“Nel decreto Infrastrutture il Governo Meloni dimentica completamente la Toscana: nessuna risorsa per la Tirrenica, per la Due Mari, per l’Auto Palio Siena - Firenze, solo per fare alcuni esempi significativi. Questo provvedimento poteva rappresentare uno strumento per promuovere la mobilità pubblica e privata, modernizzare i collegamenti viari e risolvere le criticità delle linee ferroviarie locali e garantire migliori prestazioni per il Tpl nelle aree marginali: nulla però è stato fatto. Purtroppo con questa destra si va di male in peggio: con il decreto è stato infatti sancito che alle opere come l’Interporto di Livorno, a cui sono stati sottratti centinaia di milioni di euro, non verrà restituito niente e che per i collegamenti fondamentali per il territorio, già praticamente cantierabili come per lo Svincolo di Scandicci tra la A1 e la Fi -Pi - Li, i ritardi aumenteranno. Ancora una volta la regione viene mortificata, i cittadini abbandonati e le imprese trascurate”: è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana, Emiliano Fossi.
“L’ordine del giorno a mia firma che chiedeva di velocizzare l’iter di realizzazione del nuovo svincolo di Scandicci per collegare l’A1 con la Fi-Pi-Li, è stato inspiegabilmente modificato dal Governo con una riformulazione che non dà alcuna certezza su tempi e risorse, che potrebbero essere in parte a carico di Autostrade”. Lo dichiara la vicepresidente dei deputati Pd, Simona Bonafè. “Il nuovo svincolo di Scandicci - aggiunge la democratica- è un’infrastruttura strategica, utile a diversificare i flussi di traffico e garantire sicurezza e vivibilità a quel tratto viario, ma anche necessaria per la competitività di un intero territorio a forte vocazione industriale. E’ stata definita da mesi la non assoggettabilità alla procedura di Via. I ritardi accumulati sono però enormi: siamo passati infatti dalla previsione di fine lavori da novembre 2026 ad almeno fine 2028 e le ricadute sul territorio sono pesantissime. Sarebbe ora fondamentale - conclude - garantire un’accelerazione dell'iter permettendo la redazione del progetto esecutivo, con la successiva e conseguente procedura di affidamento dei lavori”.
"Il provvedimento in esame poteva essere lo strumento per risolvere molti problemi ed invece è l’ennesimo spot di Salvini, un carrozzone vuoto del Governo Meloni. Non risolve alcuna delle priorità del Paese. Un decreto che in realtà si è via via tramutato in un vero e proprio assalto alla diligenza per ottenere risorse per alcuni territori vicini alla destra. Da questo punto di vista, abbiamo potuto misurare bene il nervosismo di una maggioranza dove la Lega l’ha fatta da padrona, mettendo sia FdI che Forza Italia all’angolo e razziando il massimo delle risorse possibili per i propri interessi di bottega. Il Pd aveva presentato moltissimi emendamenti che riguardavano le carenze infrastrutturali ed il trasporto pubblico locale di tutta Italia; come ad esempio la Tirrenica per il Lazio e la Toscana ed in particolare il primo lotto già cantierabile; il rafforzamento per l’autorità di Bacino del Po; l’interporto di Termini Imerese; finanziamento per il fondo nazionale del trasporto pubblico locale; risorse aggiuntive per le metropolitane di Roma; maggiori finanziamenti per il trasporto aereo della Sicilia; nuove risorse per i collegamenti insulari e la ristorazione del carcere di Sollecciano. Nessuno di questi emendamenti che avrebbero aiutato e migliorato i trasporti in Italia è stato approvato. Nel mentre il Governo Meloni fa cassa sui pedaggi autostradali; il piano Mattei rimane una scatola vuota e anzi si fa cassa sul fondo clima; il Ponte sullo Stretto, dopo lo stop della commissione VIA che ha emanato 239 prescrizioni, ha deciso di procedere per fasi costruttive mettendo a rischio tutto il territorio dello stretto di Messina. Un vero e proprio flop". Lo ha detto in Aula Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente di Montecitorio, dichiarando il voto contrario del gruppo Pd al dl Infrastrutture.
“Il Si’ convinto dell’Aula di Montecitorio alla creazione di un Museo a Viareggio per la memoria delle vittime della strage ferroviaria del 2009 e per la promozione della sicurezza ferroviaria è atto significativo sostenuto da maggioranza ed opposizione che da’ un mandato preciso al governo a 15 anni dalla tragedia”.
Lo dichiara il deputato dem e segretario del Pd della Toscana, Emiliano Fossi, sul suo ordine del giorno al decreto Infrastrutture approvato alla Camera.
“La struttura museale - aggiunge - sarà gestita da una apposita Fondazione e sottoposta alla vigilanza del Ministero della Cultura con molteplici finalità: diffondere la conoscenza delle cause e conseguenze dell'incidente, rendere omaggio alle vittime e alle loro famiglie, promuovere buone pratiche e la ricerca per migliorare la sicurezza ferroviaria, monitorare la sicurezza del sistema ferroviario nazionale, identificare le aree di maggiore criticità e proporre soluzioni, promuovere attività didattiche e organizzare manifestazioni, convegni, mostre e altri eventi sui temi della sicurezza ferroviaria. Siamo soddisfatti di questo risultato. Da mesi - conclude - giace alla Camera una proposta di legge Pd con questi contenuti a prima firma del deputato Simiani, adesso spetta al governo concretizzare in tempi brevi e certi il mandato del Parlamento”.
“Con questo decreto si passa da un’idea di ‘contratto di programma’ a quello di un infinito programma di contratti tra pezzi di Paese, di Istituzioni, di maggioranza, che contrattano con il governo. Un metodo che riteniamo sbagliato per gli interessi dell’Italia. Non possiamo fare finta di nulla sull’emergenza trasporti che stanno vivendo milioni di cittadini italiani, lavoratori, pendolari, famiglie, turisti. Non abbiamo tutti la fortuna del ministro Salvini. Non tutti siamo capaci di prendere in tempo l’unico aereo quando tutti gli atri non decollano. Siamo in una emergenza continua e non possiamo sempre sentirci rispondere con gli alibi dell’incidente, del bug, c’è un problema molto più grave e profondo. Noi non abbiamo fatto polemiche strumentali. Abbiamo chiesto al ministro Salvini di venire e riferire in Parlamento, ad esempio sul vergognoso blocco della linea Sapri-Battipaglia che ha diviso in due il Paese. Ma se l’opposizione chiede un confronto per risolvere i problemi, il governo non può scappare dalla realtà. Se c’era un decreto utile e urgente era quello per intervenire sulla straordinaria crisi del trasporto pubblico. Lo scorso 18 luglio c’è stato uno sciopero di quattro ore e tutte le sigle sindacali hanno indicato per il 9 settembre un nuovo sciopero di otto ore per il rinnovo di tutti i contratti degli autoferrotranviari. Ma mentre l’Europa va nella direzione di investire di più nel trasporto pubblico locale per garantire un servizio sempre più efficiente e rispettoso dell’ambiente, noi stiamo invece scivolando nel Far West di una mobilità ogni giorno più insostenibile”.
Così il deputato democratico e vicepresidente della commissione Trasporti, Andrea Casu, intervenendo in discussione generale sul Dl Infrastrutture.
“Si tratta dell’ennesimo decreto legge da convertire in fretta e furia. Uno strumento normativo sbagliato, che calpesta questo Parlamento, senza che vi sia alcuna traccia dei requisiti di necessità e urgenza.
Eppure anche questa volta verrà posta la questione di fiducia. E’ un testo minestrone dove c’è di tutto. Certo infrastrutture, commissari, Ponte sullo Stretto, bonifiche, ma anche cose che non c’entrano nulla: sport, modifiche al codice di procedura penale, ma anche soldi del Fondo Italiano per il Clima che vengono reindirizzati sul Piano Mattei, la famosa scatola vuota che si sta riempiendo di ambiguità e confusione. Ma una delle cose più gravi presenti in questo decreto sono le deroghe per procedere, in barba ad ogni principio di trasparenza, di democrazia, ma anche di buon senso e logica, nell’avanzamento dello scandaloso Ponte sullo Stretto”.
Così la deputata democratica Eleonora Evi, intervenendo in discussione generale nell’Aula di Montecitorio sul Decreto Infrastrutture.
“Tutti gli emendamenti che riguardavano la provincia di Grosseto presentati al Decreto Infrastrutture sono stati bocciati dalla destra: dalle risorse per il completamento della Tirrenica (sia dell’intera tratta che per il primo lotto già cantierabile) alla bonifica dell’area Ex Sitoco di Orbetello, fino alla messa in sicurezza della strada statale 439 Sarzanese – Valdera, nel comune di Massa Marittima”: è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione ambiente di Montecitorio Marco Simiani sulle votazioni svolte oggi, giovedì 25 luglio, alla Camera dei Deputati.
“Dopo i continui ritardi da parte del Ministero dell’Ambiente per l’approvazione della proposta di legge per il Consorzio della Laguna di Orbetello (nonostante la situazione sia attualmente gravissima) ed il mio ordine del giorno al Decreto Liste d’Attesa che avrebbe garantito risorse per lo sviluppo della Scuola di Chirurgia Robotica di Grosseto respinto ieri, arriva per il nostro territorio l’ennesima doccia fredda di un governo ostile e di una maggioranza di destra che tradisce gli elettori”: conclude Marco Simiani
“Il Decreto Infrastrutture in discussione in commissione Ambiente alla Camera è solo un provvedimento marchettificio che non risolve alcuna delle priorità del Paese. Uno strumento normativo disertato dallo stesso governo che infatti delega la presenza ai lavori della commissione a sottosegretari spesso all'oscuro dei fatti di cui si discute. Un decreto che in realtà si è via via tramutato in un vero e proprio assalto alla diligenza per ottenere risorse per alcuni territori vicini alla destra. Da questo punto di vista, abbiamo potuto misurare bene il nervosismo di una maggioranza dove la Lega l’ha fatta da padrona, mettendo sia FdI che Forza Italia all’angolo e razziando il massimo delle risorse possibili per i propri interessi di bottega”.
Così la presidente del Gruppo Pd alla Camera, Chiara Braga, e i deputati dem della commissione Ambiente, Marco Simiani (capogruppo), Sara Ferrari, Augusto Curti ed Eleonora Evi.
"Garantite il regolare avvio ed il pieno svolgimento del prossimo anno scolastico per le tutte gli istituti che da tempo hanno gravi ed irrisolte criticità infrastrutturali": è quanto chiedono i deputati Pd Simona Bonafè e Marco Furfaro nel loro ordine del giorno presentato al Decreto sport e scuola attualmente in discussione a Montecitorio.
"E' evidente come siano necessari, per assicurare la regolarità e l’efficacia della didattica, plessi edilizi scolastici moderni e funzionali. Al contrario il regolare avvio e l’efficace svolgimento dell’anno scolastico potrebbero essere inficiati dalla presenza di infrastrutture fatiscenti o non adeguate. In questi contesto la situazione del Liceo scientifico di Pescia, in provincia di Pistoia, è emblematica. Da oltre due anni la sede è inagibile ed il polo scolastico, vera eccellenza del territorio, è stato costretto ad utilizzare sette immobili differenti (oggi per fortuna ridotti a cinque) per lo svolgimento delle lezioni; con disagi e problemi che tutti possiamo immaginare per studenti, famiglie e docenti. Chiediamo al Ministro Valditara di intervenire stanziando risorse certe e rapide per realizzare una nuova sede": conclude Simona Bonafè.
Dopo il bluff di Salvini la destra sia coerente.
"Finanziare i lotti giá cantierabili della Tirrenica e in particolare il tratto che va da Tarquinia a San Pietro in Palazzi (in Provincia di Livorno)". Lo chiede un emendamento del Pd al dl Infrastrutture, a prima firma Marco Simiani, capogruppo dem in commissione Ambiente della Camera.
"Il provvedimento - conclude Simiani - presenta già norme condivisibili per semplificare il passaggio dei progetti da Anas a Sat e per realizzare opere urgenti per la viabilità nazionale. È quindi l'occasione unica per fare chiarezza sulla volontà della destra di finanziare veramente la Tirrenica che, ad oggi, e nonostante le rassicurazioni del governo Meloni è stata completamente dimenticata dal ministro Salvini. Adesso i colleghi della maggioranza non hanno più scuse, facciamo appello alla loro coerenza affinché sottoscrivano e votino questo emendamento".
"Subito 20 milioni di euro per risolvere alcune gravissime criticità della carcere di Sollicciano a Firenze": questo il contenuto dell'emendamento del Pd presentato al Decreto Infrastrutture e sottoscritto dai deputati dem eletti in Toscana Federico Gianassi, Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Marco Simiani, Arturo Scotto, Marco Furfaro, Laura Boldrini e Christian Di Sanzo.
"La situazione carceraria in Italia è al collasso. Gli interventi messi in campo dal governo sono insufficienti non solo per risolvere o limitare la gravità del problema, ma anche solo per invertire la rotta. Le misure contenute nel DL Carceri costituiscono un’occasione persa. Non c’è più tempo da perdere. Suidici, atti di auolesionismo, carenza degli organici, sovraffollamento, fatiscienza delle strutture.
A Sollicciano, con i lavori fermi da febbraio 2023, la situazione è davvero terribile: la struttura, calda e soffocante d’estate, fredda e umida d’inverno, necessita di interventi immediati e radicali.
Gli sforzi della Regione Toscana sono importanti e utili, ma serve un intervento deciso del governo. Se vogliamo passare dagli slogan ai fatti, il governo deve far ripartire i lavori che sono fermi da un anno e mezzo e assicurare maggiori investimenti economici. Per questo proponiamo subito una misura straordinaria per intervenire sulla struttura", conclude la nota dei deputati Pd.
La destra non ha più scuse
"Abbiamo presentato nuovamente un emendamento che toglie il pedaggio tra il casello di Rosignano - San Pietro in provincia di Livorno almeno fino alla completa realizzazione della strada Tirrenica. Si tratta di una norma di buonsenso che eliminerebbe un’assurda tassa (peraltro anche aumentata con il Governo Meloni) che gli automobilisti sono costretti a pagare per soli tre chilometri". Lo dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera Marco Simiani.
"Siamo convinti della bontà della nostra Iniziativa: Regione Toscana, comunità locali, enti territoriali, esponenti politici di maggioranza ed opposizione si sono infatti espressi contro questa gabella. Speriamo che questa volta, rispetto ai mesi scorsi, la destra appoggi la proposta senza alimentare polemiche sterili. Dal momento che ad oggi la Tirrenica, nonostante le false promesse di Salvini, non è stata finanziata e non esistono tempistiche certe sul suo completamento il pedaggio tra Rosignano e San Pietro va tolto. Basta scuse!", conclude Marco Simiani.
“Il Pd ha presentato una questione pregiudiziale di costituzionalità sul dl Infrastrutture perché riteniamo che il disegno di legge non abbia i requisiti essenziali di necessità e di urgenza che giustificano il ricorso normativo al decreto legge, nulla di 'straordinario' ai sensi dell'articolo 76 della Costituzione. È un provvedimento miscellanea di interventi del tutto inadeguato allo status di decreto legge, mancando il nesso oggettivo o funzionale richiesto dalla Corte Costituzionale: le 6 ben distinte finalità, che coinvolgono 3 ministri differenti, sarebbero dovute essere l'oggetto di 6 distinte proposte di legge ordinarie”. Lo dichiara la deputata dem Sara Ferrari sulla questione di costituzionalità del disegno di legge omnibus sulle infrastrutture, gli investimenti di interesse strategico, per il processo penale e in materia di sport.
“Il decreto riguarda infrastrutture – continua Ferrari - investimenti, processo penale e tesseramento degli sportivi, si va dal ponte sullo Stretto di Messina al personale della Laguna di Venezia, dal finanziamento della Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli allo stoccaggio della CO2, dal polo di ingegneria di Genova al Piano Mattei in Africa, materie che non hanno alcuna coerenza e attinenza tra loro e quindi mancano del requisito costituzionale di omogeneità. Ma solo due tipologie di provvedimenti plurimi sono stati autorizzati alla decretazione dalla Corte costituzionale: quelli di carattere finanziario e quelli per la proroga dei termini legislativi. Non è questo il caso! Continua così da parte del governo un abnorme abuso dell'utilizzo dei decreti urgenti: il numero 66 in meno di due anni, che esautorano il Parlamento, eletto dal popolo per fare le leggi”.
“Mentre nelle carceri italiane si consuma una vera tragedia - che è fatta di suicidi, sovraffollamento, carenza di personale, presidi medici insufficienti, infrastrutture fatiscenti – il governo continua a non decidere e, ancora oggi, non porta in Cdm il tanto annunciato ‘decreto carceri’. Cosa aspetta ancora il ministro Nordio per intervenire?” così la deputata democratica, componente della commissione giustizia della Camera, Michela Di Biase che sottolinea “oggi registriamo il triste record del 45esimo suicidi in carcere dall’inizio dell’anno. La misura è colma, siamo in emergenza umanitaria e l’inerzia del governo non è più accettabile”.
“Un provvedimento approvato di notte perché questa maggioranza e questa destra si vergognano. Si vergognano di aver spaccato l’Italia in due abbandonando di fatto il sud. E lo hanno fatto nella notte pensando e sperando che i cittadini non si accorgano della schifezza che hanno fatto. Hanno approvato una legge di nascosto senza nemmeno un euro, senza fondi per la sanità per le infrastrutture per le scuole. La Meloni si è piegata al disegno della lega e di Salvini. Siamo disgustati ma non finisce qui”. Lo dichiara Stefano Graziano deputato dem.
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