“A che ora si dimette Signorelli?” Lo chiede il capogruppo democratico nella commissione giustizia della camera, Federico Gianassi sottolineando “la gravità del contenuto delle intercettazioni da cui emerge una relazione consolidata tra il portavoce del ministro dell’agricoltura e ambienti della criminalità organizzata. Frasi antisemite e deliranti, rigurgiti di fascismo, sprezzo per le istituzioni, esultanza per l’assoluzione di un boss - aggiunge Gianassi - tutto questo non può passare inosservato. Lollobrigida rimuova immediatamente Signorelli da un incarico che non può più assolvere, la sua presenza al ministero è un disvalore per le nostre istituzioni”.
"La prossima settimana ci sarà un passaggio parlamentare molto importante. In aula voteremo la PdL a mia prima firma che prevede l'istituzione del medico di base alle persone senza dimora. Dopo l'approvazione degli emendamenti all'unanimità in commissione affari sociali, siamo al passo finale di un provvedimento di civiltà che mi rende molto orgoglioso. È stato un percorso lungo, ma essenziale per ridare dignità a decine di migliaia di persone senza dimora. Persone senza casa, senza residenza e quindi senza un pieno diritto alla salute. Un’ingiustizia contro la quale ci siamo battuti da anni senza mollare di un centimetro. Riuscire a riconoscere il medico di base a persone così fragili e in difficoltà così estrema significa riportarli in una condizione di cittadinanza e far percepire che lo Stato sa prendersi cura anche delle marginalità sociali e sa ridare una speranza. Tutto questo però non sarebbe stato possibile senza l'aiuto di associazioni come Avvocato di Strada e senza personalità come il suo Presidente Antonio Mumolo. A lui devo un grazie enorme per aver portato avanti questa battaglia. È un passo di civiltà e un allargamento della sanità pubblica". Lo afferma Marco Furfaro, capogruppo in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale del PD, in un incontro a Prato con alcuni operatori sanitari che si occupano di persone senza dimora.
"La notizia pubblicata da Haaretz e dal New York Times secondo cui il governo di Tel Aviv avrebbe commissionato ad una società specializzata un'operazione basata sulla diffusione di fake news destinata a deputati statunitensi per condizionare le decisioni degli Usa è grave e ci ricorda il modo di agire del protagonista di un'altra guerra in corso: Vladimir Putin.
E' anche così che Netanyahu tenta di screditare chiunque si opponga alla carneficina in corso a Gaza e chieda a gran voce il ripristino della legalità internazionale.
Lo sa bene il Procuratore generale della Corte penale internazionale, Karim Khan, contro cui sono state esercitate enormi pressioni e nei cui confronti si è tentata una massiccia campagna di discredito.
Una strategia che tenta di mistificare la realtà, ma che sta fallendo. Perché si può tentare di distorcere i fatti, ma non li si può nascondere del tutto.
Non si possono nascondere, ad esempio, le stragi di civili, come l'ultima avvenuta questa mattina in una scuola dell'Unrwa nel campo profughi di Nuseirat, bombardata dall'esercito israeliano e in cui sono morte almeno 37 persone tra cui diverse donne e bambini.
Davanti al perseverare del massacro, ha fatto bene il premier spagnolo Pedro Sanchez ad unirsi al processo aperto dal Tribunale internazionale di Giustizia dopo la denuncia del Sudafrica contro Israele per genocidio. Dopo aver riconosciuto lo Stato di Palestina, insieme all'Irlanda, alla Norvegia e alla Slovenia a cui, pare, seguirà anche la Slovacchia - Paesi che si aggiungono ad altri 140 Stati che lo hanno fatto in precedenza - Sanchez fa un altro passo coerente con la pretesa che si ripristinino il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale. Il governo italiano è il grande assente, non pervenuto, con una posizione di astensione alle Nazioni Unite che ne riflette il totale immobilismo politico.
Bisogna invece fare pressione affinché entrambe le parti accettino il cessate il fuoco, bisogna fermare la carneficina del popolo palestinese, pretendere il rilascio degli ostaggi israeliani e riconoscere lo Stato di Palestina". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Prendersi cura dell’ambiente significa puntare senza indugi sulla qualità e sulla sostenibilità dello sviluppo e sulla giustizia sociale. Gli effetti devastanti dei mutamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. Eppure la destra, in Italia e in Europa, continua negare, fin dai tempi dell'Accordo di Parigi del 2015, ideale prosecuzione del cammino intrapreso con il Protocollo di Kyoto del 1997, la necessità di adottare misure concrete per limitare la crescita della temperatura media globale sulla superficie delle terre emerse e degli oceani ben al di sotto dei 2 gradi centigradi entro la fine del secolo. La destra si muove contro, agita spettri inesistenti, accusa l’Europa per distruggerla, rinvia decisioni ineludibili agitando il conflitto sociale. Si tratta invece di accompagnare famiglie ed imprese nella transizione ecologica senza che siano loro a pagare il lascito di scelte sbagliate che ci hanno portato sull'orlo del precipizio”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Ambiente e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari., in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente.
“E se pensiamo alla salvezza della Terra e alla cura dell'ambiente - aggiunge - non possiamo che sostenere il protagonismo degli agricoltori, motore indispensabile del cambiamento. Dal loro impegno a presidio del territorio, anche quello più lontano dalle città, dalle loro modalità di coltivazione e produzione, dalla loro fatica giornaliera, spesso non riconosciuta con il giusto prezzo, dipende la qualità della vita delle nostre comunità, il futuro del pianeta e dell’alimentazione prima di tutto. Si tratta di agire scegliendo il prossimo 8-9 giugno le forze politiche europeiste e che hanno al centro delle loro proposte questi temi come il Partito Democratico”.
"Congratulazioni a Claudia Sheinbaum, prima donna a diventare presidente del Messico. Femminista, ambientalista, progressista a favore della pace e della giustizia sociale, auspichiamo che Sheinbaum porti la storia del Messico verso uno sviluppo equo, sostenibile e solidale. Ex sindaca di Città del Messico, lascia il testimone a un'altra donna di sinistra, Clara Brugada. La coalizione vince anche in Chiapas, Morelos, Puebla, Tabasco, Veracruz e Yucatán. E' un bel giorno per il Messico e per chi crede nelle leadership delle donne femministe". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Cento anni fa, Giacomo Matteotti denunciava alla Camera le violenze e i brogli commessi dal partito fascista per vincere le elezioni. Questo atto di coraggio, compiuto con determinazione e grande senso di giustizia, gli costerà la vita. L'Italia ha conosciuto il prezzo della libertà e della democrazia, conquistate attraverso il sacrificio di uomini come Matteotti. Il suo esempio ci ricorda l'importanza di vigilare continuamente per proteggere i valori democratici e i diritti civili. La memoria di Giacomo Matteotti ci ispiri a costruire una società più giusta e libera, in cui i valori democratici siano sempre rispettati e tutelati”: è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani, a margine della Giornata celebrativa per i cento anni della morte di Giacomo Matteotti svolta oggi, giovedì 30 maggio, nell’Aula di Montecitorio.
"Il gesto del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che oggi ha esposto la bandiera della Palestina dal balcone della sede del Comune, è, di fatto, un appello per la pace, in perfetta continuità con la tradizione bolognese.
Quella bandiera rappresenta tutto un popolo a cui da decenni viene negato il diritto all'autodeterminazione e che a Gaza è colpito da attacchi militari indiscriminati ormai da 8 mesi. Ed è un omaggio ai civili che stanno morendo sotto le bombe dell'esercito israeliano, oltre che di fame e malattie. Sono ormai più di 36mila le vittime dell'offensiva che Netanyahu ha voluto in risposta al terribile attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre. Da mesi l'azione del governo israeliano è andata ben oltre l'autodifesa. E questo è sotto gli occhi di tutti ed è documentato negli atti della Corte penale internazionale e della Corte di giustizia internazionale. Quella bandiera è lì a ricordarci che dobbiamo pretendere il cessate il fuoco immediato, il ripristino del diritto internazionale e il riconoscimento dello stato di Palestina.
Per queste ragioni la scelta del sindaco Lepore merita supporto e apprezzamento. Auspico che il suo esempio venga seguito da tanti altri sindaci e sindache d'Italia". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Serracchiani, Gianassi, Bazoli e Verini: siamo al baratto, ddl è il prezzo che Meloni paga per tenuta governo
“Il disegno di legge Costituzionale sulla riforma delle carriere è un duro colpo all’autonomia e all’indipendenza della magistratura. Dopo il premierato e l’autonomia differenziata, il ddl Nordio è il prezzo che la Meloni paga a Forza Italia per la tenuta del governo. Siamo all’ennesimo baratto: la Costituzione viene sfregiata e sacrificata per un patto di potere” è dura la reazione del Partito democratico alla riforma costituzionale approvata oggi dal Consiglio dei ministri. La responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani e i capigruppo nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato, Federico Gianassi e Alfredo Bazoli, e dell’antimafia Walter Verini aggiungono: “il ddl Nordio non risolve i problemi della giustizia, anzi li aggrava perché indebolisce la magistratura compromettendone autonomia e indipendenza. La separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e magistrati requirenti – sottolineano i dem - non è necessaria, poiché la separazione delle funzioni esiste già. La separazione delle carriere rischia invece di trasformare i pm in una sorta di super poliziotti o, al contrario, li rende subordinati al potere esecutivo. Quanto all’Alta Corte, così come formulata, rischia di essere un pasticcio. Il testo presenta infatti molte contraddizioni e scelte non condivisibili. In particolare siamo contrari al sorteggio per i due Csm e per l’Alta corte, che sminuiscono la professionalità dei magistrati riducendo il loro ruolo a una questione di fortuna piuttosto che di merito. Più che in presenza di una riforma della giustizia assistia
“La metropolitana di superficie fra Prato e l’aeroporto di Firenze è una opportunità straordinaria: promuove il diritto alla mobilità, snellisce e decongestione i flussi di traffico e riduce le emissioni nocive di un territorio vasto con un’alta densità abitativa. L’obiettivo per i prossimi mesi sarà quello di incalzare il governo per reperire, di concerto con la Regione Toscana ed i comuni interessati, le risorse pubbliche necessarie per realizzare una infrastruttura che potrebbe dare un impulso decisivo alla crescita del sistema produttivo ed occupazionale locale ed alla qualità della vita dei cittadini”:
Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati Pd Emiliano Fossi, segretario Dem della Toscana, Marco Furfaro, capogruppo In Commissione Affari sociali, Marco Simiani, capogruppo in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Federico Gianassi capogruppo in Commissione Giustizia.
"Una bella notizia. Finalmente andrà in aula la mia proposta di legge sul medico di base alle persone senza fissa dimora. In commissione affari sociali sono stati approvati all’unanimità gli emendamenti al testo e ora si andrà in aula tra poche settimane. È un fatto di rilevanza enorme perché parliamo di decine di migliaia di persone, la maggioranza cittadini italiani. Senza casa, senza residenza, senza diritto alla salute. Un’ingiustizia contro la quale ci battiamo da anni. L’impegno preso oggi dimostra coerenza e senso di responsabilità da parte della politica. Avere un medico, per persone fragili e in difficoltà estrema, significa sentirsi di nuovo cittadini, significa sentire che lo Stato c’è e sa affrontare e prendersi cura anche delle marginalità sociali. Significa dare una speranza. È questo che deve saper fare la politica". Lo afferma Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.
“Sono passati 50 anni da quella tragica mattina del 28 maggio 1974 quando Piazza della Loggia a Brescia era gremita di persone riunite in una manifestazione organizzata dai sindacati per esprimere la ferma condanna contro gli attentati neofascisti di quegli anni. Dal palco stava parlando Franco Castrezzati della Cisl quando alle 10.12 esplodeva una bomba nascosta in un cestino sotto i portici uccidendo 8 persone e ferendone 102”. Lo ha dichiarato il deputato bresciano dem Gian Antonio Girelli intervenendo in Aula a Montecitorio.
“Da quel giorno Brescia, la leonessa d'Italia, non ha smesso di chiedere verità e giustizia. L'infinito iter giudiziario è stato caratterizzato da condanne e assoluzioni, da omertà e collusione da parte di rami deviati dello Stato con un'unica e fondamentale certezza: la matrice neofascista. Anche oggi Brescia è in piazza e con il Presidente Mattarella chiede piena verità e giustizia, per dire lo stesso no di quel giorno a ogni rigurgito fascista e per ribadire il valore dei principi di libertà e di democrazia che quegli attentati volevano minare. Questo è anche il nostro compito contro ogni forza di sovversione ed eversione. Lo dobbiamo all'Italia intera e fa molto male vedere la completa assenza del governo in Aula”, ha concluso Girelli.
"Un inferno in terra" così l'Unrwa definisce Gaza dopo i raid di questa notte su Rafah. Raid, va precisato, che si sono abbattuti sulle tendopoli delle persone sfollate, cioè già fuggite ad altri bombardamenti.
Un attacco deliberato sui civili, sulle donne, sui bambini che ha causato decine di vittime e moltissimi feriti.
Un attacco in totale spregio dell'ordine della Corte internazionale di giustizia che aveva vietato ulteriori operazioni a Rafah.
Netanyahu e il suo governo continuano a macchiarsi di crimini di guerra, a mietere vittime innocenti e non si sta facendo abbastanza per fermarli.
Gli Usa e l’Ue lo costringano al cessate il fuoco: le opzioni per farlo ci sono, a partire dalle sanzioni e dallo stop alla vendita di armi. Questo immobilismo è insopportabile e genera rabbia e sdegno nell’opinione pubblica di tutto il mondo". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
"L'ordine della Corte internazionale di giustizia, il massimo organismo giuridico dell'Onu, è perentorio e vincolante: Israele fermi le operazioni a Rafah altrimenti si rischia il genocidio.
Le reazioni scomposte di Netanyahu e dei suoi ministri, comprese le inaccettabili accuse di antisemitismo rivolte ai giudici, insieme al perdurare dei bombardamenti su Rafah anche dopo l’ordinanza della Corte, danno la dimensione della totale mancanza di rispetto del diritto internazionale da parte del governo di Tel Aviv. La Corte, del resto, aveva già chiesto di non entrare a Rafah: ordine totalmente ignorato da Netanyahu. La catastrofe è già in corso, e va fermata prima possibile.
I paesi che aderiscono all'Onu, Usa in testa, facciano tutto quello che è nei loro poteri per imporre l'osservanza di quanto stabilito dalla Corte, inclusa la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e l'apertura del valico di Rafah, al momento bloccato dall'esercito israeliano, per permettere l'ingresso degli aiuti per una popolazione affamata e allo stremo delle forze". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“Ho partecipato oggi al Modena Pride per sostenere le battaglie, insieme a tante e tanti, per la parità dei diritti e per una maggiore giustizia sociale. Quale occasione migliore per firmare i referendum promossi dalla Cgil per superare la precarietà e rendere il lavoro più sicuro, per innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi e per garantire il diritto di reintegrazione al lavoro.
Il lavoro è un bene comune. È il momento di metterci la faccia e rivendicarlo con tutta la forza necessaria, referendum compresi”.
Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, Stefano Vaccari.
“Ci siamo opposti a una insopportabile forzatura, ovvero la compressione dei termini per andare in Aula su un provvedimento che riguarda sicurezza e giustizia che il governo voleva portare all'attenzione del Parlamento solo a fine propagandistico vista la vicinanza con le elezioni europee. Abbiamo conquistato due settimane. Non sono tante, ma è un tempo utile per modificare questo provvedimento che è radicalmente sbagliato nel merito. Tocca sicurezza e giustizia e non fa né sicurezza, né giustizia”. Così il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo Pd in commissione Giustizia, intervistato per i profili social dei deputati Pd.
“Non ci sono – ha aggiunto l’esponente Pd - investimenti sulle forze dell'ordine. Non ci sono investimenti sul comparto giustizia. Quando tutti sappiamo che abbiamo bisogno di più presenza nel territorio, di agenti delle forze dell'ordine per svolgere una funzione preventiva rispetto alla commissione dei reati”.
“Anche tutti i nuovi reati che vengono creati con questo provvedimento – ha concluso Gianassi - sono pericolosi, non offrono sicurezza e criminalizzano il dissenso come la criminalizzazione della resistenza passiva. Noi siamo una democrazia matura, non si può criminalizzare il dissenso. Si fa sicurezza senza criminalizzare il dissenso. Per questo presentiamo 100 emendamenti per cambiare radicalmente questo testo, che ad oggi, è sbagliatissimo”.