“Nell’anno del grande successo di Expo non poteva mancare da parte del Parlamento l’impegno per arrivare all’approvazione di una legge a tutela della biodiversità agricola e alimentare”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura, il deputato Nicodemo Oliverio, commentando l’approvazione del provvedimento a prima firma della deputata Pd Cenni su valorizzazione e tutela della biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Provvedimento sottoscritto da molti parlamentari Pd, che ha ricevuto il voto unanime di tutte le forze politiche.
“Il testo varato da Montecitorio – spiega Oliverio - costituisce un sistema nazionale di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare e ciò in considerazione del fatto che il nostro è uno dei Paesi più ricchi di biodiversità. Basti pensare alla grande varietà del patrimonio vegetale e animale: 7.000 specie di flora, 58.000 specie di fauna, 504 varietà iscritte al registro viti, contro le 278 dei cugini francesi, e anche di 533 varietà di olive, contro le 70 spagnole.
Ma oggi la biodiversità gode di pessima salute: un terzo delle forme viventi nei diversi ecosistemi del nostro pianeta rischia l’estinzione. Deforestazione, inquinamento industriale, desertificazione, distruzione dell’habitat, consumo del suolo e riscaldamento globale sono i principali fattori del graduale venir meno della biodiversità”.
“Investire sul patrimonio biologico e faunistico dei diecimila territori che formano il mosaico della ricchezza della nostra nazione – prosegue Oliverio - è un obiettivo culturale di grande pregio, sia perché valorizza le risorse della terra e la sua vocazione, sia perché è persegue profitti economici importanti che possono innescare le leve di un equilibrato e sostenibile sviluppo economico e territoriale.
Sono sicuro – conclude il capogruppo Pd - che la legge approvata contribuirà alla valorizzazione del made in Italy, che rappresenta il lavoro di tante generazioni di agricoltori impegnati a sostenere la biodiversità nelle diverse realtà territoriali e le tradizioni alimentari, bene comune di tutta la comunità nazionale”.