“La riforma della giustizia penale deve entrare in vigore nei tempi previsti. Nessun rinvio è possibile, se vogliamo salvaguardare le risorse del Pnrr. Il ministro Nordio sgombri immediatamente il campo dalla possibilità che si concretizzi questa sciagurata ipotesi. Quei fondi, ottenuti con un grande impegno, servono a modernizzare e rendere più efficace il nostro sistema e non possiamo permetterci di disattendere gli impegni presi in Europa. Dopo le uscite sull’innalzamento del limite per il contante e i passi indietro sul contrasto al Covid, sarebbe questo un pessimo segnale per l’affidabilità del nostro Paese offerto dal governo della destra”. Lo dichiara la vice capogruppo democratica alla Camera Simona Bonafè.
«Come promesso in campagna elettorale il governo Meloni ha iniziato la demolizione del PNRR iniziando dalla giustizia. La decisione del ministro Nordio è gravissima e compromette una delle riforme cardine per l’avanzamento del Piano e per la credibilità del nostro Paese in Europa. Questo governo inizia con le demolizioni e non con la costruzione. Una scelta cieca ed autolesionista che sarà pagata dagli italiani. È finirà per indebolire lo stesso governo». Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“Il rischio di perdere i miliardi di euro di fondi del Pnrr, come avevamo più volte detto in campagna elettorale, si presenta purtroppo concretamente appena insediatosi il nuovo Governo di destra. Il rinvio dell’entrata in vigore della riforma della giustizia penale sarebbe un grave errore e un serio danno per il nostro Paese, in quanto significherebbe disattendere il cronoprogramma di riforme previsto e mettere in discussione l'effettiva attuazione del Pnrr. Il Ministro Nordio dovrebbe assicurare al di là di ogni dubbio che il suo Governo non intenda prendere questa pericolosa strada. Dopo gli annunci sul contante e le sconvolgenti misure Covid ipotizzate, di impronta no vax, un altro pessimo segnale potrebbe segnare l’avvio dell’esecutivo Meloni”.
Così il vice presidente del Gruppo Pd alla Camera Piero De Luca
"Il rinvio in blocco dell'entrata in vigore della riforma della giustizia penale rischia di buttare a mare due anni di lavoro e di mettere a rischio i fondi PNRR. Ci auguriamo che non sia questa la strada che vuole intraprendere il ministro Nordio. Sarebbe un inizio all'insegna dello scontro frontale con Bruxelles".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
"La violenza contro gli studenti che manifestano pacificamente è sempre inaccettabile e ingiustificabile. Solidarietà alle ragazze e ai ragazzi colpiti oggi all'Università La Sapienza. In tutte le sedi politiche e istituzionali chiederemo che venga fatta piena luce e giustizia". Lo scrive su Twitter il deputato del PD Andrea Casu.
"Desta sorpresa, incredulità e preoccupazione la decisione della Procura di Roma di archiviare il caso di Marco Paciolla, il cooperante italiano trovato morto in Colombia nel luglio del 2020. Unisco la mia voce a quella dei genitori di Mario che presenteranno appello a questa richiesta di archiviazione e continueranno a cercare verità e giustizia sulla morte del loro figlio. Anche in Parlamento non mancheremo di seguire con la dovuta attenzione gli sviluppi di una vicenda che richiede un ulteriore serio approfondimento da parte della giustizia italiana e delle organizzazioni internazionali con le quali Marco Pacciolla collaborava attivamente al momento della sua scomparsa". Lo dichiara in una nota il deputato dem Fabio Porta.
“Si è spenta Rita Calore, madre di Stefano Cucchi e donna libera e coraggiosa che non ha mai smesso di battersi per ottenere verità e giustizia. A sua figlia, Ilaria Cucchi, e a tutti i suoi cari vanno la vicinanza e l'abbraccio di tutte e tutti noi”.
Così il deputato dem e responsabile Comunicazione del Pd, Marco Furfaro, su Twitter.