“Questo provvedimento ha il sintetico titolo spot di ‘decreto ambiente’ ma non affronta le grandi questioni della transizione energetica ecologica, non ha l'organicità e la completezza che occorrerebbero per proteggere l'ambiente, raggiungere la neutralità climatica o semplicemente per raggiungere quegli obiettivi che il governo stesso si è dato nel gennaio dello scorso anno”. Lo ha detto in Aula alla Camera la deputata democratica Sara Ferrari, componente della commissione Ambiente e della presidenza del Gruppo Pd, annunciando il voto contrario dei dem al decreto ambiente.
“Questo decreto – ha aggiunto l’esponente Pd - si occupa di valutazione ambientali per accelerare i progetti strategici legati al Pnrr e del Piano nazionale integrato per l'energia il clima che sono già due grandi fallimenti del governo e della propria maggioranza. Vi chiediamo ancora una volta di fare pace con voi stessi e di essere chiari con gli italiani sulla direzione che volete far prendere al nostro Paese rispetto alla transizione energetica, che spesso bollate strumentalmente come ideologica, ma è perché non avete coraggio, idee e autonomia e distorcete il dibattito sulla transizione, ostacolando azioni concrete contro la crisi climatica”.
“Noi del Partito Democratico – ha concluso Ferrari - consideriamo il contrasto al cambiamento climatico come la sfida più importante per guardare al futuro, per guardare in faccia le giovani generazioni con una responsabilità morale seria di garantire loro la salvaguardia della diversità e della sostenibilità del pianeta, non possiamo dare parere positivo a questo provvedimento”.
Vigileremo su attuazione di questo fondamentale strumento
“È stato approvato l’ordine del giorno del Pd a prima firma della deputata Eleonora Evi che impegna il Governo a introdurre anche in Italia un sistema di deposito cauzionale per bottiglie monouso di plastica e lattine. Si tratta di una misura fondamentale per raggiungere l’obiettivo europeo di raccolta differenziata del 90% degli imballaggi in plastica. Questo sistema, già adottato con successo in diversi Paesi europei e in fase di introduzione in altri, permette di ridurre i rifiuti dispersi nell’ambiente, garantire un riciclo di qualità, diminuire l’uso di materiali vergini e fornire un contributo concreto alla lotta contro l’inquinamento e le emissioni climalteranti. Siamo soddisfatti che il Governo abbia accolto questa proposta e monitoreremo affinché l’impegno venga rispettato. Grazie al DRS, l’Italia potrà dotarsi di uno strumento più efficace per tutelare l’ambiente e combattere la crisi climatica” conclude la deputata democratica.
“Siamo arrivati a 75 questioni di fiducia in due anni: la democrazia è sospesa, il Parlamento è mortificato. Un provvedimento da votare con poche ore per essere letto, analizzato e con scadenze per emendamenti ridicole. Il decreto porta avanti l'idea misera che il governo ha dell'ambiente: si ostina con la logica dell’emergenza, dei commissariamenti, degli interventi sui sintomi dei problemi ma mai sulle cause profonde, sulla prevenzione, sulla pianificazione”. Così la deputata dem Eleonora Evi intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario alla fiducia posta dal governo sul decreto Ambiente.
“Tenete il Paese ostaggio delle fonti fossili - continua la parlamentare - continuate a confondere la sicurezza energetica con lo sfruttamento di quel poco gas presente nel sottosuolo nazionale, affrontate il dissesto idrogeologico, la siccità, l'adattamento ai cambiamenti climatici con la solita logica dell’urgenza emergenza”. “Un provvedimento scarno, a tratti ambiguo o pericoloso, senza visione e coraggio che non combatte la crisi climatica, le disuguaglianze, la crisi di biodiversità, non predispone piani industriali per una conversione ecologica della nostra economia. Un provvedimento che si allontana dalla scienza e dalle necessità dei cittadini” conclude Evi.
“75 questioni di fiducia in due anni, un vero record di cui non è possibile vantarsi ma solo vergognarsi. La decisione ricorrere all'ennesima fiducia sul decreto Ambiente è uno schiaffo alle istituzioni e alla democrazia. Il governo non vuole confrontarsi con le opposizioni e si chiude a riccio rendendo il Parlamento un organo di ratifica di scelte prese dall'esecutivo. Scelte che poi si rivelano sbagliate e peggiorative della normativa precedente. È così che risolvono i problemi dell'Italia e si rappresenta le volontà e le aspettative dei cittadini?”. Così il deputato Andrea Casu, Segretario d'Aula a Montecitorio.
“Siamo di fronte all'ennesimo provvedimento esaminato di fretta e molto probabilmente al nuovo voto sulla fiducia. L'urgenza, però, è un altra: contrastare la crisi climatica, proteggere le biodiversità e spingere sulle rinnovabili. L'urgenza di fare bene, non di fare in fretta e peggio di prima. È un decreto che tiene in vita il modello fossile da cui dovremmo affrancarci e non guarda alla transizione ecologica ed energetica e alla semplificazione delle procedure autorizzative.” Così la deputata dem Eleonora Evi intervenendo in Aula su decreto Ambiente.
“Il governo più volte sceglie, poi ritira e poi reintroduce nella Manovra una norma gravissima” continua la parlamentare. “Mi riferisco a quella che aprirebbe la presenza dei privati nelle società pubbliche per il servizio idrico integrato, da affidare in house. Non vi ricordate del referendum del 2011 in difesa dell'acqua pubblica? L'acqua è un bene comune essenziale, non un profitto. Fermatevi!”, conclude Evi.
Calendarizzare Pdl, avviare discussione
“Sul lupo come su altre specie faunistiche qualsiasi ragionamento non può prescindere dalle valutazioni e dalle indicazioni della scienza. Ed è in questo contesto che vanno inquadrate anche le problematiche di ordine sociale ed economiche che scaturiscono da una presenza eccessiva di una specie. Per le specie protette, che tali devono rimanere, anche se con classificazioni diverse sul piano della protezione, come nel caso del lupo, non si tratta di caccia, come pregiudizialmente si vorrebbe far credere, tantomeno di un favore ad una fantomatica lobby, ma di gestione ovvero della possibilità di interventi mirati che garantiscano equilibrio faunistico anche a tutela dello stesso lupo. In sede europea e alla Convenzione di Berna hanno utilizzato questi parametri sapendo peraltro che la decisione finale deve essere ancora presa. Per questo insistiamo sul fatto che in Italia il vero problema è rappresentato non tanto dai 3.300 lupi censiti , ma dagli oltre 500mila cani randagi presenti sul territorio che diventano ibridi accoppiandosi con il lupo arrecando un danno notevole alla biodiversità. Su questa problematica occorre intervenire con assoluta celerità riponendo le bandiere ideologiche che non servono a nessuno. La proposta di legge che come Pd abbiamo presentato alla Camera va in questa direzione e chiediamo che venga calendarizzata al più presto per avviare la discussione”.
Lo dichiarano Stefano Vaccari e Marco Simiani, capigruppo Pd nella commissioni Agricoltura e Ambiente della Camera.
“Si tratta di un provvedimento approvato in tutta fretta solo per non perdere risorse inserite nel Pnrr. Non c’è alcuna misura in grado di stimolare la crescita del mercato e di attivare un virtuoso percorso positivo. Non ci sono norme sul commercio al dettaglio e per i servizi alle imprese, nonostante il settore viva una crisi devastante. Non si interviene per migliorare l'efficacia della pubblica amministrazione, non si riduce l'evasione fiscale, non si potenziano gli investimenti su ricerca e innovazione per contrastare con rapidità ed efficacia i cambiamenti climatici. Ci troviamo in presenza di un testo debole anche sul riordino delle concessioni autostradali sugli usi commerciali delle startup. Tutte le nostre proposte migliorative sono state sistematicamente respinte. Come quelle che intendevano garantire tariffe sostenibili agli utenti con investimenti, innovativi ed efficaci, che intervenivano sul trasporto pubblico locale e gli Ncc, che in migliaia si stanno mobilitando per poter continuare a lavorare, e sul telemarketing. Riguardo il servizio sanitario la destra ha superato e stessa riuscendo a prorogare con una deroga una legge, la legge Draghi sulla concorrenza, che dava sì la possibilità alle aziende private di poter concorrere, ma lo faceva cercando di far risparmiare la sanità”.
Così il deputato democratico e capogruppo in commissione Ambiente, Marco Simiani, intervenendo in Aula alla Camera per annunciare il voto contrario del gruppo al Ddl Concorrenza.
Presentata Pdl per salvaguardare patrimonio
La deputata del Pd, Giovanna Iacono, ha depositato una proposta di legge d’iniziativa parlamentare per l’istituzione del Parco Nazionale dei Monti Sicani, un’area dall’alto valore ambientale, già ampiamente attestata sul piano scientifico, come convalidato da strumenti di tutela internazionale fin dal 1991. Interessa i comuni di Bivona, Burgio, Cammarata, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana, Palazzo Adriano, Prizzi, San Giovanni Gemini, Santo Stefano di Quisquina e Sambuca di Sicilia.
“La salvaguardia di quel patrimonio – spiega Iacono – non può essere lasciato alla sola competenza della Regione Sicilia che, di fatto, dopo la soppressione del parco regionale a seguito di una sentenza del Tar nel 2019, e la contestuale formazione di un comitato per la predisposizione di una nuova proposta di istituzione, non ha ancora concretizzato alcun provvedimento in merito.
I Monti Sicani rientrano nelle aree interne, zone caratterizzate da svantaggi geografici, sociali ed economici, ma ricchi di notevoli risorse ambientali, culturali e naturali, agro-alimentari, e hanno grandi potenzialità turistiche ed economiche. Aree per le quali la politica di coesione dell’Unione europea prevede strumenti finanziari per migliorare l’accessibilità, promuovere e sviluppare le attività economiche connesse al patrimonio esistente, incentivare l’uso delle risorse e incoraggiare il turismo sostenibile. Ritengo necessario estendere anche a essi i piani di politica nazionale ed europea per la loro tutela e valorizzazione. Per tutti questi motivi - conclude Giovanna Iacono - la mia proposta di legge intende istituire il Parco Nazionale dei Monti Sicani: esigenza giustificata dalla necessità di tutelare e valorizzare la straordinaria ricchezza naturalistica, paesaggistica, idrografica, archeologica e storica dei luoghi in questione, di dotarlo di una gestione e di contributi adeguati, dati dall’opportunità di entrare nella rete dei Parchi nazionali”.
Interviene sulla durata delle concessioni
Nell’ultima seduta delle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera è stato approvato un emendamento al dl concorrenza che interviene sul quadro normativo sulle concessioni autostradali introducendo importanti modifiche per rendere il sistema più equilibrato e sostenibile e abbattere le barriere all’ingresso.
Il testo approvato stabilisce che la durata delle concessioni “non può superare i quindici anni”, ma introduce una deroga significativa. Questa deroga consente di estendere la durata nel caso in cui il programma dei lavori affidati in concessione non permetta il recupero degli investimenti effettuati e il ritorno del capitale nel termine stabilito. Questa soluzione risponde alle criticità evidenziate, in particolare per le concessioni c.d. greenfield, dove un limite temporale rigido avrebbe potuto generare valori di subentro eccessivi, creando barriere all’ingresso per nuovi operatori e ostacolando la competitività del settore. L'approvazione di questa proposta presentata dal Pd rappresenta un passo importante per favorire investimenti strategici nel settore autostradale, garantendo al contempo una maggiore apertura del mercato e un utilizzo sostenibile delle risorse pubbliche e private”. Così in una nota i capigruppo democratici nella commissione ambiente e attività produttive della camera, Marco Simiani e Vinicio Peluffo.
Simiani e Peluffo: Lega presenta emendamento per assunzioni facili nell’Autority energia
“Germanà lancia il sasso e nasconde la mano. Che cosa vuol dire che non è stato informato di un emendamento presentato a suo nome che sembra essere cucito addosso alle caratteristiche di qualche figura che già lavora all'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente? Dovrebbe spiegare meglio perché il testo dell’emendamento parla chiaro e conferma che La Lega non perde il vizio, dopo i ministeri adesso è la volta dell’amichettismo nelle Autority” così i capogruppo democratici nella commissione ambiente e attività produttive della camera, Marco Simiani e Vinicio Peluffo, commentano l’emendamento da Tilde Minasi e Antonio Germanà al Dl Ambiente in discussione al Senato.
Ecco il testo dell’emendamento amichettismo ritirato appena diventato pubblico.
“Dopo il comma 4 aggiungere il seguente:
4-bis. Al fine di non disperdere le professionalità acquisite, nell'anno
2025 l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ARERA, è autorizzata
ad immettere nei propri ruoli con contratto a tempo indeterminato, previo
superamento di una prova selettiva per colloquio, il personale che risulti
in servizio da almeno tre anni, anche non continuativi, negli ultimi 5 anni,
con contratto a tempo determinato presso la medesima Autorità e che sia stato
reclutato per mezzo di procedure selettive pubbliche, anche semplificate; tali
assunzioni sono effettuate da ARERA nell'ambito della propria autonomia
organizzativa, contabile e amministrativa, senza nuovi o maggiori oneri per il
bilancio dello Stato, anche in deroga alla normativa vigente, comportando la
rideterminazione numerica della pianta organica di ruolo dell'Autorità”.
“La destra promuove di fatto il marketing selvaggio a scapito dei cittadini: quello che è successo alla Camera nel corso della discussione del Disegno di Legge sulla Concorrenza è francamente assurdo. Come Pd avevamo proposto due emendamenti per costringere le aziende ed i call center ad evidenziare, direttamente nei display del telefono, che l'utente sta per ricevere una chiamata di natura commerciale. Queste proposte non sono state ammesse dai Presidenti delle Commissioni Competenti Ambiente ed Attività produttive di Montecitorio e con motivazioni incomprensibili ed inaccettabili; da sempre infatti in questa tipologia di provvedimento vengono discusse proposte in tal senso. Dopo un nostro ricorso formale la toppa di questa maggioranza è stata peggio del buco: hanno infatti riammesso soltanto una piccola parte dell’emendamento, che estrapolato dal contesto, ha come unica finalità la soppressione delle norme oggi vigenti (parzialmente efficaci) per tutelare i consumatori. In sintesi la destra al governo non solo non vuole difendere i cittadini da migliaia di chiamate aggressive e selvagge ma vorrebbe addirittura il far west telefonico”: è quanto dichiarano i capogruppo Pd in Commissione Ambiente e Attività Produttive Marco Simiani e Vinicio Peluffo sul provvedimento in discussione a Montecitorio
“In Italia l’urbanistica è morta. Forse lo è in assoluto. L’urbanistica è organizzazione dello spazio fisico secondo principi che rispondono ad una visione della vita. Persa la visione. Ogni visione, l’urbanistica è morta. Galleggiamo tra relitti di slogan, falsità, illusioni, conformismo verbale. Il piano casa è diventato sinonimo di speculazione edilizia. In venti anni non ha prodotto mezza casa popolare”. Lo ha detto il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, durante il convegno “Progetto di futuro: in quali città e territori vogliamo vivere?”, che si è svolto alla Camera dei Deputati.
“La rigenerazione urbana ha spiegato l’ex sottosegretario all’Ambiente - è un trucchetto per fare edifici più belli nelle zone già pregiate dove il metro quadro ha valori stellari e può reggere i costi più alti delle innovazioni. Le città sono diventate e diventeranno in Italia luoghi infernali con gironi più crudeli laddove la povertà sociale e territoriale appare indomabile”.
“L’unico modo per dare sostanza a tante parole come ‘rigenerazione’, ‘sostenibilità’, ‘accessibilità’, ‘prossimità’, che oggi sono diventate vuote omelie - continua Morassut - è affrontare il nodo della fiscalità urbana. Chi ci mette le risorse per fare città più belle? Come finanzi l’edilizia sociale e dove la fai? Come finanzi il trasporto pubblico? Come mantieni lo spazio pubblico? Parliamo di sussidiarietà. Che non è una poesia. È lotta sociale. Equilibrio sociale. Tra soggetti diversi e classi diverse. Con interessi diversi che lo stato e le leggi devono regolare”.
“Diciamola chiara: il Italia - spiega ancora il deputato dem - gli oneri per le obbligazioni pubbliche delle trasformazioni territoriali arriva a mala pena al 5% del valore. In Europa oscilla tra il 20 e il 50. Qui le opere pubbliche le fa praticamente solo il pubblico. Quando può. In secondo luogo la rigenerazione urbana: in Italia, ha un carattere edilizio, puntuale. Invece deve essere un’azione integrata di comparti e pezzi di città e per farlo ci vogliono efficaci politiche incentivanti. Ma qui si dà il premietto di cubatura sul palazzetto. Come i piani casa che dal 94 si sono spammati in tutto il paese. Facciamo una legge seria, moderna, sul governo del territorio (che è cosa diversa e più ampia della rigenerazione urbana) che tolga di mezzo il vecchiume della 1150 del 42 ma ne conservi la filosofia di visone generale”.
“Purtroppo - conclude Morassut - sono discussioni che il sistema politico italiano e anche l’impresa italiana non sanno fare. Perché sono malati di miopia cronica. Si guarda la normetta, il ‘particulare’. Viva Guicciardini e abbasso Machiavelli, si potrebbe dire. Alla Camera una Pdl del Pd c’è. Se ne discuta. È una legge complessiva. C’è una proposta dell’Inu. Se ne discuta. Non facciamo più opera lirica, per favore”.
"Bloccare il telemarketing selvaggio con la tecnologia. Il registro delle opposizioni, anche con le modifiche introdotte recentemente, continua ad essere aggirabile e per questo motivo abbiamo presentato due emendamenti al Disegno di Legge sulla Concorrenza per tutelare concretamente i consumatori". è quanto dichiarano i capogruppo Pd in Commissione Ambiente e Attività Produttive Marco Simiani e Vinicio Peluffo sul provvedimento in discussione a Montecitorio.
"Le due proposte sono complementari ma sono efficaci anche singolarmente. La prima costringe gli operatori e le imprese ad evidenziare nel display del telefono che l'utente sta per ricevere una chiamata di natura commerciale mentre il secondo emendamento specifica che tutte le tipologie di telemarketing debbano essere associate ad un prefisso unico immediatamente riconoscibile. Si tratta di strumenti innovativi, oggi facilmente applicabili, che metterebbero finalmente ordine nella giungla di chiamate fastidiose, spesso aggressive e non trasparenti, che colpiscono ogni giorno milioni di cittadini", concludono Marco Simiani e Vinicio Peluffo.
“Con l’approvazione alla Camera della proposta di legge sul Consorzio della Laguna di Orbetello, che ho presentato alla Camera dei deputati due anni fa, si conclude finalmente l’iter di un provvedimento che consentirà una tutela adeguata ed un continuo monitoraggio di un ecosistema fragile ma al tempo stesso prezioso per il nostro territorio”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio sul via libera, da parte della Commissione in sede Legislativa, della Pdl “Istituzione dell’Autorità per le lagune e le zone umide e disposizioni per la salvaguardia della laguna di Orbetello”. Il testo passerà ora al Senato per l’approvazione definitiva in legge.
“Questo risultato è frutto di un articolato lavoro della Commissione Ambiente e di tutti i colleghi. Ringrazio in particolare la vice Ministra Gava, il Presidente Mauro Rotelli ed il relatore del provvedimento Fabrizio Rossi, che ha condiviso con me tutto il percorso legislativo, oltre agli altri proponenti della legge (Francesco Battistoni e Ilaria Fontana) ed i capigruppo che hanno permesso con la loro firma di utilizzare la forma legislativa per la ratifica della legge. Grazie al Consorzio sarà possibile programmare una gestione efficiente della Laguna, prevenire e contrastare con maggiore efficacia le criticità emerse in questi anni a causa dei mutamenti climatici ed utilizzare le risorse naturali compatibilmente con lo sviluppo sostenibile locale”: conclude Marco Simiani.
“Lo sblocco della procedura Via da parte della Conferenza dei Servizi per il centro di stoccaggio dei cosiddetti ‘gessi rossi’ è un’ottima notizia: la concertazione virtuosa guidata dalla Regione Toscana potrà coniugare attività produttiva dello stabilimento chimico Venator di Scarlino e salvaguardia dell’ambiente. E’ ora però necessario Intervenire a livello comunitario per estendere i dazi sul Biossido di Titanio importato dalla Cina per almeno 5 anni e garantire la Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori dell’azienda fino a una reale ed efficace azione delle procedure antidumping”. Lo chiede al governo il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente, attraverso un ordine del giorno al Ddl Lavoro in discussione a Montecitorio.
“La Venator - conclude Simiani - è un polo chimico fondamentale e irrinunciabile per l'economia della provincia di Grosseto e della regione Toscana, oggi in crisi soprattutto a seguito del calo di richiesta mondiale di TiO2 causata della concorrenza sleale delle aziende produttrici dei Paesi asiatici. L’Europa ha finalmente riconosciuto questa pratica illecita ma i dazi, appena introdotti, avranno bisogno di tempo per essere efficaci. E' quindi necessario dilatarli per almeno 5 anni e assicurare contestualmente una tempistica adeguata agli ammortizzatori sociali che coinvolgono tutti i lavoratori (oggi a zero ore) e che termineranno il prossimo mese di gennaio. Dopo che la destra ha impedito la discussione della maggior parte degli emendamenti presentati in Aula dalle opposizioni, facciamo appello ai parlamentari di maggioranza del territorio affinchè sottoscrivano e sostengano questo mio atto di indirizzo fondamentale per garantire un futuro allo stabilimento di Scarlino ed a tutti i suoi lavoratori”.