Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 4 Febbraio, 2016
Nome: 
Alessia Rotta

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Colleghi, io vorrei contestualizzare questa mozione e il tema che stiamo affrontando oggi, quello del reclutamento dei vincitori di concorsi e di idonei, e inserirlo nel quadro più ampio di quello che sta facendo questo Governo in tema di pubblica amministrazione. Per anni la pubblica amministrazione è stata ostaggio di blocchi e di retoriche opposte, da un lato la retorica dei fannulloni, che abbiamo purtroppo dovuto ascoltare, che vede la pubblica amministrazione solo come un luogo di incompetenti e assenteisti, una visione ovviamente che ci vede dall'altra parte; dall'altra parte invece della retorica di questi anni quella di chi si opponeva ad ogni cambiamento, spesso solo per conservare rendite di posizione. Nel mezzo c'erano i cittadini, i 60 milioni di cittadini ai quali l'Amministrazione era rappresentata come un ostacolo o un avversario, invece che un partner e un motore per quello che deve essere, cioè per poter esercitare i propri diritti e le opportunità. 
Le cose, per fortuna, stanno cambiando radicalmente, lo dicono le leggi che stiamo facendo e lo dicono le risorse che questo Governo sta investendo. In particolare, partiamo dalla legge delega, la n. 124 del 2015, un progetto complessivo che rimette in moto la pubblica amministrazione, valorizzando innanzi tutto le forze e le competenze sane, che sono la stragrande maggioranza che dentro la pubblica amministrazione lavorano. In questo progetto, quindi, arriviamo al tema di oggi, cioè il tema del reclutamento e dei concorsi, che negli anni passati hanno generato un alto numero di vincitori e di idonei non assunti. Anzitutto, vorrei che quest'Aula riconoscesse il massimo rispetto a chi nell'esercizio di un diritto costituzionale fondamentale, cioè che si entra nella pubblica amministrazione per concorso, si è confrontato con un concorso pubblico studiando con passione e sacrificio; è facile, però, colleghi del Movimento 5 Stelle, fare retorica su questo e ricavare vantaggi dal disagio di vincitori non assunti e idonei, ma proprio per il rispetto che dobbiamo a queste persone il tema va trattato della massima serietà e non per convenienza politica. 
Voglio ricordare a chi mi ha preceduto, la collega Ciprini, che cosa facciamo rispetto ai lavoratori pubblici che hanno maturato una certa età ed esperienza ? Li buttiamo via nel cestino, oppure troviamo delle soluzioni, con questi provvedimenti, ma anche con altri ? Penso al grande tema del pensionamento dei lavoratori pubblici e privati che ci vedrà impegnati per questo anno. 
Torniamo a noi, il Governo sin dal suo insediamento si è occupato del problema, uno dei primi provvedimenti da noi votati nel decreto n. 90 del 2014, è stata l'abolizione della doppia autorizzazione a bandire i concorsi e ad assumere da parte delle pubbliche amministrazioni. Questo sdoppiamento, di fatto, creava i vincitori non assunti, problema di oggi. Con questa semplificazione, invece, si rende più immediata l'immissione in ruolo dei vincitori dei concorsi pubblici. Esiste poi, indubbiamente, il problema del turnover sottolineato, non vorremmo fosse così, ma il Governo e la maggioranza hanno fatto delle scelte politiche sulle risorse esistenti, che sono un altro dei temi fondamentali, se questo Stato per troppi anni ha speso più risorse, indebitando lo Stato e quindi i cittadini più del dovuto. Abbiamo fatto però delle scelte precise anche in questo senso, per sostenere il reddito di molti italiani, di milioni di italiani e anche dei lavoratori pubblici, lo voglio ricordare con la misura che tutti conosciamo come gli «80 euro», ma anche con l'investimento nella scuola, con 160.000 assunzioni, ma anche nell'ultima legge di stabilità, con il concorso bandito per quanto riguarda le figure professionali da immettere nei beni culturali, ma anche nelle Forze dell'ordine, ma anche la lotta alla povertà, che è stata rafforzata con l'ultima legge di stabilità, e la riapertura della parte economica dei contratti del pubblico impiego. Poche risorse ? Quelle che ci potevamo permettere, ma voglio ricordare anche che questa contrattazione era ferma da troppi anni.  Ora, sul fronte, siamo in attesa che i sindacati trovino un'intesa con l'ARAN sul riordino dei comparti, per poter procedere proprio su questo. Abbiamo avuto poi l'attuazione della legge Delrio, che è stata ricordata più volte stamattina, che ha portato al superamento dell'ente provincia in un'ottica di semplificazione del nostro Stato, ma con la necessità, la doverosa necessità di ricollocazione del personale, che altrimenti avrebbe perso il posto, ci chiediamo chi lo avrebbe voluto. Per questo, come ricordava la mozione Miccoli, abbiamo votato misure nella legge di stabilità per subordinare le assunzioni alla ricollocazione dei dipendenti delle province all'assunzione dei vincitori di concorso non assunti, ma vogliamo anche ricordare, per quanto riguarda gli enti territoriali, che abbiamo posto il turnover al cento per cento, per i comuni virtuosi cioè quelli che realizzano spese inferiore del 25 per cento, perché a noi interessa anche una logica premiale, cioè che i comuni virtuosi possano essere appunto premiati e possano assumere e vengano trattati diversamente da chi non ha stretto la cinghia e che invece la ha allargata. Mi rivolgo ad alcuni colleghi che sembrano non cogliere questo. È una cosa abbastanza semplice, come semplice è la ratio di questa norma: chi ha vinto un concorso ha un diritto urgente, cioè deve essere assunto. L'impegno della mozione nei confronti del Governo è quindi secondo noi condivisibile: valorizzare nei futuri concorsi chi è risultato idoneo a un concorso passato e attingere a graduatorie vigenti per la copertura di specifici fabbisogni professionali, senza ricorrere ai concorsi. Possiamo anche ragionare, ma senza retorica e senza strumentalizzazioni sulla possibile ulteriore proroga delle graduatorie, anche se al momento il termine scadrà alla fine del 2016. 
A proposito di numeri, però, voglio anche ricordare che su 4000 vincitori di concorso, tanti risultano censiti nel 2015, per 2900 c’è già l'autorizzazione all'assunzione e nella pubblica amministrazione centrale sono 700 le persone che presto si vedranno assunte e collocate. 
Ciò che conta di più, e vado a concludere colleghi, è quanto il Governo attuerà sulla questione del reclutamento nella pubblica amministrazione, i cui principi abbiamo votato all'articolo 17 della legge delega, bisogna evitare cioè che nel futuro si formino situazioni patologiche, come quelle dei vincitori non assunti e delle immense liste di idonei. La legge delega porterà all'accentramento dei concorsi e alla riforma delle modalità di selezione, cercando e valorizzando le competenze più innovative, di cui sicuramente la nostra amministrazione ha bisogno, ma soprattutto porterà al superamento di quello che è il blocco che ha prodotto queste situazioni, cioè il concetto di pianta organica, di una struttura rigida di organizzazione delle amministrazioni, che è spesso sganciata delle reali esigenze di personale e di competenze. Si deve arrivare al criterio innovativo e flessibile dei fabbisogni professionali. Le assunzioni devono essere programmate sulla base dei fabbisogni reali rilevati dalle amministrazioni e non sulla base della struttura rigida. Questo è anche uno degli impegni richiesti dalla mozione Miccoli, forse quello più rilevante, che assieme agli altri mi porta a nome del gruppo del Partito Democratico a condividere appieno l'impianto della mozione e a dichiarare in maniera convinta un voto favorevole.