Pd presenta interrogazione su organizzazione sicurezza G7
“I fondi stanziati dal governo in tutta fretta nel Cdm di due giorni fa per il G7 sono del tutto insufficienti per garantire condizioni di lavoro e di vita dignitose alle Forze dell'Ordine che devono garantire la sicurezza dell'evento. Lo denuncia il responsabile sicurezza del Pd, ex viceministro dell'Interno, Matteo Mauri, che attacca il Governo per la modalità con cui sta gestendo l'organizzazione della sicurezza del prossimo G7. “Le condizioni fatiscenti della nave che avrebbe dovuto ospitare le forze dell’ordine dimostrano la scarsa attenzione con cui il governo tratta le forze dell’ordine. E non è certo lo scaricabarile del ministro Piantedosi, che ha provato a incolpare il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a salvare la faccia al governo. Siamo davanti a una figuraccia di livello planetario con la polizia che sequestra la nave che avrebbe dovuto ospitare gli agenti impegnati al G7 perché “versava in pessime condizioni igienico sanitarie, con alloggi sporchi e danneggiati, servizi igienici inutilizzabili, docce fatiscenti, cabine allagate”. E da quanto apprendiamo – aggiunge Mauri - anche la nuova nave che è stata individuata presenta molti problemi visto che si tratta di una di quelle precedentemente scartate. In ogni caso – sottolinea Mauri – è grave che a pochi giorni dall’inizio del G7 vi siano ancora problemi organizzativi così profondi nell’organizzazione della sicurezza di un appuntamento istituzionale così importante. I fondi sono insufficienti, la logistica inadeguata, cos’altro poteva andare peggio? Questa è la gestione Meloni-Piantedosi: si riempiono la bocca di parole a sostegno delle forze dell’ordine ma poi, per il G7 come anche per la sicurezza ordinaria, i fondi non ci sono mai.
E questo è evidente anche nel ddl in discussione alla Camera sulla Sicurezza.
Abbiamo presentato un'interrogazione parlamentare a riguardo per conoscere i dettagli della gestione dell’organizzazione della sicurezza del G7”.
210 anni di lavoro al servizio della collettività, ai Carabinieri va il ringraziamento di tutti i cittadini. Il loro impegno per la tutela della pace nelle zone calde del mondo, per la coesione sociale e per la sicurezza rappresenta un punto di riferimento per l’intero paese”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione difesa della camera, Stefano Graziano.
Calderone risponda su diritti e legalità
“Il settore della logistica è in netta espansione negli ultimi anni e impiega circa un milione e mezzo di lavoratori. Tuttavia, come denunciato dai sindacati, in questa grande filiera permangono ancora grandi zone grigie di illegalità e mancato rispetto dei contratti nazionali di lavoro. Tramite il subappalto e altre pratiche si aggirano spesso norme sulla sicurezza, sulla retribuzione e si produce elusione ed evasione fiscale. Per questo oggi, con altri colleghi deputati del Partito Democratico, abbiamo presentato una interpellanza al ministro competente per capire quali azioni questo governo intenda mettere in campo per garantire il rispetto del contratto nazionale, evitando compressioni dei diritti dei lavoratori e le diffuse situazioni di illegalità”.
Così il presidente della Fondazione Demo e candidato alle elezioni europee, Nicola Zingaretti.
“È un segnale positivo che il Senato oggi abbia avviato l'iter della proposta di legge bipartisan volta a regolare l'uso sicuro e consapevole dei social media e di Internet per bambini e ragazzi. Questo è un tema di estrema urgenza e rappresenta una priorità fondamentale per le famiglie. Auspichiamo che la convergenza tra maggioranza e opposizione possa condurci rapidamente e in maniera efficace all'adozione di una legge nazionale. Ringrazio a riguardo la senatrice Malpezzi, seconda firmataria della proposta al Senato, che è al lavoro per raggiungere un accordo solido e condiviso per proteggere i minori dai rischi del mondo digitale. Inoltre, questo tema dovrà essere affrontato con la massima urgenza anche nella prossima legislatura del Parlamento Europeo. La natura stessa di Internet richiede una cooperazione a livello europeo per garantire che le misure di sicurezza siano coerenti e applicabili in tutti i Paesi membri, offrendo una protezione omogenea a tutti i giovani cittadini dell'Unione”. Così in una nota la deputata democratica, Marianna Madia, che ha promosso la legge bipartisan.
“Con le detrazioni edilizie al 30 per cento si rischiano nuove stragi nei cantieri: il Governo Meloni, bocciando l’ordine del giorno del Pd sulla necessità di una revisione delle aliquote meno drastica, promuove di fatto il lavoro nero che gli incentivi fiscali di questi ultimi decenni avevano contribuito a contrastare” Lo dichiara il deputato Pd e segretario dem della Toscana Emiliano Fossi sulla discussione del Decreto Superbonus in corso oggi a Montecitorio.
“Un incidente sul lavoro su tre - aggiunge Fossi - si verifica in edilizia ed è praticamente inutile, come sta facendo la destra, aumentare le sanzioni se poi non ci sono controlli adeguati perché manca il personale preposto. La verità è che per questa maggioranza e per questo governo la sicurezza sul lavoro non è una priorità”.
“Il protocollo sugli appalti firmato oggi a Firenze dal Comune insieme a Cgil, Cisl e Uil è un segnale chiaro: la priorità si chiama sicurezza sul lavoro. All’indomani della tragedia dell’Esselunga a Firenze l’accordo siglato indirizza finalmente tutto il sistema dei lavori pubblici e privati nella direzione della difesa dei contratti comparativamente più rappresentativi, che vanno rispettati lungo tutta la catena degli appalti e dell’offerta economicamente più vantaggiosa chiudendo la stagione delle gare al massimo ribasso. Si tratta di una svolta oggettiva che, come a Bologna e Roma, mette al centro la qualità dell’occupazione dopo anni di risparmi sui costi e di disinvestimento su salute e sicurezza”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“L’intervento del governo che introduce nel provvedimento sulla cybersicurezza il potere dell’ispettorato del ministero della giustizia di fare controlli invasivi sulle indagini e’ estremamente pericoloso. Il contrasto e la prevenzione degli accessi abusivi alle banche dati e’ importante e su questo c'è un lavoro del Parlamento e delle commissioni competenti perché occorre fare il massimo sforzo per costruire un sistema impermeabile agli accessi abusivi alle banche dati. Ma di fronte a questa consapevolezza e al lavoro che è in corso, questo intervento a gamba tesa dell'esecutivo e’ pericoloso perché il governo stabilisce che l'ispettorato di vigilanza del ministero, un organo amministrativo del ministero della Giustizia, che è un organo politico, può effettuare attività di verifica sulle prescrizioni in materia di sicurezza e quindi regolarità di accesso alle banche dati che attiene di fatto al lavoro della polizia giudiziaria e della procura nella fase di indagini che sono segrete”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Federico Gianassi, capogruppo dem in commissione Giustizia, durante il dibattito sul provvedimento per la Cybersicurezza.
“Stiamo parlando – ha concluso Gianassi - dell'accesso disposto dalla polizia giudiziaria per conto della Procura della Repubblica durante le indagini penali, che sono segrete e riservate. Ovvero, si consente a un organo amministrativo alle dipendenze dell'organo politico, di effettuare un compito, un ruolo, di esercitare un potere estremamente delicato. Ciò in presenza di un ministero della Giustizia il cui sottosegretario è sotto processo per violazione della segretezza, e di questa maggioranza che ha scatenato l'inferno sulla vicenda pugliese, dove presidente di Regione e sindaco non sono nemmeno indagati, ma tace di fronte a quello che avviene in Liguria. Se permettete, per noi non esiste alcuna fiducia rispetto a questo governo e quindi a maggior ragione siamo contro questa norma”.
Il responsabile sicurezza del Pd, il deputato democratico, Matteo Mauri, esprime “grande solidarietà e vicinanza all’agente ferito a Milano e ai suoi familiari e colleghi. Seguiamo quanto accaduto con preoccupazione e condanniamo con forza questa ennesima aggressione contro gli agenti delle forze dell'ordine". Mauri, che è stato Vice Ministro dell'Interno con la delega proprio alla Pubblica Sicurezza, conclude dicendo che "quello che è accaduto stanotte dimostra quanti siano i rischi che corrono gli agenti che lavorano per garantire la sicurezza di tutti. Anche per questo serve intervenire subito per migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutte le Forze di Polizia”.
“Sui morti sul lavoro i numeri continuano a crescere ma la prevenzione ed i controlli non aumentano. Gli ultimi drammatici episodi confermano come il governo non riesca a mettere in campo misure e soprattutto risorse efficaci per contrastare una strage infinita. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte ma l’appello all’unità di intenti lanciato del sottosegretario Durigon oggi a Montecitorio deve poi concretizzarsi nel dibattito parlamentare: un dibattito che questa destra, anche recentemente sulla sicurezza sul lavoro e nel decreto Pnrr, prosegue a mortificare. Se la premier Meloni continuerà sulla sua finta narrazione di un paese in crescita che sta assicurando solo buona occupazione, diritti garantiti e salari onorevoli sarà difficile trovare soluzioni comuni e la colpa degli incidenti sarà addossata sempre e comunque (come ha fatto pubblicamente l’imprenditore di Carrara del marmo Alberto Franchi) alla superficialità degli stessi lavoratori”: è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi nel corso della discussione della interrogazione sulla sicurezza sul lavoro svolta oggi a Montecitorio.
Stanchi di osservare minuti di silenzio se il Governo non fa le leggi
"Cinque morti e un ferito grave ieri a Casteldaccia a 15 km da Palermo. Si occupavano della manutenzione del sistema fognario di quella città ed erano lavoratori di una ditta in appalto che aveva vinto il bando della municipalizzata Ama. La causa di questa strage sarebbe l'idrogeno solforato. Sostanza altamente tossica che inalata ha un effetto mortale praticamente immediato. Non indossavano alcuna protezione. La magistratura indagherà sulle cause. In questo momento come Pd e come Parlamento non possiamo fare altro che esprimere cordoglio pieno a tutte le famiglie delle vittime. Tuttavia c'è da fare una considerazione amara. Brandizzo, Firenze, Suviana e oggi Palermo. Non ci sono precedenti negli ultimi decenni di quattro grandi stragi sul lavoro in poco più di sei mesi. L'elenco è terribile ed è il segno che in questo paese il lavoro non conta più nulla. Abbiamo spesso parlato di emergenza. Ma emergenza ormai è un termine inadeguato; ci troviamo di fronte ad una vera e propria pandemia di morti sul lavoro. Una parola forte e definitiva, ma la domanda oggi qui e per tutti noi è quanto vale una vita umana? Se nessuno crede che la vita di un uomo valga meno della legge sul profitto abbiamo il dovere di uscire dalla retorica. Sono stanco di osservare minuti di silenzio per poi lasciare a metà in maniera impotente i provvedimenti che andrebbero messi in campo. Qui c'è da cambiare tutto a partire a partire dalle società partecipate e da un modello di business, che non prevede più la responsabilità solidale del committente lungo la catena degli appalti e dei subappalti. Significa tornare indietro rispetto anche alle leggi fatte da questa maggioranza.
Il lavoro va formato, protetto, pagato. La formazione è un diritto e un salvavita. Non è normale che se sei precario intermittente rischi di morire il doppio rispetto a coloro che hanno invece un lavoro stabile. Se è vero che due dei cinque operai morti non ricevevano formazione da oltre un anno e mezzo. Se condividiamo questi problemi dobbiamo agire: dobbiamo equiparare le regole su sicurezza e salute nel pubblico anche nel settore privato. E' una follia appaltare la sicurezza alle Regioni così come previsto nel disegno di legge sull'autonomia differenziata. Servono più ispettori sul lavoro ma non si possono fare le patenti a crediti a metà con mille uscite di sicurezza per le imprese che risparmiano sulla salute dei propri dipendenti.
Se c'è una pandemia, c'è bisogno che la massima espressione del Governo ci metta la faccia. Chiediamo alla presidente del consiglio Meloni a venire in aula a riferire e spiegare quale sia la strategia del governo per fermare la pandemia dei morti sul lavoro. Noi siamo pronti ad ascoltarla, siamo disponibili a discutere di proposte concrete, serve una bonifica radicale del lavoro povero, serve pensare alla sicurezza come il più grande investimento per il futuro democratico e produttivo del Paese". Lo ha detto intervenendo in Aula Arturo Scotto, capogruppo Pd in commissione Lavoro di Montecitorio, a proposito dei morti sul lavoro a Casteldaccia.
Di fronte all’ennesima ‘strage’ sul lavoro il governo e tutta la politica non si possono più limitare ad esprimere il pur doveroso cordoglio, che esprimiamo, alle famiglie delle vittime. Né a lanciare l’ennesimo allarme sulle deformazioni e storture di un mondo del lavoro che non sa (o non vuole) più garantire la sicurezza di un impiego a chi ogni giorno lavora per guadagnarsi la vita. Servono norme più stringenti e controlli più scrupolosi contro subappalti selvaggi, illegalità e sfruttamento. E’ del tutto evidente che il “pacchetto sicurezza” recentemente approvato in un decreto che parlava di tutt’altro, non è sufficiente a garantire le giuste tutele. Riteniamo necessario che si faccia di più mettendo il tema della sicurezza sul lavoro al centro di una discussione in Parlamento con la Presidente del Consiglio per poter condividere le linee di un intervento che individui norme urgenti che finalmente possano tutelare il diritto ad un lavoro sicuro. Quanto avvenuto a Casteldaccia oggi è l’ultimo episodio di una tragedia che dobbiamo fermare per poter davvero garantire quello che è uno dei principali diritti costituzionali.
Così in una nota Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo Pd di Camera e Senato.
“Dinnanzi alla tragica morte di cinque lavoratori a Casteldaccia, in provincia di Palermo, è giusto che la Camera dei deputati discuta subito. E’ ancora così vicino il ricordo della strage di Suviana che ha colpito tutti in modo forte e ci troviamo dinnanzi ad un altro dramma su un luogo di lavoro che ci riporta davanti l’attualità del tema della sicurezza. Una scia di morti davvero insopportabile che ci mostra la necessità di una legislazione più efficace, di una maggiore azione di un controllo, anche sui sub appalti, e di una più profonda cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro che coinvolga datori di lavoro e lavoratori. E’ giusto ed importante manifestare la nostra solidarietà ai familiari delle vittime e dire ancora una volta quanto questa tragedia degli incidenti sul lavoro sia inaccettabile e richieda il massimo impegno di tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali”.
Lo ha detto Andrea De Maria, della Presidenza del Gruppo Pd, intervenendo nell’Aula della Camera.
“L'Esercito Italiano celebra un anniversario significativo: i 163 anni della propria costituzione. Per celebrare questo importante traguardo, a livello nazionale è stato organizzato un evento speciale al "Villaggio Esercito" a Tor di Quinto nel Lazio.Una opportunità di conoscere da vicino il lavoro e l'impegno dell'Esercito Italiano a favore della Nazione, tra attività interattive, fra le quali military fitness, sistemi di simulazione di tiro e di volo, attività a cavallo e unità cinofile. Quello che viviamo è un momento particolare Da 163 anni l’Esercito italiano serve la patria con coraggio e lealtà. I nostri soldati sono sempre in prima linea, al fianco dei cittadini, per la sicurezza del Paese e va sostenuto con forza.’ così Nicola Carè deputato del Pd in commissione difesa e componente della Assemblea parlamentare Nato, partecipando all’iniziativa di celebrazione a Tor di Quinto.
“Le imprese italiane devono capire che la sicurezza e’ un investimento, non un costo. Risparmiare sulla vita delle persone e’ una scelta criminale. La strage in provincia di Napoli, dove a distanza di pochi minuti muoiono due persone in due cantieri diversi, e’ la dimostrazione che siamo davanti a una emergenza. Il governo non puoi pensare di cavarsela con qualche intervento parziale. Aggiungo che se guardiamo l’età dei due operai morti dovremmo interrogarci se sia normale che sui ponteggi ci siano persone di 57 e 60 anni. C’è un tema che riguarda la qualità del lavoro che non può essere più aggirato: chi è precario muore il doppio rispetto a chi ha un lavoro stabile”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“I lavoratori di INL subiranno ancora un ritardo nella liquidazione degli arretrati dovuti: chiediamo che il Governo sia più attento ai lavoratori del comparto. Non è accettabile un simile ritardo” dichiara la Vicepresidente della commissione lavoro della Camera Chiara Gribaudo.
Nei giorni scorsi le sigle sindacali FP CGIL, CISL FP, UILPA, FLP, CONFiNTESA e USB hanno ricevuto rassicurazioni circa il pagamento degli arretrati di perequazione ai dipendenti dell’INL entro il 18 aprile scorso con un cedolino speciale, sulla base di una comunicazione ufficiale ricevuta dal MEF.Ad oggi però, questi arretrati non solo non risultano pagati, ma si parla addirittura di uno slittamento della liquidazione al mese di maggio.
Questi sono emolumenti che il personale dell’INL avrebbe già dovuto percepire due anni fa, e il cui riconoscimento è frutto di mobilitazioni e scioperi dei lavoratori.“Un ulteriore slittamento a maggio non sarebbe rispettoso dei lavoratori che aspettano da mesi, e sappiamo quando bisognerebbe essere grati a chi si occupa di sicurezza sul lavoro” dichiara Gribaudo.
“Esigiamo spiegazioni su questi ritardi sia dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. È importante garantire che vi sia l’emissione straordinaria che era stata garantita senza ulteriori ritardi, che a questo punto sarebbero inaccettabili” continua la deputata.
“La mia solidarietà e ringraziamento va ai lavoratori e alle lavoratrici del’INL, che ogni giorno svolgono un prezioso lavoro per garantire sicurezza e legalità sui luoghi di lavoro, a cui bisognerebbe dedicare maggiore attenzione” chiude Gribaudo.