogna fare bene e in fretta e ha detto sì alle richieste dei sindaci di indennizzi al 100%. Ma se la tempistica prevista è quella dei nove anni che fine faranno le imprese, i comuni isolati, le famiglie che hanno perso tutto? A questo punto appare diventa difficile capire quale sia il reale intendimento del governo. Insieme alle dichiarazioni di vicinanza, infatti, emergono fatti che sono ben lontani dalle attese dei territori colpiti. Musumeci dice che serve una persona che possa dedicarsi giorno e notte esclusivamente alla ricostruzione. Forse vale la pena di ricordargli - ha concluso - che chi ha seguito la ricostruzione post sisma in Emilia, a partire dal presidente Bonaccini, lo ha fatto proprio in questo modo, se è vero che è stata giudicata da più parti come esemplare”.
“L’Istat condiziona il miglioramento nelle stime sul Pil a due questioni: realizzazione del Pnrr, e aumento delle retribuzioni nei rinnovi dei tanti contratti scaduti (che coinvolgono il 55% dei lavoratori). Identifica come fattore di rischio per la crescita la situazione dell’agricoltura in Emilia Romagna a seguito dell’alluvione. Di fatto conferma l’agenda per il governo che da tempo il Partito Democratico propone: non tagliare il Pnrr, adoperarsi perché i contratti siano rinnovati, a partire da quelli pubblici, nominare subito il commissario per la ripresa nei territori colpiti da alluvioni e frane”.
Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.
"C'è una emergenza nell'emergenza nella Romagna devastata dall'alluvione. Se non si interviene con immediatezza c'è il rischio asfissia per i campi coltivati.
All'acqua che ha abbondantemente coperto piantagioni, frutteti e vigneti, azzerando le produzioni in corso, si è sostituita una corrazza di fango che se non rimossa e rimescolata in profondità produrrà asfissia radicale con conseguenze nefaste per i prossimi cinque anni. Si tratta di interventi non solo costosi ma che da soli gli agricoltori e le imprese agricole non posso fare avendo peraltro perduto gran parte dei macchinari a disposizione. Secondo i calcoli delle organizzazioni agricole si tratta di 100 mila ettari sui quali serve agire con tempestività. Per questo sono incomprensibili i ritardi nell'emanazione dei decreti governativi e i balletti politici sulla nomina del Commissario. La Romagna e le sue genti non possono aspettare, hanno bisogno di certezze”. Lo dichiara il deputato dem Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura.
Pnrr, alluvione, inflazione vengono dopo, forse
“La priorità della destra è limitare i diritti. Pnrr, alluvione, asili, inflazione vengono dopo, forse. Ora la loro urgenza è attaccare le famiglie arcobaleno e i loro figli: la corsa forsennata in commissione giustizia per una legge folle lo dimostra. Continueremo a opporci”. Lo scrive su Twitter il deputato dem e responsabile diritti della segreteria nazionale del PD Alessandro Zan.
"Siamo in costante contatto con la Regione e con i comuni colpiti dalla emergenza della alluvione, in particolare della Città Metropolitana di Bologna che rappresentiamo in Parlamento. Bene il primo decreto del governo e la collaborazione fra i diversi livelli istituzionali, in particolare Presidenza del Consiglio e Presidenza della Regione, che fino ad ora si è realizzata. Molto importante anche l' impegno delle istituzioni europee. Ora serviranno certamente nuovi provvedimenti e altre risorse finanziarie. Sottolineiamo la priorità del ripristino della viabilità, gravemente compromessa in molte aree del territorio. Riteniamo si debba verificare anche l' utilizzo delle risorse del PNRR. Non si deve poi disperdere la sintonia fra istituzioni. Qualunque strumentalizzazione politica di questa tragedia, anche realizzata attraverso la diffusione di fake news, serve solamente a rendere più difficile il lavoro che ci attende. L' Emilia-Romagna ha dimostrato, con la ricostruzione dopo il terremoto del 2012, come si può e si deve operare. Come parlamentari seguiremo la conversione dei decreti, per rappresentare le priorità che ci verranno indicate sul territorio". Così i deputati dem Andrea De Maria e Virginio Merola.
Come sostengono Von der leyen e Gentiloni occorre un approccio strutturato e si possono utilizzare risorse europee come quelle del fondo di coesione per affrontare l'emergenza alluvione in Romagna. Lo stesso approccio di cui abbiamo bisogno subito anche in Italia. Non ci sono casacche da indossare per la ricostruzione, ma un modello chiaro ed efficiente per attuarla. Una governance capace che la guidi. In Emilia col terremoto è stato così ed ha funzionato. Serve una struttura efficiente, che conosca già il territorio e un Commissario che la guidi per non perdere tempo e per utilizzare al meglio le risorse, anche europee.
Oggi siamo in Piazza del Popolo a Cesena con cittadini, volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco, i ragazzi delle pale e del fango e tutti i sindaci in prima linea con la fascia tricolore per incontrare la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, la premier Meloni e il presidente Bonaccini che hanno sorvolato in elicottero le terre colpite. La Romagna è qui per dire che c’è una terra che sa reagire. E che piange e onora le vittime con il lavoro e con la prospettiva della ricostruzione.
Così il deputato del Pd Andrea Gnassi.
Dichiarazione di Irene Manzi, Mauro Berruto, Matteo Orfini, Roberto Speranza e Nicola Zingaretti, deputati Pd commissione Cultura
La drammatica alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna non ha solo messo in ginocchio migliaia di famiglie , danneggiato gravemente paesi, strade, ferrovie e colpito duramente le attività produttive di una parte rilevante del paese. L’alluvione ha anche terribilmente colpito uno straordinario patrimonio culturale di cui la Romagna può vantare. Il Pd ha già chiesto una audizione in commissione Cultura del ministro Sangiuliano per sapere come ci si sta muovendo al fine di far fronte all’emergenza e, soprattutto, come si intenda agire per mettere in sicurezza le migliaia di opere d’arte e l’intero patrimonio culturale presente nei territori colpiti. Anche il ministro Musumeci , nella sua informativa al Parlamento , ha evidenziato questo tema, mettendo l’accento sull’urgenza di preservare e tutelare il nostro patrimonio artistico. I deputati Pd della commissione Cultura vogliono ribadire la necessità e l’urgenza di individuare subito le misure di intervento al fine di mettere in sicurezza un patrimonio artistico e culturale tra i più importanti del paese e di restituirne al più presto la piena fruibilità all’intera collettività.
“Signor ministro, l’abbiamo ascoltata con attenzione, ma dalle sue parole si avverte nitidamente che il governo non ha ancora fatto tesoro delle parole di ieri a Palazzo Chigi di sindaci e rappresentanti del tavolo regionale per lavoro e clima. Il decreto approvato, che non sottovalutiamo, è un primo passo che raccoglie una parte delle proposte che arrivano direttamente dall'Emilia Romagna. Oggi avremmo voluto sentire anche gli altri passi da compiere, ma così non è stato. Ecco perché ci riteniamo solo parzialmente soddisfatti. Vogliamo poter credere che nei prossimi giorni avrete modo di riflettere meglio e vi consigliamo di ascoltare le richieste del territorio e tra le prime quella di nominare un commissario a cui affidare la responsabilità della ricostruzione in piena continuità con la gestione dell’emergenza già affidata al presidente Bonaccini. Serve un commissario che garantisca continuità e unicità di azione sia per l'emergenza che per la ricostruzione, che conosca il territorio, sia riconosciuto da esso e che sappia coinvolgere oltre alle istituzioni e ai portatori di interesse anche le migliori competenze tecniche e professionali in grado di contribuire ad un ridisegno innovativo dell’assetto del territorio e della difesa del suolo, per far diventare l’agricoltura protagonista di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e resiliente. Se la traiettoria di lavoro sarà questa noi del Pd ci saremo con grande spirito di collaborazione”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, nel corso del Question time alla Camera, rivolgendosi al ministro Francesco Lollobrigida.
Illustrando l’interrogazione, il deputato dem, Andrea Rossi, aveva segnalato gli ingenti danni provocati dall’alluvione con devastazioni che hanno riguardato “oltre 5mila aziende agricole e allevamenti, per una produzione lorda pari a circa 1,5 miliardi di euro l’anno che si moltiplica lungo la filiera grazie a un indotto di avanguardia ora fortemente compromesso”.
“Oggi è il giorno in cui tutte le istituzioni, il Parlamento, questa Camera si stringe e si stringono intorno alla tragedia grande che ha colpito l'Emilia-Romagna. Il primo pensiero ovviamente va alle vittime, ai loro familiari, alle famiglie colpite, ai cittadini, alle imprese dell'Emilia Romagna, a tutti coloro che ancora soffrono, un pensiero forte va alla Romagna. E un grazie ai volontari, alle donne e uomini e ragazzi che ancora sono lì, ai sindaci, al Presidente della Regione, alla Protezione Civile agli organi dello Stato, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, alle squadre di pronto intervento agli operai, ai tecnici di tutti gli enti coinvolti pubblici e privati. Grazie per questo moto di civismo solidale e concreto. Grazie al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e grazie alla Presidente del Consiglio Meloni e al governo”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato romagnolo del Pd, Andrea Gnassi, in occasione della commemorazione delle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna.
“Mi hanno detto – ha concluso Gnassi - dillo a Roma. I Romagnoli non amano la retorica. Hanno scritto su un telo ‘Non chiamateci Angeli del fango, ma chi burdel de paciug’. Il fango, mentre si spala, è già stato nel suono, in qualche modo bonificato, quasi sdrammatizzato e questo per darsi forza, per tornare a lavorare . L'Emilia-Romagna è una terra che ha dato, ma adesso ha bisogno. Ricordo due parole, la prima è ‘amarcord’: non dimentichiamoci in quest'Aula quando magari saremo di nuovo nell’agone del confronto politico dei morti delle famiglie, delle case perse, delle imprese. L’altra è ‘amaracmand ’: vuol dire mi raccomando. Non è un richiamo, non è una richiesta, non è una lamentela, è quello che ci hanno detto le nonne, i padri e le madri. Fai quello che devi fare. Amaracmand al Parlamento, alla Camera, al governo. Oggi il decreto del governo va nella direzione giusta. Servono risorse e un modello per la ricostruzione, erano 12 i miliardi per il terremoto dell’Emilia e il modello ha funzionato. Serve un pensiero sul tempo che viviamo. Servono procedure semplificate. Senza magliette politiche. Le uniche medaglie se le intesteranno l’Italia, L’Emilia Romagna e la Romagna, che speriamo torni di nuovo in fior”.
Dichiarazione di Virginio Merola e Marco Simiani , deputati Pd
“Il governo decida in fretta la scelta del Commissario per la ricostruzione dell’Emilia Romagna evitando di litigare sulle nomine come ha fatto fino ad oggi su tutte le partecipate.
Quello che non deve assolutamente permettersi la maggioranza è gettare discredito sull’operato del governatore Bonaccini: la sua regione, secondo i dati Ispra, visto l’ultimo rapporto del ReNDiS, con 4,4 anni, è infatti la prima, nelle regioni del nord in Italia per i tempi di l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, a dispetto del Veneto che è l’ultima con 6,8 anni. Le fake news, in questo contesto, rilanciate dal Capogruppo di Fdi Foti a Montecitorio su presunte inadempienze, si commentano da sole e hanno come unico scopo quello di giustificare i ritardi del governo sulla nomina del Commissario”: è quanto afferma una nota congiunta di Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente e Virginio Merola Capogruppo Pd in Commissione Finanze di Montecitorio.
"Questa mattina sono stato a Vado di Monzuno, Grizzana e Marzabotto. In Appennino. Oggi pomeriggio sarò a Budrio e Molinella nella pianura bolognese. Alcuni dei comuni della Città Metropolitana di Bologna colpiti dal maltempo. Una occasione per incontrare sindaci, amministratori e cittadini. Per raccogliere indicazioni sui provvedimenti da assumere, anche rispetto alle specificità del territorio. Per ringraziare chi sta operando sul campo. Anche oggi tanti sono i volontari che affiancano la Protezione Civile e le Forze dell' Ordine. Con chi amministra il territorio il contatto su quanto sta accadendo è costante, dagli eventi già rilevanti di inizio maggio fino a quelli drammatici di questi giorni.
Voglio sottolineare il valore fondamentale della piena sintonia nell' azione di tutti i livelli istituzionali, come sta accadendo fra Governo e Regione Emilia-Romagna. Governo, Parlamento, Regione, Enti Locali stanno lavorando e devono lavorare insieme. Come è responsabilità di tutte le forze politiche dare prova di unità e di impegno comune, a fianco dei territori colpiti da un evento inedito e drammatico, senza divisioni o polemica inutili. L' Emilia-Romagna saprà rialzarsi e ricostruire con la stessa capacità ed energia messe in campo dopo il terremoto del 2012 e che sta dimostrando in questi giorni difficilissimi. Meritiamo il sostegno dell' intera comunità nazionale". Così Andrea De Maria, deputato PD
Dichiarazione di Andrea Rossi, Virginio Merola, Andrea De Maria, Ouidad Bakkali, Ilenia Malavasi, Stefano Vaccari, Paola De Micheli e Andrea Gnassi deputati Pd
Troviamo davvero speciosa la polemica sollevata degli esponenti emiliano romagnoli di Fratelli D'Italia Lisei e Barcaiuolo a seguito di una eccezionale e imprevista alluvione che ha colpito le comunità emiliano romagnole e verso le quali tutti dovrebbero portare rispetto. Si è trattato di un evento straordinario, una caduta di acqua in 48 ore senza precedenti, riconosciuto anche dal governo che ha stanziato immediatamente 10 milioni di euro. La notizia secondo la quale la Regione non avrebbe utilizzato fondi del ministero delle Infrastrutture per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua è palesemente falsa e questo non fa certo onore a rappresentanti delle istituzioni, visto che i 55 milioni sono collegati all'idrovia ferrarese e nulla hanno a che fare con la sicurezza idraulica e a interventi per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Sarebbe invece opportuno che i colleghi, davanti a eventi simili, si togliessero la maglietta di partito e indossassero quella dell'Emilia Romagna, per lavorare tutti insieme affinché sia riconosciuto dal governo nazionale e in tempi brevi, un adeguato ristoro alle famiglie e alle imprese colpite da questa alluvione, fornendo la necessaria copertura alla norma sui ristori per eventi alluvionali presente dal 2016 e già usata per situazioni simili. Viceversa, usare argomentazioni manifestamente false per colpire la segretaria del Pd Elly Schlein e il presidente della Regione ER Stefano Bonaccini la dice lunga sulla pochezza e strumentalità adoperati dal partito che esprime il presidente del Consiglio.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
In queste ore stiamo vedendo immagini drammatiche dei danni provocati dalle violenti piogge nel Ravennate. In alcune aree in tre giorni è caduta la pioggia che in genere cade in un'intera primavera: un vero e proprio evento estremo, di cui non possiamo ignorare la correlazione ai cambiamenti climatici. Ora è però il momento del cordoglio, della vicinanza e soprattutto dell’impegno urgente delle istituzioni nell’organizzazione della solidarietà alle persone e al territorio colpito.
Interrogazione dei deputati Anthony Barbagallo ( Pd) e Riccardo Magi (+Europa)
- “Ci sono state delle anomalie nella gestione della cosa pubblica al Comune di Modica dal 2013 al 2022 quando il sindaco è stato Ignazio Abbate?” E’ quanto vogliono sapere dal ministro dell’Interno Piantedosi e da quello dell’Economia Giorgetti il deputato siciliano del Pd Anthony Barbagallo e l’on. Riccardo Magi di +Europa, che hanno presentato una interrogazione parlamentare urgente .
“Al riguardo – sottolineano i due parlamentari- ci sono diversi esposti di cittadini che riguarderebbero una gestione personalistica da parte del sindaco, ora vicepresidente del gruppo Nuova Dc dell’Ars, che avrebbe agito per consolidare il potere e consenso personale”.
Barbagallo e Magi hanno inoltre ricordano che già +Europa Sicilia “aveva denunciato che diversi appalti pubblici riflettono anomalie puntualmente segnalate, in particolare in relazione agli interventi dovuti agli effetti dell'alluvione di settembre e ottobre 2021. E che anche la Corte dei conti ha denunciato il Comune alla magistratura penale per falsità nei bilanci e nella gestione contabile”.
A Piantedosi e Giorgetti, viene pertanto chiesto di “promuovere ogni utile iniziativa per far sì che ci siano controlli più stringenti e azioni concrete per tutelare la democrazia e la trasparenza nella gestione della cosa pubblica a Modica, anche in previsione delle elezioni comunali previste entro il 2023”.