Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 10 Marzo, 2016
Nome: 
Marco Donati

 Doc. XXII-bis, n. 2

 Presidente, la Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo, oltre al lavoro generale confluito nella relazione del presidente Catania presentata la scorsa settimana, ha svolto un approfondimento sulla contraffazione del settore tessile, in particolare del caso di Prato, i cui risultati sono appunto contenuti nella relazionerà dell'onorevole Cenni, che ringrazio per il lavoro svolto, molto puntuale e molto costruttivo. Dall'indagine è emerso con chiarezza come l'oggetto della relazione non rappresenti solo un focus locale sulla situazione del distretto pratese. Il distretto tessile di Prato costituisce uno snodo fondamentale per il comparto del tessile e della moda, caratterizzato da una forte divisione e specializzazione del lavoro tra piccole imprese e da un elevato volume d'affari. Sono realizzate nel distretto pratese, è giusto ricordarlo, produzione di elevata qualità, che rientrano appieno nel novero di quello che noi definiamo abitualmente made in Italy, con l'apporto in termini di valore aggiunto che ovviamente da questo consegue. Su di esso, Presidente, si concentrano purtroppo gli interessi della criminalità organizzata che opera attorno al fenomeno del falso. Vi sono, cioè, relazioni strette che vedono collaborare forme di criminalità, anche di stampo mafioso internazionale, ed altre forme criminali che traggono profitto dal sistema della contraffazione. Un elemento che è emerso con grande chiarezza dal lavoro svolto, soprattutto alla luce del rafforzamento dell'azione di contrasto conseguente all'incidente e la morte di alcuni lavoratori dentro un laboratorio alcuni mesi fa, è la connessione strettissima fra illegalità, sfruttamento del lavoro nero e il fenomeno della contraffazione, che diventa un altro degli snodi possibile su cui è necessario intervenire con l'attività di contrasto. Un approfondimento è stato dedicato ai fenomeni migratori e all'analisi dell'incidenza di questi sulla realtà produttiva pratese. Dalla lettura dei dati risulta che la competitività delle aziende a conduzione straniera è in alcuni casi legata a pratiche illecite diffuse, quali l'impiego di manodopera clandestina, l'inosservanza degli oneri previdenziali e delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, i pagamenti in nero, l'evasione fiscale, gli orari di lavoro prolungati e notturni e l'imitazione del design italiano. Occorre peraltro tener presente atteggiamenti ambivalenti, anche da parte di cittadini italiani, che intrattengono rapporti, in particolare con la comunità cinese, anche in presenza di fenomeni di illegalità, affittando strutture, fornendo beni e servizi funzionali all'attività produttiva, acquistando prodotti realizzati illegalmente. A livello locale, a ben vedere, si assiste a una forte reazione da parte delle istituzioni locali e alla necessità di adottare misure efficienti per contrastare fenomeni illegali. A questo proposito, Presidente, mi consenta anche di ringraziare il lavoro di un sindaco, Matteo Biffoni. Anche da parte dell'Aula gradirei un supporto alla sua attività (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché in questi mesi ha saputo affrontare anche situazioni molto delicate e le sta affrontando con grande decisione. L'impegno del comune di Prato nella lotta al fenomeno della contraffazione, infatti, è stato intensificato in questi ultimi due anni, sia attraverso l'azione di controllo e repressione sia nell'educazione alla legalità e il rispetto delle normative nazionali. La polizia municipale di Prato ha istituito un nucleo specializzato nell'attività anticontraffazione, quotidianamente impegnato in attività di contrasto al fenomeno in tutte le sue forme, dalla contraffazione appunto abituale, alle etichettature irregolari, all'impiego di sostanze tossiche. Controlli vengono effettuati non soltanto nelle aziende che producono, dove si agisce anche attraverso appunto i controlli interforze (vanno ringraziate ovviamente tutte le forze dell'ordine), ma anche nelle attività commerciali. Soltanto negli ultimi tre anni sono stati sequestrati 10 mila pezzi, dei quali 2 mila soltanto nei primi due mesi di questo anno. L'esperienza di Prato viene ogni anno condivisa con gli agenti specializzati nella contraffazione e nel falso documentale, grazie anche a convegni internazionali organizzati proprio dalla polizia municipale di Prato, per mettere in rete nuove modalità così da poter scambiare best practice e migliorare le attività di intervento. Anche le imprese e le associazioni di categoria sono impegnate in questo fronte. Il distretto pratese è specializzato nel settore tessile con circa 7 mila imprese e 35 mila addetti. È in questo settore che si sono concentrati gli sforzi per mettere in campo attività di informazione ed educazione alla legalità attraverso il coinvolgimento appunto delle stesse categorie economiche. È stato così deciso di affrontare il tema dell'anticontraffazione puntando anche su programmi specifici di informazione e su norme e sanzioni, su interventi specifici per chi ha subito procedimenti penali relativi alla contraffazione, per il reinserimento dei circuiti legali, coinvolgendo in particolare cittadini ed imprenditori stranieri. 
Non solo repressione, quindi, Presidente, degli abusi, ma anche inclusione e dialogo come strumenti di lotta alla contraffazione, cercando di creare un dialogo tra istituzioni e aziende a favore della legalità. È un lavoro prezioso che ha raggiunto il risultato, e la relazione della presidente Cenni lo evidenzia, di fare emerge dall'illegalità molte aziende che oggi agiscono finalmente nel rispetto delle regole. Un sistema che viene applicato non solo nel contrasto alla contraffazione, ma anche al lavoro nero, allo sfruttamento; fenomeni, purtroppo, strettamente connessi. A tal fine, grazie ai finanziamenti della regione Toscana, è stata intensificata l'attività di controllo nelle aziende attraverso ispettori dell'azienda sanitaria locale appositamente formati al tema della sicurezza dei luoghi di lavoro. È stato dato vita così ai patti per il lavoro sicuro, che sono organismi interforze per il controllo delle fasi della produzione dei luoghi di lavoro. 
Al contempo vengono valorizzate tutte le operazioni che, con l'uso delle moderne tecnologie, permettono di attivare nelle imprese sistemi di tracciabilità che garantiscono tutte le fasi della produzione, in particolare la produzione etica di tutta la filiera. Tra le iniziative, il distretto sta avviando l'adesione da parte di venti aziende coordinate dall'Unione industriale pratese al programma Detox di Greenpeace che è lo standard più elevato per una produzione senza sostanze tossiche nel settore della moda; questo è molto importante. Presidente, mi lasci ricordare che dobbiamo ricordare ai consumatori che ogni volta che acquistano dei prodotti lo fanno anche a rischio della loro salute, perché la contraffazione genera prodotti tossici, prodotti che consumando beni e servizi prodotti illegalmente rischiano di non avere nessun standard qualitativo. La relazione, quindi, analizza dati, problemi e soluzioni adottate, prefigurando appunto interventi che da Prato possono essere estesi a tutto il territorio italiano e che vanno dal monitoraggio sulla circolazione della moneta, in particolare di money transfer, ad interventi volti a garantire la sicurezza sul lavoro. Per le imprese e per i lavoratori occorre uno sforzo volto a stimolare iniziative di contrasto attraverso meccanismi agevolativi che premino l'adozione di forme di tracciabilità dei prodotti e rispetto degli standard etici e riconosciuti. 
Alle istituzioni impegnate nel contrasto alla contraffazione devono essere garantite le risorse umane e i materiali adeguati a questo compito gravoso, data la rilevanza anche del danno economico che determina per il sistema produttivo locale, ma anche nazionale. L'approccio utilizzato per il contrasto al fenomeno della contraffazione devo essere poi impostato su scala internazionale e deve riguardare diversi ambiti. Se il contrasto alla criminalità organizzata può essere rafforzato in termini di coordinamento degli strumenti di controllo e di inasprimento delle sanzioni, per la gestione dei fenomeni d'imprenditoria illegale che tuttavia non costituiscono situazioni criminali internazionali, occorre uno sforzo per consentire di fare emerge dall'illegalità le attività produttive, salvaguardando anche le realtà economiche e tutelando i diritti lavoratori, appunto, nel rispetto ai principi di leale concorrenza. Le proposte formulate dalla Commissione e contenute nella risoluzione Cenni sono a disposizione del Parlamento e possono costituire un importante riferimento per l'approvazione di testi normativi. 
Il lavoro condotto è stato rigoroso e fondato su dati emersi da documenti istituzionali, da audizioni di esperti e di autorità, oltre che con una visita in loco svoltasi nel 2014 che ha coinvolto parte della Commissione. L'auspicio è che questo lavoro possa rappresentare un contributo importante nella lotta al fenomeno della contraffazione del lavoro illegale, non soltanto appunto nel distretto di Prato, ma su tutto il territorio nazionale, attraverso l'adozione di provvedimenti applicabili alle diverse realtà produttive. 
Fatte queste premesse, Presidente, annuncio il mio voto favorevole e quello del mio gruppo, il gruppo del Partito Democratico, alla risoluzione a prima firma Cenni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).