"L'approvazione della mozione a tutela e a sostegno delle donne affette da endometriosi è un segnale che dimostra ancora una volta la grande sensibilità del Governo rispetto al tema della salute. Ora, però, bisogna agire in tempi rapidi affinché le donne affette da tale patologia possano usufruire di un adeguato supporto economico e sociale e di adeguate prestazioni sanitarie". Lo dichiara Vittoria D'Incecco deputata del Pd, componente della Commissione Affari Sociali e prima firmataria della mozione approvata all’unanimità. L'atto impegna, tra le altre cose, il Governo ad inserire l'endometriosi nell'elenco delle malattie invalidanti; ad adottare iniziative finalizzate all'esenzione dalla partecipazione al costo per prestazioni di diagnostica, ambulatoriali e specialistiche correlate all'endometriosi, e per l'acquisto di farmaci, promuovendo iniziative utili alla riduzione dei tempi d'attesa per le prestazioni effettuate dal Servizio sanitario nazionale; a mettere in campo forme di tutela delle lavoratrici affette da endometriosi per garantire il diritto alla salute e salvaguardare il posto di lavoro.
"L'endometriosi - sottolinea D'Incecco - è una malattia cronica, progressiva e invalidante, che in Italia colpisce tre milioni di donne. Si tratta di una patologia seria che, oltre ad interessare la sfera fisica, ha anche un notevole impatto nei rapporti interpersonali, sociali e sulla vita lavorativa delle donne. La scarsa conoscenza della malattia fa sì che prima della diagnosi passino in media nove anni: un vero e proprio calvario per le donne, fatto di ecografie, visite specialistiche e accertamenti, a volte invasivi e costosi, per scoprire l'origine di quei forti dolori. Ma i sintomi non sempre sono presenti: molte donne scoprono di avere l'endometriosi quando hanno difficoltà ad avere figli. Il via libera alla mozione rappresenta, dunque, un passo concreto verso una reale tutela della salute delle donne: le pazienti affette dall'endometriosi potranno curarsi adeguatamente, senza bisogno dell'aiuto finanziario dei familiari e contare sulla diagnosi precoce per limitare il più possibile le conseguenze sulla salute e sulla qualità della vita".