“Il problema del conflitto d’interessi trova, dopo venti anni di limbo, finalmente una soluzione equilibrata”. Lo ha dichiarato Emanuele Fiano, capogruppo Pd in Commissione Affari costituzionali, durante la dichiarazione di voto del Pd alla riforma del conflitto di interesse.
“La legge approvata oggi dalla Camera – spiega – e voluta con forza dal Partito Democratico, definisce in modo chiaro, semplice ed efficace un quadro normativo che impedirà alle principali cariche elettive del nostro Paese, comprese quelle locali, ma anche ai rappresentanti in Parlamento e nei consigli regionali, di avere interessi che interferiscono nella loro azione politica. L’attuazione della legge viene affidata all’Antitrust, autorità che viene riformata, anche con l’aumento del numero dei suoi commissari, per consentirle di affrontare in modo appropriato il suo, importante compito. L’opposizione di Forza Italia e del M5S a questa legge è ridicola ma anche preoccupante. In questi venti anni, Fi non è riuscita a proporre altro che l’inutile legge Frattini e ha tentato ora di allargare addirittura le maglie di quella legge con l’obbiettivo di renderla meno stringente. All’altro estremo, invece, i 5 Stelle, partito padronale e opaco, hanno tentato di far saltare la legge come vuole il copione di Casaleggio ogni volta che il Pd lavora a una buona legge, magari per poter poi dire che neanche questa volta il PD era riuscito nell'intento.
“Nonostante la strumentalità di queste opposizioni, la nostra determinazione ha finalmente permesso di dare all’Italia una legge sul conflitto d’interessi che tuteli la trasparenza delle istituzioni e l’interesse generale“, conclude Fiano.