"Questo governo vuole tappare la bocca a chi protesta in modo pacifico, come fa Putin a Mosca. Alle lavoratrici e ai lavoratori che scendono in piazza per difendere il loro lavoro, agli attivisti che protestano per la crisi climatica e non sono ascoltati voi rispondete mandandoli in carcere. Il disegno di legge sicurezza, tra le altre misure repressive, introduce il carcere per chi fa un blocco stradale usando solo il proprio corpo. Una pena che, paradossalmente, non viene applicata se il blocco si fa con un cassonetto, con un'auto, con un trattore. Quello che stiamo discutendo alla Camera è un testo liberticida e antidemocratico che punisce chi manifesta per difendere pacificamente i propri diritti e lo fa cercando di attirare l'attenzione mediatica, dell’opinione pubblica e di un governo che, invece, li ignora e, anzi, li incarcera. Questo governo di ultra destra intollerante verso il dissenso avrebbe mandato in galera Ghandi, ma anche Danilo Dolci e Aldo Capitini, i padri del pensiero non violento italiano". Lo ha dichiarato, intervenendo nell'aula di Montecitorio, Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Operai Whirpool sarebbero finiti in galera per due anni
“Con l’approvazione dell’articolo 14 del Dl Sicurezza si introduce una norma liberticida. Gli operai della Whirlpool di Napoli che per tre anni hanno tenuta viva una vertenza difficilissima per salvare trecento posti di lavoro hanno fatto ben dieci blocchi stradali a cui hanno partecipato centinaia di persone. Hanno bloccato porto, aeroporto, strade e ferrovie. Con questa norma sarebbero finiti in galera per due anni. E’ una follia trasformare il dissenso in un illecito penale. Soprattutto perché in questi mesi ministri, deputati ed esponenti politici di tutti gli schieramenti sono stati in fabbrica per dare solidarietà ai lavoratori. Votando questa norma sarebbero dovuti andare a trovarli in galera. C’è da preoccuparsi davanti a un autunno molto difficile dove crolla la produzione industriale ed esplode la Cassa integrazione. Pensano di risolvere i conflitti con il carcere?”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Meloni renda pubblici ordini di servizio
"La Presidente del Consiglio dimostra di non fidarsi della polizia italiana. Ne è prova l'allontanamento degli agenti di polizia dal piano in cui si trovano gli uffici della Presidente del Consiglio. Questo è un fatto di estrema gravità, considerando che quegli agenti hanno sempre avuto il compito di garantire l'incolumità di chi ricopre temporaneamente questa carica istituzionale. Tentare di sminuire quanto accaduto è inutile e infantile, soprattutto cercando di giustificare la decisione derubricandola all’accompagnamento negli ascensori. Noi abbiamo la certezza assoluta di quanto avvenuto ma, viste le dichiarazioni di Meloni e del suo staff, chiediamo alla Presidente del consiglio di rendere pubblici gli ordini di servizio relativi a questi ultimi giorni. Chiaramente quelli veri” così Matteo Mauri, Deputato e responsabile sicurezza del Partito Democratico, ex Viceministro dell’Interno con delega alla Polizia.
“Questa situazione - aggiunge Mauri -
è la cartina di tornasole che quando il governo parla di sicurezza lo fa solo propaganda come è evidente dal ddl
attualmente in discussione alla Camera. Piuttosto che garantire risorse per migliorare le condizioni di vita e di lavoro degli agenti delle forze dell'ordine, il governo si limita a inventare nuovi reati e ad aumentare le pene, senza investire un euro nel miglioramento reale della sicurezza".
A rischio filiere eccellenza Made in Italy e 10mila posti di lavoro
“Sulla cannabis light Salvini ordina e Lollobrigida obbedisce infischiandosene di una delle filiere di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, sbattendo altresì la porta in faccia alle organizzazioni agricole e alle imprese di settore che in questi anni, con successo, hanno investito ingenti risorse per arrivare ad un fatturato annuo di 500 milioni per oltre 10mila posti di lavoro. Il furore ideologico della destra porterà oggi alla Camera con il Ddl Sicurezza, al divieto di coltivazione, lavorazione e vendita delle infiorescenze della canapa industriale e dei suoi derivati che ha consentito la nascita di tante piccole imprese a conduzione giovanile, e che ha permesso di utilizzare proficuamente il prodotto, principalmente, in cosmesi, erboristeria, bioedilizia, florovivaismo, tessile. Ora il governo e la destra intendono azzerare tutto e gli unici a non lamentarsi saranno mafie e criminalità organizzata pronte ad accaparrarsi lo spazio fino ad oggi gestito in piena trasparenza e legalità. Un vero e proprio capolavoro che si intesta la presidente Meloni, i suoi ministri e la destra italiana”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera.
“Se per rivendicare i presunti successi del suo governo la presidente Meloni è costretta ad attaccare la leader dell’opposizione o quei successi sono ben poca cosa o quei numeri sono ballerini” così là vicepresidente del PD Chiara Gribaudo in merito alle parole pronunciate dalla premier Meloni durante una trasmissione televisiva.
“Io temo - prosegue Gribaudo vice presidente della commissione lavoro alla Camera - che quei numeri siano proprio ballerini. In particolare sugli aumenti dei salari, la decontribuzione non compensa certo una inflazione nel triennio che è arrivata al 17%, che il Governo poteva compensare almeno per i lavoratori pubblici, per i quali avrebbe avuto gli strumenti e che invece hanno avuto un rinnovo triennale insufficiente. Sulla decontribuzione per le lavoratrici madri è bene ricordare che questa spetta solo per le lavoratrici con almeno due figli e con contratti a tempo indeterminato, lasciando quindi scoperte proprio le donne con maggiore fragilità reddituale”
“Sull’incremento dell’occupazione la premier Meloni si sta attribuendo risultati che partono da lontano e sono una tendenza significativa sin dai tempi del Governo Draghi e dall’avvio del PNRR. Se però davvero volesse continuare lungo questa strada saremo felici di scoprire che nella prossima legge di Bilancio 2025 verranno trovate risorse per investimenti pubblici ulteriori rispetto a quelli del PNRR, a differenza di quanto fatto nella scorsa legge di Bilancio”
“La Segretaria Schlein e il PD stanno rivolgendo da tempo domande precise al governo e a Meloni su due temi fondamentali: la sicurezza sul lavoro e l’introduzione del salario minimo. Anche in questa occasione Meloni ha preferito sbandierare presunti successi del suo governo che dare una risposta a questi temi specifici” conclude l’onorevole Gribaudo.
“Durante tutta quest'estate il ministro Salvini non ha trovato tempo per affrontare il disastro trasporti, per il confronto parlamentare, per rispondere alle nostre interrogazioni, per coordinare gli interventi, anche con le regioni, i servizi, le risposte, le informazioni, alle cittadine e ai cittadini, ai lavoratori, ai turisti. Ha trovato però tempo e risorse per continuare la sua campagna elettorale permanente occupandosi sui social di tutto, tranne che di trasporti e se è vero quello che abbiamo letto sui giornali trovando addirittura tra ministeri e partecipate mezzo milione di euro per finanziare l’attività promozionale al Meeting di Rimini. Ma non serve la realtà virtuale, non serve nessun visore per vedere i problemi, la sofferenza, il disagio che si vivono nelle stazioni di tutta Italia e che chi viaggia affronta ogni giorno”. Lo ha detto il deputato dem Andrea Casu, vice presidente della commissione trasporti, dal palco della Festa Nazionale dell’Unità di Reggio Emilia durante il dibattito ‘Trasporti: un’ estate da dimenticare’.
“Da questo punto di vista - ha aggiunto Casu - noi non cesseremo la nostra azione puntuale. Grazie alle tante segnalazioni che abbiamo ricevuto insieme a tutte le altre forze di opposizione al lavoro ogni giorno con noi per costruire l’alternativa chiederemo conto di tutte le ingiustizie che sono state perpetrate durante quest'estate. Ma non solo: saremo al fianco delle lavoratrici dei lavoratori alle prese con un sempre crescente numero di aggressioni che sciopereranno il prossimo 9 settembre per avere il giusto salario e più sicurezza. Non permetteremo al ministro Salvini di scaricare sui lavoratori che scioperano giustamente per i loro diritti, l'inefficienza e i disagi che lui sta generando non potenziando il trasporto pubblico locale e non prendendo quelle scelte che sono necessarie per potenziare i servizi e garantire a tutte e tutti il diritto alla mobilità”.
Uccisi per poter lavorare, sfruttati per quattro baiocchi. Ancora un morto nelle nostre campagne senza alcuna tutela e alla mercé di caporali assoldati dalla mano vorace e assassina di chi cerca solo bieco profitto. Le leggi di contrasto allo sfruttamento e al caporalato ci sono. Devono essere applicate e laddove necessario migliorate ancora, come ci hanno detto i sindacati e le principali organizzazioni. I controlli devono essere sistematici e non a a spot, perché basterebbe seguire i furgoni e presidiare le aree di raccolta delle produzioni. Gli impegni del governo sono rimasti sui titoli dei giornali. Serve agire. Subito senza tentennamenti. Servono più risorse per garantire dignità del lavoro e sicurezza. Via la legge Bossi Fini, subito salari minimi garantiti.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo PD in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera
“Ieri un altro bracciante è morto nelle campagne di Latina. Stroncato da caldo perché nessuno dovrebbe lavorare nei campi a quaranta gradi all’ombra. Si chiamava Dalvir Singh e aveva 54 anni. Dunque, non va tutto bene, checchè ne dica la Ministra Calderone. Non basta qualche retata episodica per certificare l’irregolarita’ di alcune aziende a risolvere questa emergenza nazionale. Serve una strategia più efficace contro il caporalato e contro lo sfruttamento. Quella che manca a un Governo che sta allargando le maglie della precarietà e che continua con una politica di bassi salari e di competizione sfrenata sul costo del
lavoro. Non è accettabile che a due mesi dall’omicidio di Satnam Singh siamo di nuovo punto e daccapo. Gli spot che durano l’arco di un paio di servizi al Tg vengono purtroppo smentiti dalla realtà che è tragica e ingiusta. Chiediamo alla Ministra di riferire al Parlamento lo stato delle politiche di contrasto all’insicurezza sul lavoro nei campi. Non può più sottrarsi come ha fatto in tutti questi mesi” così il capogruppo del Pd nella Commissione e lavoro della Camera, Arturo Scotto.
“Piena solidarietà alla procuratrice per i minorenni di Palermo, dottoressa Claudia Caramanna, che ha subito l’ennesimo vile atto intimidatorio. Certo che porterà avanti con determinazione l’opera di lotta alla mafia e tutela della legalità attraverso il contrasto alla devianza minorile, confido che le sia garantita piena sicurezza affinché possa svolgere serenamente il suo prezioso lavoro a servizio dello Stato di diritto e del bene comune”. Così in una nota, il deputato Peppe Provenzano, membro della segreteria nazionale del Partito democratico e componente della Commissione nazionale antimafia.
“Il governo Meloni abbandona all'incertezza centinaia di lavoratori con la decisione di non intervenire sulle ‘targhe prova’, nonostante l’approvazione di uno specifico Odg del Partito Democratico al decreto Infrastrutture. Nel comunicato dell'ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, non c'è traccia del provvedimento che avrebbe dovuto sanare il pericolosissimo cortocircuito normativo che preoccupa lavoratori e imprese. Questo atteggiamento irresponsabile rischia di provocare uno tsunami occupazionale, compromettendo anche la piena funzionalità dei porti italiani, con gravi conseguenze per Livorno, Ravenna, Genova e Civitavecchia. Le promesse e le attese sono state tradite da un governo sempre più in confusione, che ha ignorato anche l'indicazione unanime del Parlamento, che si era espresso sul tema approvando un ordine del giorno a prima firma Pd. Ora è necessario che il governo ritrovi un briciolo di dignità politica e corra ai ripari, sanando questo nuovo e clamoroso errore di valutazione. Chiediamo con forza che sia direttamente il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a intervenire e trovare una soluzione. Serve un provvedimento immediato perché non c'è più tempo da perdere. Lavoratori e imprese meritano rispetto e, soprattutto, servono atti concreti per mettere in sicurezza posti di lavoro e imprese”.
Lo dichiarano i deputati democratici Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo, Marco Simiani, capogruppo in commissione Ambiente, e Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Roberto Morassut, della commissione Trasporti.
“Abbiamo apprezzato la scelta della maggioranza in commissione Lavoro di accantonare, su nostra richiesta, l’emendamento al Collegato presentato da Cecilia Guerra e firmato da Pd, M5s e Avs. L’emendamento reintroduce l’obbligo di badge nei cantieri in appalto e subappalto. Chiediamo al governo di ritornare sui suoi passi e accogliere la nostra proposta. Dietro il mantra della semplificazione normativa talvolta si aprono praterie per un Far West delle regole che rischiano di danneggiare la parte più debole ovvero i lavoratori e le lavoratrici. La sicurezza sul lavoro è un’emergenza che non può essere oggetto di forme di deregolamentazione”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"Oggi in Commissione alla Camera, nel corso dell’esame del ddl sicurezza, la maggioranza e il governo hanno bocciato l’emendamento presentato dal Partito Democratico che proponeva di destinare risorse economiche alle Forze dell'Ordine".
Lo dichiara l'Onorevole Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Pd.
"La destra getta la maschera. E dimostra una volta per tutte che la sicurezza per loro è solo propaganda a favore di telecamere. Ma quando c'è da mettere mano al portafoglio si squaglia".
"Non abbiamo chiesto l'impossibile con il nostro emendamento" - continua l'ex Viceministro dell'Interno Mauri.
"Abbiamo semplicemente chiesto di fare le assunzioni necessarie per integrare gli organici sottodimensionati, di ampliare il numero delle scuole per gli agenti, di pagare gli straordinari arretrati alla Polizia, che ammontano ormai a quasi un anno e mezzo di ritardo, e rinnovare adeguatamente il contratto di lavoro del comparto Sicurezza e Difesa, per andare oltre al solo recupero dell'inflazione degli ultimi anni".
"Il Governo non ha voluto spendersi nemmeno su una sola delle nostre richieste. Richieste che non abbiamo avanzato per fare i nostri interessi ma per fare quelli degli operatori del settore e dei cittadini.
Si riempiono la bocca di ordine e sicurezza ma all’atto pratico non fanno nulla per permettere alle forze dell’ordine di operare in un ambiente sicuro, efficiente e rispettoso dei diritti dei lavoratori del comparto.
In questo disegno di legge - conclude l'On. Mauri - sono stati capaci di mettere solo nuovi reati e alzare le pene. Tutte cose che non costano niente e che possono far mettere nei titoli dei TG. Ma che non risolvono nemmeno un problema delle italiane e degli italiani.
“La ministra Calderone, in nome di una presunta semplificazione, si appresta a un altro condono per le aziende sulla sicurezza sul lavoro allentando i controlli e concedendo 20 giorni per sanare le piccole irregolarità. Così facendo umilia ancora di più il difficile lavoro degli ispettorati del lavoro. Un ignobile gioco elettorale che viene definito ‘errore scusabile’ in nome di una visione dello Stato che alza le pene ai poveracci e sana gli errori dei potenti. Il Governo predica bene e razzola male, senza mai assumersi una responsabilità davanti al paese, rifilando un codicillo all’interno dell’articolo 6 del decreto semplificazione. Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non si scherza, la nostra opposizione sarà durissima fino a quando non ritireranno questa oscena sanatoria”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
“Il ddl sicurezza che ‘abbiamo rimandato a settembre’ presenta molte norme sbagliate e ingiuste. Tra queste anche il giro di vite sulla canapa industriale che è un vero e proprio intervento a gamba tesa del Governo su una interessante filiera agricola e commerciale italiana. Un intervento che ammazza un mercato di oltre 10 mila addetti e circa 3 mila imprese. Il governo e la maggioranza hanno il tempo per ripensarci: siamo davanti a una scelta esclusivamente data dalla furia ideologica. Senza alcun senso e che va a penalizzare migliaia di italiani e delle italiane che vivono grazie al lavoro in questo settore merceologico in piena crescita ovunque e imprenditori che hanno investito soldi e lavoro fidandosi dello Stato".
"Abbiamo assistito a una scelta sciagurata del Governo e alla scomparsa del Ministro dell'Agricoltura. Che era troppo impegnato a mettersi sull'attenti di fronte al diktat di Palazzo Chigi per difendere il settore".
Lo dichiara Matteo Mauri deputato e responsabile Sicurezza del Pd.
“Una gestione arrogante da parte della maggioranza che, forzatura dopo forzatura, vuole portare in aula un ddl che non ha scadenza: un provvedimento repressivo, liberticida, l’ennesima bandiera, anticostituzionale in molte parti, nuovi reati e nessuna, ma proprio nessuna azione che migliori le condizioni di vita e di lavoro nelle carceri o che dia più sicurezza ai cittadini. Vergogna” così sui social la deputata democratica, responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani.