"Ancora uno stop dal governo sulla richiesta del PD di effettuare una indagine urgente sulla presenza di Pfas sui dispositivi utilizzati dal Vigili del fuoco. Nonostante gli effetti nocivi sulla salute umana siano stati ampiamente provati ed i casi di decessi sospetti registrati nei mesi scorsi. Se a questo si sommano le ripetute titubanze della destra sulla mozione tematica approvata nelle scorse settimane dall'Aula di Montecitorio e le numerose interrogazione delle opposizioni presentate in Parlamento ancora senza risposta, possiamo dire di essere di fronte ad un governo negazionista che non tutela chi rischia la vita ogni giorno per la sicurezza dei cittadini": è quanto dichiara il capogruppo Pd in Commissione Ambiente sul suo ordine del giorno al Decreto Pa respinto alla Camera dei Deputati.
"E' oggi necessario ed urgente sgombrare ogni dubbio sulla presenze di Pfas su ogni materiale utilizzato dai Vigili del Fuoco. A seguito delle morti ad Arezzo sono stati depositati decine di esposti per chiedere di svolgere accertamenti nelle aree prospicienti i 36 presidi antincendio presenti in Italia. Non ė possibile perdere altro tempo": conclude Marco Simiani.
“La destra sta giocando con la salute dei Vigili del Fuoco? E’ lecito chiederselo dopo che la maggioranza ha respinto un nostro emendamento al Ddl sulle Forze Armate che avrebbe esteso a tutta Italia l’analisi medico–statistica sulla presenza dei Pfas sui dispositivi utilizzati dagli agenti, ad oggi prevista soltanto in Emilia Romagna. Si tratta di una bocciatura incomprensibile dal momento che tale indagine è stata proposta proprio dal ministero dell’Interno: se è utile, come noi riteniamo, va fatta in tutti i territori, anche per dare pieno seguito agli impegni assunti dal governo con la mozione sui Pfas, approvata nei giorni scorsi dalla Camera, relativi all’avvio immediato di un programma nazionale di biomonitoraggio per valutarne l'esposizione della popolazione sulla salute”. Cosi i deputati dem Simona Bonafè, Marco Simiani ed Emiliano Fossi.
“La presenza dei Pfas sui dispositivi utilizzati dai Vigili del Fuoco è un caso nazionale e come tale deve essere trattato. La decisione del Viminale di condurre una analisi medico - statistica soltanto in Emilia Romagna è utile ma deve essere estesa a tutto il territorio nazionale al fine di ottenere una indagine dettagliata relativa al rischio dei Pfas e non limitata esclusivamente ad alcune realtà territoriali”: è quanto dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio depositanto una interrogazione parlamentare al Ministro Piantedosi. L’atto è stato sottoscritto anche dai deputati Dem Ilenia Malavasi, Matteo Mauri, Maria Stefania Marino, Antonella Forattini, Simona Bonafè, Emiliano Fossi, Merola, Andrea De Maria, Federico Fornaro, Rosanna Filippin, Nadia Romeo, Gian Antonio Girelli, Augusto Curti, Sara Ferrari e Eleonora Evi.
“Occorre dare pieno seguito agli impegni assunti dal governo con la mozione sui Pfas, approvata nei giorni scorsi dalla Camera, e relativi all’avvio immediato di un programma nazionale di biomonitoraggio per valutare l'esposizione della popolazione ai Pfas e gli effetti sulla salute, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili tra cui i lavoratori esposti. La recente tragedia di Arezzo, dove sono purtroppo deceduti tre vigili del fuoco a causa di un glioblastoma, ha bisogno di risposte certe e rapide”: conclude Marco Simiani.
“Il problema dei Pfas rappresenta un’emergenza ambientale e sanitaria che non possiamo più permetterci di sottovalutare. Le nostre comunità sono esposte a una minaccia grave e concreta, con conseguenze devastanti sulla salute pubblica e sull’integrità dell’ambiente. È imperativo agire con urgenza e determinazione”. Lo ha detto in Aula alla Camera, la deputata dem Maria Stefania Marino, componente della commissione Agricoltura, annunciando il voto favore alla mozione del Partito Democratico sul problema della contaminazione da composti da perfluoroalchilici.
“La principale preoccupazione – ha proseguito l’esponente Pd - è la loro persistenza nell’ambiente: i Pfas si accumulano nel suolo, nelle acque e negli organismi viventi, contaminando l’intera catena alimentare. Studi scientifici evidenziano una correlazione allarmante tra l’esposizione a queste sostanze e gravi problemi di salute, tra cui danni al sistema immunitario, disturbi dello sviluppo nei bambini, malattie cardiovascolari e un aumento del rischio di tumori ai reni, ai testicoli, alla tiroide e al fegato. Una delle questioni più urgenti riguarda la presenza di PFAS nei dispositivi di protezione individuale dei Vigili del Fuoco e nelle schiume antincendio”.
“Non possiamo più perdere tempo. Il governo italiano – ha concluso Marino - deve adottare misure più restrittive e intervenire con decisione per proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente. Chi si oppone a queste misure si assume una grave responsabilità nei confronti delle generazioni future”
“È necessario che il governo adotti immediate iniziative per garantire la diminuzione dell'immissione nell'ambiente delle sostanze polifluoroalchiliche (Pfas), attraverso la loro graduale sostituzione nei processi produttivi e nei prodotti industriali. In base al principio 'chi inquina, paga', è necessario altresì che il governo si assuma la responsabilità di bonifica e di finanziamento della decontaminazione dei siti compromessi dall'accumulo di Pfas”. Così la deputata dem Maria Stefania Marino intervenendo in Aula di Montecitorio per illustrare la mozione a tutela dell'ambiente e della salute in relazione alle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas).
“Queste sostanze – ha spiegato la parlamentare Pd - sono state molto utilizzate per realizzare schiume anti incendio, nei rivestimenti anti aderenti delle padelle, nei tessuti impermeabili e negli imballaggi alimentari”. “L'emergenza Pfas, oggi è una crisi ambientale e sanitaria che non va sottovalutata e non possiamo più permetterci di procrastinare le azioni necessarie per affrontare questa minaccia. I Pfas sono composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all'acqua e ai grassi. Non si degradano nell'ambiente ma si accumulano nel suolo, nelle acque e negli organismi viventi e possono essere trasportati nell'aria. La loro contaminazione diffusa espone milioni di persone a rischi per la salute con conseguenze potenzialmente devastanti”, ha concluso Marino.
“La quantità di materiali nocivi presente in tutti i dispositivi utilizzati dai Vigili del Fuoco nello svolgimento delle loro mansioni deve essere accertata in tempi brevi e con assoluta chiarezza. La tragica vicenda dei tre agenti deceduti ad Arezzo, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro per lo stesso tumore raro, non può essere sottovalutata e approfondita immediatamente. Studi medici hanno già appurato che le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (Pfas), dannose per il nostro organismo, sono presenti sia in alcune tipologie di schiumogeni antincendio, sia nei dispositivi di protezione individuale utilizzati proprio dei Vigili del Fuoco. Per questi motivi va assolutamente chiarito senza ulteriori ritardi se sussista una causa effetto tra i decessi di Arezzo ed il contatto prolungato con tali sostanze e quali percentuali di Pfas possono essere tollerabili da corpo umano. Si tratta di una indagine indispensabile per dare risposte alle famiglie degli agenti e per prevenire ulteriori situazioni drammatiche”.
Lo chiedono i deputati Pd, Marco Simiani, Emiliano Fossi e Simona Bonafè, in una interrogazione al governo.
Dichiarazione di Rachele Scarpa
Deputata Pd
Ho partecipato oggi alla conferenza stampa di presentazione del Manifesto per il Ban delle molecole PFAS promosso da Greenpeace , Mamme no Pfas, ISDE, Pfas Land,CiLLSA, Medicina Democratica, Legambiente, per sostenere il loro lavoro e la loro richiesta.
Nessuna legislatura ha ancora mai affrontato seriamente la questione PFAS. È un tema ambientale ma anche un tema sanitario e sociale. In Veneto abbiamo avuto uno dei più gravi casi di contaminazione d’Europa, e l’Italia ha latitato per troppo tempo. Con la proposta di legge a prima firma Braga, che sono orgogliosa di aver sottoscritto, proponiamo di bandire la produzione e l'impiego degli PFAS, che già hanno lasciato un’eredità tossica irreversibile alle future generazioni.
In Veneto, da quando il problema è venuto fuori, sin dal 2013 abbiamo visto una grande mobilitazione e denuncia dal basso, che ora deve avere anche una rappresentanza e un riflesso nell’iniziativa parlamentare.