20/11/2024 - 14:37

“Esprimo grande amarezza e delusione per la bocciatura di due emendamenti a mia prima firma che andavano nella direzione di assoluto buon senso, correttezza e giustizia. Avevamo semplicemente chiesto di punire i malviventi che entrano dentro casa tua, ti derubano e in più ti uccidono anche il cane o il gatto. Nello specifico avevamo chiesto di aumentare la pena di un terzo per il malvivente che commette un atto del genere, oltretutto di una crudeltà gratuita, come recentemente testimoniato da due tragici fatti di cronaca, che hanno suscitato una grande ondata di emozione collettiva.

Un emendamento a costo zero per lo Stato e di assoluto buon senso. Che ne pensa la presidente Meloni che ama molto il suo gatto? È d’accordo?”. Lo ha detto intervenendo in aula sul PDL reati contro gli animali Patrizia Prestipino Deputata Pd nonché garante dei diritti degli animali di Roma Capitale.

“Con l’altro emendamento bocciato - ha proseguito Prestipino - avevamo chiesto di punire chi rapisce un animale domestico. Già a luglio avevo scritto una lettera al prefetto di Roma in qualità di di garante per la tutela degli animali di Roma Capitale per chiedere una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine sul furto di animali domestici, in casa o per strada. Abbiamo visto che ci sono dei veri e propri racket sul furto di animali domestici, che spesso non vengono neanche ritrovati oppure vengono ritrovati all’estero, malnutriti e maltrattati. Se non viene addirittura chiesto un riscatto”.

“La destra ancora una volta ha mostrato una totale insensibilità nei confronti di reati odiosi come quelli contro gli animali domestici, noncurante del numero sempre piu crescente di persone che ritiene che la violenza contro gli animali sia da sanzionare con pene chiare e certe, quelle che la destra oggi compatta ci ha negato”, ha concluso Patrizia Prestipino.

22/10/2024 - 13:10

“In Italia l’urbanistica è morta. Forse lo è in assoluto. L’urbanistica è organizzazione dello spazio fisico secondo principi che rispondono ad una visione della vita. Persa la visione. Ogni visione, l’urbanistica è morta. Galleggiamo tra relitti di slogan, falsità, illusioni, conformismo verbale. Il piano casa è diventato sinonimo di speculazione edilizia. In venti anni non ha prodotto mezza casa popolare”. Lo ha detto il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut, durante il convegno “Pro­get­to di fu­tu­ro: in qua­li cit­tà e ter­ri­to­ri vo­glia­mo vi­ve­re?”, che si è svolto alla Camera dei Deputati.

“La rigenerazione urbana ha spiegato l’ex sottosegretario all’Ambiente - è un trucchetto per fare edifici più belli nelle zone già pregiate dove il metro quadro ha valori stellari e può reggere i costi più alti delle innovazioni. Le città sono diventate e diventeranno in Italia luoghi infernali con gironi più crudeli laddove la povertà sociale e territoriale appare indomabile”.

“L’unico modo per dare sostanza a tante parole come ‘rigenerazione’, ‘sostenibilità’, ‘accessibilità’, ‘prossimità’, che oggi sono diventate vuote omelie - continua Morassut - è affrontare il nodo della fiscalità urbana. Chi ci mette le risorse per fare città più belle? Come finanzi l’edilizia sociale e dove la fai? Come finanzi il trasporto pubblico? Come mantieni lo spazio pubblico? Parliamo di sussidiarietà. Che non è una poesia. È lotta sociale. Equilibrio sociale. Tra soggetti diversi e classi  diverse. Con interessi diversi che lo stato e le leggi devono regolare”.

“Diciamola chiara: il Italia - spiega ancora il deputato dem - gli oneri per le obbligazioni pubbliche delle trasformazioni territoriali arriva a mala pena al 5% del valore. In Europa oscilla tra il 20 e il 50. Qui le opere  pubbliche le fa praticamente solo il pubblico. Quando può. In secondo luogo la rigenerazione urbana: in Italia, ha un carattere edilizio, puntuale. Invece deve essere un’azione integrata di comparti e pezzi di città e per farlo ci vogliono efficaci politiche incentivanti. Ma qui si dà il premietto di cubatura sul palazzetto. Come i piani casa che dal 94 si sono spammati in tutto il paese. Facciamo una legge seria, moderna, sul governo del territorio (che è cosa diversa e più ampia della rigenerazione urbana) che tolga di mezzo il vecchiume della 1150 del 42 ma ne conservi  la filosofia di visone generale”.

“Purtroppo - conclude Morassut - sono discussioni che il sistema politico italiano e anche l’impresa italiana non sanno fare. Perché sono malati di miopia cronica. Si guarda la normetta, il ‘particulare’. Viva Guicciardini e abbasso Machiavelli, si potrebbe dire. Alla Camera una Pdl del Pd c’è. Se ne discuta. È una legge complessiva. C’è una proposta dell’Inu. Se ne discuta. Non facciamo più opera lirica, per favore”.

01/10/2024 - 16:49

“Non ci sorprende più la volontà del governo di negare la discussione politica in merito ad uno strumento fondamentale per la lotta contro la povertà come è il salario minimo. Il governo preferisce la lotta ai poveri, perché pensa che la povertà sia una colpa”. Lo dichiara il deputato dem Emiliano Fossi, intervenendo in Aula durante la discussione del ddl Lavoro.
“Così – continua il parlamentare - ci si scaglia contro le donne, i giovani e gli stranieri: per voi le donne non devono lavorare o svolgere solo lavori umili, i ragazzi è bene che stiano a casa per etichettarli 'fannulloni' e i migranti dovrebbero rimanere nel loro paese”. “Il Pd continuerà la sua battaglia di civiltà per il salario minimo qui in Aula e nelle piazze”, conclude Fossi.

01/10/2024 - 16:17

“Mentre oggi la destra boccia l’emendamento sul salario minimo, si infittiscono due misteri che hanno caratterizzato questa legislatura: il primo è quello della delega al governo sulla questione salariale. La maggioranza si era presa sei mesi di tempo per formulare una proposta, ne sono passati dieci e di quella proposta non vi è traccia. Poi c’è un altro un altro mistero: noi qui oggi parliamo del collegato al Lavoro ed anche questa volta non sappiamo che fine abbia fatto la ministra del Lavoro purtroppo  assente. Noi qui parliamo di italiani che nonostante abbiano un lavoro tornano a casa e sono poveri. Oggi votando contro il salario minimo non si fa un torto al Pd o alle opposizioni, ma 4 milioni di lavoratrici e lavoratori”.

Così il deputato dem, Marco Sarracino, responsabile nazionale Coesione, Sud e aree interne del Pd, intervenendo in Aula.

27/09/2024 - 10:40

“E’ utile ricordare al presidente Rizzetto che le opposizioni in Commissione Lavoro  hanno marciato insieme per dieci mesi nel contrasto al Ddl Lavoro, adesso in Aula dopo inspiegabili rinvii da parte del Governo, presentando numerosi emendamenti di merito, di cui dieci firmati unitariamente da Pd, Avs e M5S. La nostra elaborazione comune va avanti da più di un anno e su tutte le battaglie in Commissione abbiamo sempre tenuto in vita una trama unitaria. Tra le proposte al Collegato lavoro non c’è solo il salario minimo che abbiamo ripresentato e che discuteremo martedì in Aula, ma anche il rafforzamento del divieto di dimissioni in bianco, su cui viene messo in campo un’inaccettabile colpo di spugna, il no alla liberalizzazione indiscriminata del lavoro in somministrazione, la limitazione dei contratti a termine, il rafforzamento delle politiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Lo dichiarano i deputati della Commissione Lavoro, Arturo Scotto (capogruppo Pd), Davide Aiello (vicecapogruppo M5S) e Franco Mari (capogruppo Avs).

“Un diverso orientamento nella gestione dell’Aula nella giornata di ieri - aggiungono - non cambia la sostanza politica. Resta l’obiettivo di  continuare a contrastare insieme le scelte del Governo che anche in questo provvedimento decide di allargare la precarizzazione del mondo del lavoro e di non dare alcuna risposta sui salari. Ai colleghi della destra consigliamo di guardare in casa propria, al fatto che per l’ennesima volta hanno consentito al Governo di calpestare le prerogative della Commissione e del Parlamento. Diano piuttosto risposte politiche - concludono - alle questioni poste dalle opposizioni. Il resto sono chiacchiere”.

19/09/2024 - 14:52

“Non vasi da riempire ma sorgenti da far sgorgare o fiaccole da accendere in base che lo dica la Montessori o Plutarco. È questa la frase inflazionata che si usa sempre ogni volta che si vuole dare una parvenza di intento pedagogico positivo ad un provvedimento che interviene sulla vita scolastica.
A me sembra che l’approccio di questo provvedimento a conti fatti sia più quello di mettere un’etichetta sui vasi in base a come e quanto si muove l’acqua al loro interno e poi scegliere arbitrariamente con un colpo di legge dove mettere una diga o dove spegnere una fiaccola.
Ci sono tanti problemi di metodo e di merito che discuteremo all’interno di questo provvedimento nella fase emendativa e penso che ci chiariremo meglio. Ma chi ci ascolta a casa dovrebbe riflettere durante tutta questa discussione su quale dei due approcci e quale delle due idee di scuola che si scontreranno oggi in aula corrisponde meglio a quella frase della Montessori o di Plutarco che fosse”. Lo ha detto la Deputata del PD Rachele scarpa intervenendo in aula sul DDL di valutazione degli studenti.

07/08/2024 - 13:13

La Casa Circondariale di Modena potrebbe ricevere adeguate risorse per fronteggiare le criticità strutturali. La decisione è conseguente dell’approvazione all'unanimità di un ordine del giorno al decreto Carceri presentato dal deputato del Pd e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari. Ulteriori misure potrebbero riguardare ulteriori criticità del carcere di Modena: dal sovraffollamento al rafforzamento del personale di servizio, alla realizzazione di interventi di manutenzione e di ristrutturazione dell’istituto penitenziario.

“Anche a fronte dell’approvazione dell’ordine del giorno - spiega Stefano Vaccari - che fa seguito anche ad una interrogazione presentata insieme alla collega Maria Cecilia Guerra, non posso non esprimere un giudizio negativo sul Decreto Carceri che evita accuratamente di affrontare sistematicamente le problematiche in atto e conosciute da tempo, a cominciare dal dramma dei suicidi che aumentano a dismisura e che hanno raggiunto il numero record di 64 dall’inizio dell’anno. Un suicidio ogni tre giorni. Di fronte a questo dramma - conclude il deputato democratico - il decreto è solo fuffa e a nulla sono valsi gli appelli di sindacati, operatori, mondo sociale ed ecclesiastico, ed autorevolmente anche dal Presidente Sergio Mattarella e dal presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, perché ben altre fossero le misure da adottare per riportare in una situazione di dignità le carceri italiane e per consentire ai detenuti di poter vivere il periodo della pena al fine di ritrovare quell’equilibrio precedentemente perduto e poter di nuovo riaffrontare, in maniera diversa, il corso della vita”.

19/07/2024 - 14:41

“Benvenuti nella giungla delle case. Con l'approvazione del 'condono Casa' si abbandonano le speranze di rilancio dell'edilizia sociale e della soluzione dei problemi per il sostegno degli alloggi agli studenti e alle famiglie sotto sfratto. In compenso si strizza l'occhio alla rendita immobiliare e al mercato senza regole con la possibilità per le persone più ricche di fare quello che vogliono della loro abitazione”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Gian Antonio Girelli dopo l'approvazione in Aula del Dl Salva Casa.

“Il decreto – fa notare Girelli - contiene solo misure metriche, al limite dell'invivibile, che permettono di vivere in scatole di 20 metri quadrati servizi igienici compresi. Così mentre i ricchi possono ingrandirsi l'immobile a loro piacimento, le famiglie meno abbienti sono costrette a vivere secondo il modello asiatico dei tuguri. Il governo con il suo populismo lascia come eredità la ricchezza urbanistica per pochi”.

19/07/2024 - 13:48

Con 59 questioni di fiducia sviliti ruolo Parlamento e  rapporti tra maggioranza e opposizione.

“Con il vero è proprio record di voti di fiducia da parte del governo Meloni, corriamo il rischio di svilire il ruolo del Parlamento, di svilire i rapporti tra maggioranza e opposizione. Lo strumento della fiducia dovrebbe essere un fattore straordinario da usare in occasione eccezionali, se diventa la regola è evidente che non c'è più il ruolo per il Parlamento e per i parlamentari, non solo di opposizione ma anche di maggioranza. Questo è un ulteriore elemento di spostamento del potere dal Parlamento verso Palazzo Chigi”.  Così il deputato dem Federico Fornaro, della presidenza del Gruppo Pd, a margine delle dichiarazioni di voto finali al dl Casa, intervistato sul sito web dei deputati Pd.

“Questo – conclude Fornaro – denota una contraddizione: hanno sempre detto che loro sono stati eletti dal popolo e non erano un governo tecnico e che erano una maggioranza coesa. Sono tanto coesi che devono mettere la fiducia perché altrimenti rischierebbero su una serie di emendamenti non tanto dell'opposizione, ma degli stessi parlamentari di maggioranza”.

19/07/2024 - 11:08

"In questo decreto non c'è la tutela della casa ma la salvezza dei furbi e dei potenti. Nessuna norma di rilancio dell'edilizia sociale, di sostegno agli alloggi per gli studenti e di risoluzione del dramma delle famiglie sotto sfratto a cui avete tolto l'assegno per la morosità incolpevole. Solo norme per rimettere in moto il mostro del abusivismo, del 'fai come ti pare', dell'insulto al territorio e del premio alla rendita immobiliare e del mercato senza regole”. Lo dichiara il deputato dem Roberto Morassut, intervenendo in Aula per dichiarare il voto contrario del Pd al Dl Salva Casa.

“La solita destra populista – continua Morassut - che non ha idea di cosa vuole dire essere comunità e vivere in un contesto di regole condivise di civiltà. Parlavate di piccole sanatorie e invece avete fatto un big bang di condoni, avete preso a cannonate il sistema edilizio e urbanistico vigente, non per innovarlo, ma solo per distruggerlo. Volete far vivere le persone in piccole scatolette chiuse senza spazio vitale, in sottotetti e in cantine come piccioni e topi. Con l'autonomia differenziata e questo provvedimento si aprono le porte all'entropia urbanistica: ecco a voi le città e le periferie del Terzo Mondo fatte dal vostro populismo urbanistico”.

18/07/2024 - 21:29

"Il decreto legge su edilizia e urbanistica del governo non è "il piano casa" di cui ci sarebbe tanto bisogno, nessuno si illuda. È un piano per il mercato e non per il diritto all'abitare negato, di fatto, a famiglie con poche risorse economiche, a studenti fuori sede, alle persone in difficoltà.
La crisi degli alloggi può aspettare. Gli studenti possono continuare a stare nelle tende: al governo non interessa.
Dopo avere abolito il fondo per il contributo all'affitto e per la morosità incolpevole, cioè per chi si ritrova di punto in bianco senza un reddito, ora il governo pensa che sia urgente far diventare "case" i garage, gli scantinati, i sottotetti: 20 metri quadri perché sia abitabile da una persona, 28 per due persone. Vorremmo vedere loro a vivere in uno scantinato di 20 metri quadri spacciato per appartamento.
Il diritto all'abitare è un diritto fondamentale, previsto anche dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948, ma questo governo ha altre priorità". Lo ha dichiarato oggi nell'aula di Montecitorio, Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

17/07/2024 - 13:26

“Eravamo e restiamo convinti che le priorità che riguardano la casa siano quelle di dare risposte alla carenza di alloggi in affitto a famiglie, lavoratori e studenti. Ma con questo decreto, il governo vuole solo sostenere la rendita immobiliare. Prima delle elezioni parlavano di sanare parziali irregolarità strizzando gli occhi ai cittadini ma ciò che abbiamo davanti non è una semplificazione ma un aggiramento del termine 'condono' per vendere oggetti oggi impresentabili e favorire speculazioni immobiliari”. Lo dichiara il deputato dem Virginio Merola, Capogruppo Pd in Commissione Finanze intervenendo in Aula nella discussione generale sul Dl Salva Casa.
“In quella che chiamate 'semplificazione' – continua Merola - l'interesse particolare prevale su quello generale dei cittadini perché con un intervento centralistico ci si rivolge direttamente all'interesse del singolo. Sui cambi d'uso l'esecutivo vuole colpire l'autonomia dei Comuni e la pianificazione come strumento di governo delle trasformazioni urbanistiche”.

17/07/2024 - 13:18

“Con il Salva casa Salvini fa un grande favore alla rendita immobiliare, creando una deregulation totale. Monolocali che diventano loculi abitabili, possibilità di sanatoria senza dover dimostrare la doppia conformità delle opere difformi realizzate. Insomma una gran confusione, sanatorie a go go e nessuna risposta concreta ai veri problemi della casa come gli alloggi per studenti, famiglie che hanno difficoltà a trovare case dignitose a costi sostenibili. Il Partito Democratico ha presentato emendamenti specifici su temi di stretta attualità per garantire il diritto alla casa, realizzare un piano straordinario di edilizia residenziale pubblica, limitare la crescita esponenziale nelle città dei B&B, contrastare il caro affitti, aumentare l’offerta di alloggi per gli universitari fuorisede e sostenere i giovani per l’acquisto della prima casa. Il nostro obiettivo è approvare una legge organica che contrasti anche il consumo di suolo, il decoro delle città e dia le giuste risorse ai Comuni per migliorare le politiche abitative. Ma a questa maggioranza e al ministro Salvini tutto questo non interessa visto che sono stati bocciati tutti i nostri emendamenti. Questo decreto poteva essere l’occasione giusta per introdurre un sistema sostenibile di incentivi; anche perché come vediamo in questi giorni, se rallenta il settore edile (affossato definitivamente dal Governo Meloni che ha tolto ogni sostegno fiscale), il Pil italiano crolla. E nonostante le rassicurazioni del Ministro Giorgetti niente è stato fatto. Ogni speranza è stata disattesa". Lo ha detto in Aula il capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, Marco Simiani, intervenuto sul dl salva - casa.

16/07/2024 - 17:54

“Siamo di fronte ad una deregulation totale. Deroghe alle dimensioni minime degli alloggi, alle altezze per i locali abitabili; ad oggi la dimensione minima è 2,70 m, con il “salva casa” viene ridotta a 2,40. I monolocali vengono ridotti a 20 m quadri per l’abitabilità di una persona e a 28 m quadri per quella di due, quindi secondo Salvini evidentemente 20 × 2 fa 28.
Deroghe alle distanze dai confini, mancanza di rispetto della dotazione di standard e infine l’eliminazione della doppia conformità, una delle norme più gravi che hanno appena approvato consentendo di fatto costruzioni di volumi nuovi in aggiunta, di edifici totalmente diversi e collocati in modo diverso, di edifici che violano le norme vigenti in materia antisismica. Tutti interventi per i quali sarebbe previsto un nuovo permesso per costruire.
Una deregulation totale, un favore alla rendita immobiliare e nessuna risposta ai problemi veri quelli della casa, degli affitti brevi, degli alloggi per gli studenti.  La destra ha mostrato il suo vero volto addirittura peggio dei condoni di berlusconiana memoria”.

Lo ha detto la capogruppo PD Chiara Braga intervistata da Radio radicale a margine della commissione Ambiente di Montecitorio.

16/07/2024 - 14:42

Decidendo di non approvare nessun emendamento per chiarire le divergenze interpretative su altezze e ristrutturazioni il governo ha sferrato un pugno in faccia a Milano. Le responsabilità sono chiare: la Lega, con il suo ministro Salvini ha voluto il decreto. La Lega ha seguito in commissione il decreto con il viceministro Morelli. Nessuno dei due si è mosso per ascoltare e rappresentare le esigenze della città. Il resto dei partiti di maggioranza si sono accodati.

Serviva fissare in modo inequivocabile l’interpretazione delle leggi urbanistiche utilizzata a Milano in coerenza con l’impianto della legislazione lombarda. Con la decisione di oggi si è deciso di generare confusione, facendo prevalere una strumentalizzazione politica sulla necessità di sgombrare il campo dalle incertezze.

A Milano in questi anni l’amministrazione e i privati hanno proceduto attenendosi scrupolosamente alla legge e senza illeciti, aderendo a soluzioni condivise dal giudice amministrativo e coerenti con la tendenza legislativa volta a favorire la rigenerazione urbana. Ma a questo punto serviva una norma nazionale che superasse le incertezze e difendesse il buon lavoro fatto.

La maggioranza è stata incapace di decidere, nonostante ci fosse una proposta prospetta da ANCI e sostenuta sia da alcuni parlamentari di maggioranza che dal PD.

A fare le spese di questo mancato intervento governativo, motivato più da un intento partigiano che dall’esigenza di governare le questioni insorte, saranno anche gli operatori economici della città che a fronte di un quadro normativo confuso orienteranno altrove i propri investimenti. Milano rischia il declino economico. Insieme alla nostra città, ci perde l’Italia perché gli investimenti a Milano hanno in questi anni fatto da traino per l’economia del nostro paese”. Così in una nota la deputata democratica, Lia Quartapelle.

Pagine