"Lo ius soli rischia di configurarsi come un diritto incompiuto per centinaia di bambini stranieri che in Italia non sono 'mai nati' per l'anagrafe: occorre scongiurare questo scenario superando gli ostacoli che oggi impediscono la registrazione del minore se i genitori non sono in regola con il permesso di soggiorno".
Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori. "La registrazione alla nascita certifica l'esistenza stessa del bambino o della bambina: senza quel documento di fatto i minori sono invisibili e come tali soggetti esclusi dal godimento di molti diritti
fondamentali", spiega la deputata del Pd. "Il riconoscimento della cittadinanza italiana ai minori stranieri, che in base alla proposta approvata dalla commissione Affari costituzionali della Camera deve corrispondere a determinati requisiti, si rivelerebbe di fatto una chimera per tutti quei bambini che non possiedono un certificato di
nascita e che quindi non possono dimostrare di essere nati in Italia", aggiunge Iori". "Quando non si è mai nati e non si ha un nome è impossibile pensare a una prospettiva. Non possiamo spegnere il futuro di molti bambini stranieri perchè incapaci di trovare una soluzione a questo problema: mi auguro che si provveda quanto prima a superare quella che di fatto si caratterizza come una discriminazione inaccettabile", conclude la responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza.