"Ci sono voluti più di trent'anni e una serie di sigle e di acronimi buoni per far litigare i politici su quelli che, in modo erroneo, sono stati considerati temi etici. E' proprio questo il punto: le unioni civili non sono un tema etico, non ci interrogano sulla nostra coscienza, sulle convinzioni religiose e culturali ma hanno a che fare con l'estensione di un diritto a tutti i cittadini, a prescindere dal loro orientamento sessuale. Le unioni civili hanno a che fare con la rimozione di una discriminazione, sono la legge che non permetterà più l'esistenza di distinzioni tra famiglie di serie A e di serie B. Si comincia da oggi, per perfezionare un percorso che punta ad annullare ogni tipo di disparità", così la vicecapogruppo del Pd alla Camera Alessia Morani durante le dichiarazioni di voto sul voto di fiducia al ddl Cirinnà.
"E' questo stesso motivo il punto che ha fatto la differenza sostanziale nel goal che oggi facciamo sulle Unioni civili e che non è stato invece fatto con i Dico i Pacs, i Cus, i DiDoRé, tutte sigle mai divenute legge. Dibattiti infiniti basati su una qualche presunta superiorità morale di una categoria su un'altra, mentre si trattava semplicemente di occuparsi del diritto negato a milioni di persone in Italia. Ragazze e ragazzi che sono cresciuti sentendosi diversi e che hanno spesso scelto la via dell'estero per cercare e trovare quei diritti che nel loro Paese non erano loro garantiti. Una sorta di generazione Erasmus per necessità d'amore: la loro scelta di vita li ha spinti fuori dai nostri confini e noi in questi anni abbiamo perso talenti, creatività, futuro insieme a loro. Adesso li stiamo richiamando in Italia", continua Morani.
"Ed è un gesto politico che si scelga di porre la questione di fiducia sul ddl Cirinnà: questo governo è orgoglioso di mettere questa legge tra le sue priorità. Fare le riforme per cambiare il Paese significa agire sul progresso civile e culturale, non solo far quadrare i conti e i bilanci. Sono queste le leggi che valgono una legislatura intera. Oggi più che mai vedremo in quest'aula quanti si schierano a favore di un'Italia che con coraggio e determinazione sta affrontando nodi irrisolti da anni e quanti continuano a resistere al cambiamento e al riformismo, volendo respingere il Paese nel secolo scorso", conclude la parlamentare dem.