“Il Governo presenta da giorni una pioggia di emendamenti last minute sulla propria bozza di manovra, già debole e dannosa, trasformando la legge di bilancio in un pasticcio ingestibile. Ma una cosa resta e svela le bugie raccontate negli anni: niente per la crescita, con l'Italia che senza il Pnrr sarebbe in recessione, l’impoverimento che colpisce soprattutto chi lavora, età pensionabile sempre più alta, tasse ai massimi da 10 anni, tagli a sanità, scuola e trasporti. Ma chi governa davvero? Chi scrive i testi del governo se tutti ne prendono le distanze? A forza di denunciare le “manine” e riempire il testo di correzioni confuse, ci aspettiamo che la Premier Meloni dia la colpa alla Dea Kali. A 10 giorni dall’esercizio provvisorio siamo ancora nel caos: il Governo ha perso credibilità e gli italiani pagano il conto di un’improvvisazione senza precedenti”. Così il capogruppo del PD nella commissione Affari Europei della Camera, Piero De Luca.
“Apprendiamo che il ministro Salvini ha già fissato la data del referendum costituzionale al primo marzo. Una anticipazione preoccupante: non ci risulta infatti che questo rientri tra le prerogative del ministro dei trasporti. Una cosa è evidente: ancora una volta stiamo assistendo ad una forzatura delle regole. L’attivismo del Governo anche su questo delicato passaggio, è il segno della preoccupazione della destra che il no continui a crescere nei sondaggi. Ci auguriamo che si fermino e non forzino ancora una volta la legge” Così la responsabile giustizia del Pd, la deputata Debora Serracchiani commenta le anticipazioni sulla data che Salvini avrebbe fatto ieri in una riunione della Lega.
“Ancora una bocciatura della Corte dei Conti per il Ponte sullo Stretto di Messina. Come scrive Il Foglio online, i giudici contabili evidenziano un inscindibile nesso tra il decreto interministeriale e la delibera del Cipess, già bocciata il 17 novembre per profili giuridici, tecnici e ambientali: vista l’inefficacia di quest’ultima, si deve concludere per la non conformità a legge anche del decreto medesimo. Un fallimento su tutta la linea per il governo. Questa opera continua a dimostrarsi un progetto dannoso, costoso e lontano dalle reali esigenze dei cittadini e del Mezzogiorno. Non ha senso continuare a inseguire un’opera che rischia di consumare miliardi di denaro pubblico senza benefici chiari per le comunità, alimentando solo spese faraoniche e propaganda politica. Visto che il governo sta di fatto riscrivendo proprio in queste ore la manovra, proponiamo una scelta diversa e concreta: mettiamo definitivamente una pietra sopra a questo progetto nefasto e ridiamo i 5 miliardi del Fsc alla Sicilia e alla Calabria per le reali urgenze infrastrutturali.” Così il capogruppo del Pd nella Commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.
“Che Salvini voglia lasciare il posto di ministro dei trasporti lo sappiamo, visto che si occupa di tutto tranne che garantire il diritto alla mobilità degli italiani: ma con quale faccia continui a rivendicare il record di puntualità quando pendolari e lavoratori conoscono bene quanto sia grave la situazione denunciata dalla segretaria del Partito Democratico resta un mistero e 800 mila minuti di ritardi in soli 30 giorni per lui non contano niente. Evidentemente visto il suo accanimento nei confronti della mobilità sostenibile a forza di contare monopattini invece di lavorare si è addormentato in un sogno da cui non riesce più a svegliarsi.
Il problema dell’Italia non sono certo i cantieri ma l’incapacità di gestirli del peggior ministro dei trasporti della storia e l’Italia non può aspettare le prossime elezioni e la vittoria di Elly Schlein per tornare a muoversi” così il vicepresidente della commissione trasporti della camera, il deputo democratico Andrea Casu.
"L'annuncio del Ministro Giorgetti sul parziale definanziamento delle risorse per il Ponte sullo Stretto al fine di tamponare il buco di bilancio causato dalla 'catastrofica' gestione di Industria 4.0, è la confessione di un doppio fallimento da parte di questo Governo. Da mesi, come Partito Democratico, chiediamo chiarezza e trasparenza su un'opera bloccata dalle criticità sollevate persino dalla Corte dei Conti. Oggi scopriamo che non solo non esiste un progetto credibile e finanziabile, ma che i fondi previsti per il Ponte vengono usati come bancomat per coprire gli errori su altre partite. Siamo di fronte a un'operazione di maquillage contabile che non ingannerà i cittadini: il Ponte si sgonfia, ma il Sud resta a mani vuote". Così Anthony Barbagallo, capogruppo PD in Commissione Trasporti della Camera e segretario regionale del Pd Sicilia.
"Il Partito Democratico chiede con forza che - prosegue - si faccia chiarezza sulla reale entità del definanziamento e, soprattutto, sulla sua destinazione. Abbiamo presentato un emendamento che è un atto di giustizia politica: le risorse tolte al Ponte non possono restare in una generica disponibilità, ma devono essere immediatamente riassegnate in favore delle infrastrutture e dello sviluppo di Sicilia e Calabria. È inaccettabile che - conclude - il Governo Meloni abbia già sottratto a queste regioni i vitali fondi FSC. Rimettere ora quei soldi sul piatto per finanziare opere strategiche e la mobilità dei cittadini, anziché lasciarli evaporare in capitoli di spesa generici, è l’unica mossa seria e istituzionale rimasta”.
v e radio locali rappresentano un caposaldo per l’informazione nei territori, fornendo servizi e notizie che non rientrano nel main stream e soprattutto garantiscono anche occupazione a tecnici e giornalisti. Per questo riteniamo che sia molto grave il taglio di 20 milioni l’anno per il triennio 2026-2028 previsto da un emendamento governativo alla legge di bilancio”. Lo dichiara il capogruppo Pd in commissioni Trasporti e telecomunicazioni, Anthony Barbagallo. “Daremo battaglia in Parlamento per ripristinare il Fondo e e cancellare inoltre – aggiunge – la proposta che consente al presidente del consiglio dei ministri di rimodulare il riparto del Fondo con decreto, escludendo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, titolare delle competenze sul settore. Siamo alle solite, ci troviamo di fronte al solito sopruso di un governo che protegge le lobby, che si fa forte con i deboli e – conclude – si gira dall’altro lato dinanzi ai potenti”.
“Caro vita alle stelle, stipendi più bassi d'Europa, zero risposte per sanità, trasporti, sicurezza e per il Governo Meloni la priorità è la legge elettorale. Per questa destra le difficoltà degli italiani non contano niente, hanno solo paura di perdere le prossime elezioni.”
Dichiara il Deputato Pd Andrea Casu
“Mentre il Ministro Salvini si dice “orgoglioso” della situazione ferroviaria e invita l’Ad Donnarumma a “farlo arrabbiare il meno possibile nel 2026”, milioni di cittadini continuano a subire ritardi, soppressioni e disservizi quotidiani. Il Ministro invece di fare ‘battute all’Ad di Ferrovie dello Stato lavori per ottenere risultati tangibili. La realtà è ben diversa dalla narrazione del governo e sono gli stessi dati e chi viaggia quotidianamente a smentirlo. Gli Intercity registrano ritardi significativi per oltre il 40% e in alcune tratte, come la Bari–Milano, si supera addirittura il 70%. Dati che parlano chiaro: il sistema ferroviario non funziona come Salvini sostiene e il Ministro continua a non prendersi le sue responsabilità. Invece di battute, i cittadini meritano trasparenza sui dati, oltre che puntualità e investimenti risolutivi sulle tratte più critiche. Il Ministro dovrebbe spiegarci perché ancora non si è arrivati a indennizzi automatici e più equi per chi subisce ritardo, ma questo richiederebbe un ministro che risolve i problemi, non che scherza mentre i pendolari restano bloccati. La mobilità è un diritto: Salvini lo rispetti”, così la vicecapogruppo PD alla Camera Valentina Ghio, componente Commissione Trasporti.
“Solo il peggior ministro dei trasporti della storia può essere “orgoglioso” di quello che il Gruppo FS sta facendo. Non so come stiano contando le percentuali dei ritardi ma dai dati che abbiamo registrato solo negli ultimi 30 giorni abbiamo contato complessivamente quasi 800 mila minuti di ritardo sulla rete ferroviaria senza parlare del conseguente quotidiano caos informativo e i perenni disagi e disservizi per viaggiatori e lavoratori. Se Salvini è arrabbiato figuriamoci i pendolari, chi ha la responsabilità di garantire il diritto alla mobilità degli italiani dovrebbe trovare le soluzioni ai problemi, non negarli”. Così il deputato Pd e vicepresidente della Commissione Trasporti, Andrea Casu commentando le dichiarazioni del ministro Salvini in cui si dichiara 'orgoglioso di quello che sta facendo' il Gruppo FS-
“Puntuale come un orologio svizzero, arriva il caro voli in concomitanza con le feste. Aumenti fino al 900 per cento e biglietti da Roma o Milano per la Sicilia che arrivano a costare 800 euro andata e ritorno”. Lo afferma il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, denunciando una “speculazione insopportabile” ai danni di famiglie, studenti e lavoratori fuori sede. “In un periodo dell’anno in cui ci si dovrebbe poter ricongiungere serenamente con la propria famiglia, molti non riescono a rientrare per costi inaccessibili, che colpiscono tutti, anche i redditi più bassi”.
Barbagallo ricorda che il Partito Democratico ha presentato emendamenti alla legge annuale sulla concorrenza “per abolire il caro voli e imporre parametri inderogabili alle compagnie aeree”, proposte tutte respinte. “L’atteggiamento del governo Meloni è chiaro: tutelare i poteri forti e condannare i cittadini e i lavoratori del Mezzogiorno, che subiscono ogni anno aumenti inaccettabili”.
Sulle iniziative della Regione Siciliana, Barbagallo è netto: “È insopportabile che il governo Schifani continui a ingrassare le compagnie aeree. Anziché intervenire sull’algoritmo e abbassare il costo dei biglietti, si stanziano ulteriori somme a favore dei vettori”. Per il deputato democratico, “un Paese normale dovrebbe garantire concorrenza e abbattimento delle tariffe per le famiglie, soprattutto ora che il principio di insularità e la continuità territoriale sono in Costituzione. Invece, con la gestione della destra, Schifani e Meloni permettono alle compagnie di fare i prezzi e gli aumenti che vogliono, anche quelli insopportabili che vediamo durante le feste natalizie”.
Il Partito Democratico ha sempre considerato fondamentale il ruolo pubblico di Anas nella programmazione e nello sviluppo della rete stradale nazionale. Negli ultimi anni abbiamo sostenuto il significativo processo di trasferimento di nuove strade da parte delle Regioni, un percorso che richiede una visione chiara e risorse adeguate. Per questo chiediamo al governo di esplicitare cosa intende fare in relazione all’emendamento presentato da Fratelli d’Italia alla legge di bilancio, che apre la strada a un possibile scorporo di Anas da Ferrovie dello Stato, senza però indicare alcuna strategia complessiva né chiarire quali investimenti si intendano garantire.
Non è stato ancora spiegato, né dal ministro Salvini né dal governo, come si intendano assicurare non solo le opere previste nell’attuale contratto di programma, ma anche la tutela dell’occupazione e delle competenze che rappresentano un patrimonio essenziale per il Paese. Allo stesso modo permangono dubbi sulle procedure di rinnovo, che il Governo ha intrapreso, per la concessione ad Anas per i prossimi quarant’anni: nonostante i ripetuti atti parlamentari da noi presentati, la risposta del governo è sempre stata quella del presunto allineamento automatico con l’Europa, senza però che vi sia stato alcun effettivo riscontro.
Per queste ragioni chiediamo al Governo di chiarire quale sia la sua valutazione sul possibile trasferimento della partecipazione di Anas dal gruppo Ferrovie dello Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze e quali conseguenze giuridiche, economiche e occupazionali deriverebbero da tale scelta.
Se lo scorporo fosse realmente in corso di valutazione, è indispensabile una comunicazione formale alle commissioni competenti, nel pieno rispetto della normativa europea, dei principi di trasparenza e concorrenza e con la garanzia di tutti i livelli occupazionali”.
Lo dichiarano in una nota Marco Simiani, Anthony Barbagallo, Ubaldo Pagano e Andrea Casu, rispettivamente capigruppo del Partito Democratico nelle commissioni Ambiente, Trasporti e Bilancio della Camera, e vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, che hanno presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sul possibile scorporo di Anas da Fs e Antonio Misiani, senatore Pd e responsabile Economia del Partito Democratico.
“Ancora una volta il governo Meloni conferma di agire sempre contro il Sud. Per l'ennesima volta sono stati bocciati due emendamenti al Dl Economia promossi dal Partito democratico: il primo per il finanziamento del nodo Catania, con la realizzazione del doppio binario, l'interramento della stazione centrale e la realizzazione della fermata Duomo-Porto. Un intervento fondamentale per Catania e la Sicilia promesso da Meloni in campagna elettorale e ancora oggi non finanziato dalla premier al governo”. Così il segretario del Pd siciliano e Capogruppo Pd in Commissione Trasporti, Anthony Barbagallo intervenendo in Aula sul Dl misure urgenti economiche.
“Il secondo emendamento bocciato - continua il parlamentare - ha come riferimento il ripristino della ferrovia Catania-Caltagirone-Gela che, interrotta dal 2011 per il crollo di un viadotto, ancora oggi non ha risorse per la rimessa in funzione”. “Insomma la coperta è sempre corta quando c'è da mantenere le promesse, ma diventa un lenzuolo infinito di bugie quando c'è da fare propaganda ideologica. E sempre a danno del Sud”, conclude Barbagallo.
“Non possiamo permettere a chi non ha fatto i conti con la storia di chi bruciava i libri di venire qui e fare finta che sia normale. È un errore grave: non stiamo parlando di rispetto di culture politiche diverse, ma di chi la cultura ha cercato di distruggerla. Voglio sottoscrivere idealmente l’appello rivolto dagli autori all’AIE per chiedere di non permettere a chi calpesta la Costituzione e inneggia alle figure simbolo di neonazisti e neofascisti di partecipare. Ringrazio Lele Fiano per aver subito sollevato il tema, l’assessore Massimiliano Smeriglio e il Comune di Roma per aver deciso di non partecipare alla conferenza stampa di presentazione, così come Zero Calcare per la forza con cui ha posto una questione centrale, che deve animare un dibattito pubblico e andare oltre questo appuntamento. Siamo in democrazia: ciascuno deciderà come farlo nella maniera più efficace. Quello che conta è che sia da chi sceglierà di manifestare e non partecipare, sia da tutte le iniziative che si svolgeranno quest’anno — da tutti gli ospiti e da tutti i partecipanti che si riconoscono nei valori della Costituzione — arrivi lo stesso messaggio: mai più nazisti e fascisti qui. Non è normale, non è giusto, non deve succedere” così il vicepresidente della commissione trasporti, il deputato democratico Andrea Casu in apertura del suo intervento a Più libri, più liberi dove ha partecipato lla presentazione del libro Smart Roma, di Riccardo Corbucci
“L’ennesimo rinvio nell’apertura del nuovo svincolo della A30 a Maddaloni è un fatto molto grave e del tutto incomprensibile per un territorio che attende da anni un’infrastruttura strategica per la viabilità, la sicurezza e lo sviluppo economico. Le notizie di stampa che parlano di ulteriori slittamenti, dovuti al mancato completamento delle verifiche protocollari da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, confermano una situazione che richiede massima chiarezza e interventi immediati.
Per questa ragione ho presentato un’interrogazione al Ministro dei Trasporti per conoscere le motivazioni puntuali dei ritardi, capire se vi siano criticità tecniche o organizzative negli uffici competenti e sapere quale sia la nuova tempistica prevista per la piena messa in esercizio dell’opera. È indispensabile inoltre che il MIT valuti procedure accelerate per scongiurare ulteriori slittamenti e garantire finalmente l’apertura del casello entro tempi certi.
Il territorio di Maddaloni, le amministrazioni locali e le rappresentanze sociali chiedono risposte da troppo tempo. Non è accettabile che un’infrastruttura completata resti inutilizzata a causa di passaggi burocratici non risolti. Serve trasparenza, efficienza e un impegno concreto affinché episodi simili non si ripetano più”. Lo dichiara in una nota Stefano Graziano, deputato Pd e capogruppo Pd in commissione Difesa di Montecitorio che ha presentato una interrogazione al Mit.
“Il confronto aperto, pubblico e diretto tra lavoratori, imprese e istituzioni è fondamentale per acquisire piena consapevolezza della portata dei rischi e delle opportunità connessi alle straordinarie trasformazioni che stiamo attraversando, anche nel settore della logistica.
Per questo ringrazio Rocco Lamparelli e il Circolo Pd Trasporto Merci, insieme a tutti i partecipanti e ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle associazioni datoriali e delle aziende del settore che hanno confermato la loro presenza all’appuntamento Il futuro del sistema logistico tra intelligenza artificiale e sostenibilità, che si svolgerà a Roma venerdì 5 dicembre alle ore 16.30 presso la Città dell’Economia, a Testaccio”.
Dichiara Andrea Casu, deputato Pd e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera:
“Recenti studi hanno mostrato che nel 2024 in Italia quasi un annuncio di lavoro su cinque riguardava il settore della logistica: un dato che conferma quanto il ruolo strategico di questo comparto cresca giorno dopo giorno e quanto sia necessario accrescere la consapevolezza politica sull’importanza di questo tema.
Oggi più che mai non possiamo limitarci a subire passivamente i cambiamenti: dobbiamo creare luoghi e spazi di confronto politico all’altezza della sfida, capaci di orientare lo sviluppo delle rivoluzioni che stiamo vivendo per difendere insieme la dignità e la sicurezza del lavoro, sostenendo al tempo stesso la crescita e la competitività dell’Italia e dell’Europa”.