“Il Governo butta via quasi 16 miliardi di euro del PNRR, rinunciando ai fondi per partite cruciali come quella per il dissesto idrogeologico e la prevenzione delle alluvioni. Una scelta scellerata, un tradimento delle stesse promesse che aveva fatto la premier Meloni garantendo che non sarebbe stato tagliato un euro. Invece i tagli ci sono eccome, sono enormi e fanno male al Paese. Dopo i 500 milioni eliminati dalla terza rata, ora buttiamo via miliardi indispensabili a proteggere il territorio, realizzare collegamenti ferroviari, investire su fonti di energia sostenibili e sull’efficientamento energetico dei Comuni a cui vengono tagliati i fondi senza fornire spiegazioni. Questo Governo doveva avere una sola priorità: non mandare in fumo questa enorme e irripetibile occasione di sviluppo chiamata PNRR. Invece è proprio quello che sta facendo: gestendo in maniera vergognosa tutta la partita per mesi e preferendo dedicare tempo e energie a rave party e reato di gpa invece che allo sviluppo del Paese”.
Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Antonella Forattini.
Ci vuole davvero coraggio a eliminare dal PNRR più della metà dei fondi destinati alla lotta al dissesto idrogeologico e tagliare progetti per le infrastrutture ferroviarie. È un insulto a un Paese sconvolto dagli eventi di questi giorni, dalla Lombardia alla Sicilia, all’Emilia Romagna e a territori colpiti dalle ultime alluvioni. L’esatto opposto di quello che servirebbe per accelerare la messa in sicurezza del territorio e contrastare il cambiamento climatico che è sotto gli occhi di tutti e colpisce soprattutto i più fragili. È un insulto al Mezzogiorno del nostro Paese che si vede tagliare progetti che servivano a ridurre i divari del nostro territorio. Siamo di fronte ad un governo davvero senza vergogna, che continua a negare l’urgenza della crisi climatica e le disparità tra Nord e Sud. Meloni fermi la scelta scellerata del suo Ministro, che contraddice le sue stesse promesse. Perché cancellare queste risorse significa voltare le spalle a un Paese che ha invece bisogno di risposte concrete e rapide.
Lo dichiarano i capigruppo del Pd di Camera e Senato Chiara Braga e Francesco Boccia.
"Secondo fonti di stampa più della metà dei fondi Pnrr destinati alla lotta al dissesto idrogeologico e per l’efficienza energetica dei comuni saranno eliminati perché non si riescono a spendere. Il Ministro Fitto deve chiarire immediatamente se è vero che di fronte ad alluvioni, frane e nubifragi violentissimi il Governo rinunci a 1,3 miliardi di risorse per mettere in sicurezza il territorio. Sarebbe una scelta inaccettabile per i cittadini e per tutto il Paese".
Così la deputata Pd Silvia Roggiani.
“Le due vittime di queste ultime 24 ore, una ragazza di 16 anni del bresciano e una donna di Lissone, sono vittime del cambiamento climatico, un fenomeno che questa maggioranza si ostina a negare. Noi continuiamo a chiedere interventi a sostegno dei comuni colpiti, ma contro questi eventi estremi non servono misure spot ma una vera strategia e l’unica attuabile è quella che l’Europa ci indica con il Green Deal e con i fondi del Pnrr. Non c’è più tempo per continuare a negare la crisi climatica. L’anno scorso ci sono state 18mila vittime. Chiediamo a Governo uno scatto di responsabilità, per la nostra Italia e per tutti i cittadini”.
Così la deputata Pd Silvia Roggiani, intervenendo in Aula sul Decreto emergenza alluvioni.
"Negare l'evidenza sui cambiamenti climatici per meri interessi elettorali è grave ma continuare a farlo quando si ha una responsabilità di governo è imperdonabile. La frequenza con cui alluvioni, siccità, ondate di calore, trombe d'aria stanno colpendo tutte le Regioni del Paese non può essere più derubricato al clima stagionale tradizionale. Ogni giorno contiamo morti, danni e devastazioni che non sono colpa del destino, come la destra vuole farci credere spesso con ironia, ma di processi produttivi incompatibili con la salvaguardia del pianeta e che rischiano di essere irreversibili. Se governo e maggioranza non prendono atto con responsabilità che il clima sta cambiando e non affrontano con serietà questa problematica senza demonizzare l'Europa ma declinando gli indirizzi comunitari con le peculiarità italiane, avranno sulla coscienza il futuro delle nuove generazioni". Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente.
“Il colpo di mano della destra che non solo mette poche risorse nel decreto Alluvioni ma vuole addirittura gestirle in completa autonomia senza coinvolgete gli enti territoriali è inaccettabile. La premier Meloni ha gettato la maschera, nel sopralluogo subito dopo il disastro ha promesso ristori per i danni di imprese e cittadini al 100 per cento ed una collegialità nella ricostruzione; oggi però si è rimangiata tutto. Il suo obiettivo non è rilanciare un territorio devastato, ma fare propaganda elettorale calpestando aspettative e necessità delle popolazioni colpite": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio.
È caduta la maschera. Una forzatura inaccettabile in Parlamento pur di tagliare fuori la filiera istituzionale dalla ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna. Non gli interessa nulla di un territorio che chiede risposte efficaci e urgenti, vogliono solo il potere.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga capogruppo Pd alla Camera dei deputati.
"Il ministro della protezione civile pensi a come sostenere le imprese ed i cittadini delle alluvioni in Emilia, Toscana e Marche ed a rispettare gli impegni della sua Presidente del consiglio che ha dopo aver promesso ristori del 100 per cento, ha stanziato pochissime risorse, invece di offendere quei cittadini che sono costretti a lavorare per pochi euro l'ora. Questo governo ha perso il senso della decenza". Lo dichiara il deputato Pd in Commissione Lavoro di Montecitorio Emiliano Fossi sulle parole di Nello Musumeci sul salario minimo.
Stiamo assistendo a una forzatura inaccettabile in Commissione sul decreto Alluvioni. Il Governo pretende di cancellare un emendamento del Pd su cui aveva dato poche ore prima parere favorevole in Commissione Bilancio e che è stato approvato all’unanimità sul ruolo dei subcommissari Presidenti di Regione e dei comitati istituzionali dei sindaci, nascondendosi dietro un improvviso cambio di parere della Ragioneria dello Stato. L’ennesimo pasticcio di un Governo e di una maggioranza pronti a ogni forzatura e accecati solo dalla volontà di fare del post alluvione una battaglia politica, mortificando una filiera istituzionale e un territorio che chiede invece serietà e velocità per far partire la ricostruzione.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati
dichiarazione di Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di presidenza della Camera
Unità di squadra, risorse giuste, strumenti idonei e tempi certi. Dentro questo schema di lavoro la Romagna potrà riconquistare la normalità perduta nei terribili giorni delle alluvioni. Lo abbiamo detto questa mattina in audizione al Commissario Figliolo al quale abbiamo rivolto apprezzamento per l’esposizione dei fatti e delle criticità emerse nei territori colpiti dal cataclisma anche sulla base delle informazioni ricevute dalla regione Emilia Romagna. Al tempo stesso non abbiamo nascosto al generale Figliolo le forti perplessità sul fatto che il lavoro di squadra non debba prescindere la regione, i comuni e i portatori di interesse cercando condivisione, passo passo, sulle scelte che verranno fatte come successe per il sisma del 2012.
Figliolo peraltro ci ha confermato, a differenza di quanto raccontano propagandisticamente alcuni esponenti della destra, che ancora non ci sono le risorse per gli interventi urgenti e quindi, come abbiamo ribadito, occorre trovarli.
Al tempo stesso sono insufficienti le risorse per la ricostruzione e quindi rischia di fallire il cento per cento dei ristori a famiglie ed imprese come da impegno, peraltro della presidente Meloni. Abbiamo segnalato al commissario Figliolo una attenzione particolare all’agricoltura non solo per il ristoro dei danni ma soprattutto per la rimessa in produzione di migliaia di ettari di terreni sommersi dalle acque così come va monitorata costantemente la situazione dell’appennino con il ripristino completo della viabilità e della messa in sicurezza di quelle parti di territorio colpite dalle frane e dai smottamenti.
"Nonostante siano passate settimane dalle alluvioni la devastazione in Emilia è ancora tangibile e la situazione rimane drammatica. Interi centri abitati sono invasi dal fango, le attività quotidiane non sono ancora a regime e moltissime imprese sono in ginocchio": è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, dopo aver preso parte oggi, venerdì 23 giugno, ad un sopralluogo sui territori colpiti dal maltempo insieme ad una delegazione di deputati del Partito Democratico.
"La prossima settimana continueremo ad esaminare in Parlamento il Decreto alluvioni. Ci aspettiamo da governo e maggioranza sensibilità e responsabilità verso un territorio che ha perso tutto e che ha bisogno di risorse adeguate e norme certe per ripartire": conclude Marco Simiani.
Bignami dove sei? Perché oggi i deputati del Pd sono in Romagna nelle zone colpite dalle alluvioni a raccogliere l’allarme per quello che ancora non si è fatto: mancano i fondi e manca un commissario. Due mesi, Bignami. Comuni con bilanci in pericolo e cittadini e imprese ancora in attesa di aiuti. Il problema non sono gli amministratori, ma un governo assente e indifferente.
Così in nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera oggi in Emilia Romagna con una delegazione di deputati Pd
“Le alluvioni in Emilia, Toscana e Marche hanno messo in ginocchio migliaia di imprese che rappresentano uno dei tessuti produttivi ed occupazionali più virtuosi e vivaci del paese. E’ necessario tutelare queste attività aiutandole a ripartire in fretta e con risorse certe. Per questi motivi il Partito Democratico presenterà un pacchetto di emendamenti al decreto attualmente in discussione alla Camera: si tratta di proposte per ristorare la perdita delle scorte ed indennizzare i mancati fatturati; per bloccare gli adempimenti fiscali e per posticipare i bandi relativi al Pnrr al fine di dare la possibilità alle imprese locali di partecipare alle gare. Le aziende del territorio saranno fondamentali per garantire una ricostruzione rapida ed efficace”. Lo ha dettp il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani, nel corso della discussione in commissione del Decreto Alluvioni.
Serve subito nomina Bonaccini a commissario
“Il Parlamento grazie a voi non è più il luogo del confronto e della sintesi più alta, ma quello dove si ricevono diktat dal governo e si vota come soldatini ubbidienti. In questo decreto tutto appare condizionato dalla figura quasi mitologica del Commissario e da una visione verticistica e dirigista. Ci sono evidenti sovrapposizioni di competenze e incroci inutili tra ordinario e straordinario, per di più sapendo che la stragrande maggioranza degli interventi sarà svolta comunque dall’Autorità di bacino. A quella del Po, la più colpita dai fenomeni metereologici, nella Legge di Bilancio avete pure tolto i fondi necessari per applicare la Direttiva Alluvioni, prevista dalla legislazione Ue. Non c’è nemmeno traccia della governance del sistema che governa l’uso della risorsa idrica. Invece di semplificare, attraverso l’istituzione dei Commissari si aumenta l’entropia del sistema, creando sovrastrutture che andranno in conflitto. Avete confezionato una scatola vuota senza pianificazione e programmazione in termini di governo della risorsa acqua, negando il coinvolgimento degli utilizzatori stessi della risorsa a partire dalle imprese agricole”.Così il capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo Pd sul Dl Siccità.
“Il governo - ha aggiunto - ha garantito i ristori a famiglie e imprese al 100% in Emilia Romagna, e servirebbero risposte rapide, che tengano insieme emergenza e ricostruzione. Occorre, innanzitutto, la nomina di un commissario straordinario in grado di legare a doppio filo la filiera istituzionale dallo Stato alle Regioni, fino ai comuni e ai portatori di interessi economici sociali e del lavoro. Come lo fu undici anni fa per rispondere ai danni causati da un devastante terremoto. Una nomina - ha concluso - che per noi e per diversi esponenti della vostra maggioranza, non può non essere quella del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ma sulla quale si continua a perdere tempo perché la maggioranza sembra più impegnata a litigare, prigioniera com’è di irresponsabili calcoli politici ed elettorali”.
“L’Istat condiziona il miglioramento nelle stime sul Pil a due questioni: realizzazione del Pnrr, e aumento delle retribuzioni nei rinnovi dei tanti contratti scaduti (che coinvolgono il 55% dei lavoratori). Identifica come fattore di rischio per la crescita la situazione dell’agricoltura in Emilia Romagna a seguito dell’alluvione. Di fatto conferma l’agenda per il governo che da tempo il Partito Democratico propone: non tagliare il Pnrr, adoperarsi perché i contratti siano rinnovati, a partire da quelli pubblici, nominare subito il commissario per la ripresa nei territori colpiti da alluvioni e frane”.
Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro del Pd.